In effetti non è una fiaba, quella che stiamo vivendo, e se lo è, è nera. E’ una fiaba come quella raccontata da Kazuo Ishiguro ne Il gigante sepolto, dove la nebbia che cancella la memoria del mondo diventa sempre più fitta (neanche una riga, su un certo giornale, sui 22 anni dal G8, figurarsi su Roberto Saviano, e così via). E’ una fiaba fredda, dove i vapori della rabbia salgono ma si dissolvono nell’inazione. 
Penso al fiabesco di Ottessa Moshfegh e credo che ci somigli. Dunque vi posto qui l’articolo che ho scritto per Linus ad aprile. Dove appare anche l’Hårga di Midsommar.