Quello che volevo dire sull’intervista di Michela Murgia è sulla Stampa di questa mattina.
Ci sarebbe molto altro su cui riflettere, e riguarda non Michela, ma le reazioni alle parole di Michela: qualcuno sostiene che essendo il suo un discorso pubblico è normale che si reagisca. Non obbligatorio, però, vorrei aggiungere. 
Ma sarebbe lungo. Dico solo che le parole sulla morte o prima della morte hanno sempre suscitato angoscia mista a curiosità, o curiosità mista ad angoscia. Da sempre esistono e si moltiplicano  le affannose ricerche (dei vivi) che spesso accompagnano la fine di un’esistenza, e che riguardano l’atteggiamento, l’espressione, dove possibile i discorsi di chi chiude la propria vita.
Non so per quale strana e tortuosa associazione, ho pensato a William Burroughs e i 1200 vocaboli di Dutch Schultz,.