UNIRSI NELLE DIVERSITA’, RIFIUTARE L’ORO DEL DRAGO: UNA NOTA BREVE SULLA GPA

Secondo me, nella discussione di questi giorni sulla Gpa, non dovremmo perdere di vista due cose importanti.
La prima, come anche altri hanno scritto, è che questa è una legge-manifesto, fatta per tener buono l’elettorato di Meloni, esattamente come i decreti anti-rave o anti-cannabis light, o la parte del ddl sicurezza contro le borseggiatrici incinte e i manifestanti. Leggi che servono solo a scoprire i denti e a dire “stiamo lavorando per voi”. Cosa non vera, evidentemente: il dramma è che l’elettorato in questione la scambia per reale e applaude all’illusione.
La seconda è quella che riguarda la discussione nei femminismi, che sul punto si esprimono in modo (giustamente) non unitario. In questi giorni, molte delle mie amiche sono su posizioni opposte alla mia e a quella di altre mie amiche: ma questo è giusto e importante. Perché la forza dell’unione, o sorellanza se vogliamo chiamarla così, è esattamente qui: riuscire a discutere anche partendo da convinzioni diversissime.
Non è certo questa la malattia del drago di cui ho parlato nel mio articolo per Vogue Italia: quella, semmai, ha colpito e non da oggi una parte piccola ma visibile dei femminismi stessi che si intesta una battaglia non tanto per convinzione, o almeno così credo, ma per continuare a esercitare un potere. Chi non gradisce la citazione da Tolkien forse amerà quella di Borges, da La muraglia e i libri: “Lessi giorni addietro che l’uomo che ordinò l’edificazione della quasi infinita muraglia cinese fu quel primo imperatore, Shi Huang Ti, che dispose anche che venissero dati alle fiamme tutti i libri scritti prima di lui”
Aggiungerei: e scritti dopo, perché è come se non si volesse vedere e ascoltare un mondo che cresce facendo altri passi, e con altre convinzioni.
Ci sono tantissime cose da dire e da approfondire sulla Gpa: perché nulla è senza ombre, e le ombre ci sono da una parte e dall’altra, e compito di chi prende parola pubblica dovrebbe essere proprio quello di saperle vedere e raccontare. Credo che ci vorrà un po’ di tempo per riuscire a farlo, ma credo anche sarà possibile: tenendo fermi però i due punti di cui parlavo. Perché nessuna riflessione può venire se si agisce per sé e per il potere, di pochi o di molti non importa. L’oro del drago corrompe sempre. Basta rifiutarlo.

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