“L’ingiustificata interruzione del progetto sulle arti performative della Pelanda, che si affianca a una grave situazione di incertezza di altri spazi, come quelli del Teatro di Roma e in particolare del Teatro India, lascia un vuoto e contribuisce ad alimentare la visione di Roma come di una città incapace di mettere a sistema iniziative di produzione e formazione culturale avanzata e interdisciplinare, luoghi di residenza dedicati alla ricerca artistica contemporanea, una città incapace di rispondere alle esigenze delle comunità che la abitano – comunità che nell’ambito dell’arte contemporanea sono sempre più numerose, trasversali e appassionate.”
Oggi blog di servizio. Ricevo, sottoscrivo e pubblico. Perché dal mio “bordo” vedo che Roma ha bisogno di spazi culturali.