Due congedi, due persone che mi sono care che lasciano i luoghi dove hanno agito.
La prima è Concita De Gregorio, che fra pochi giorni non sarà più alla guida de L’Unità. Un grazie, per quanto ha fatto in questi tre anni (per le donne, per questo paese, per dare uno scossone alla velenosa apatia in cui siamo immersi) è poco. Sono orgogliosa di conoscerla, e mi auguro che, dovunque andrà, potrà continuare al meglio il suo lavoro. Per salutarla, scelgo le parole scritte per lei da Bruno Tognolini, che su L’Unità aveva una rubrica. Eccole di seguito.
Capitana, se con questa spada
Da anni porto in giro le mie storie e le mie rime “per bambini” in festival, corsi, incontri con genitori e insegnanti, e cento altre occasioni di dialogo con gli adulti d’Italia. E da anni vedo occhi luccicare, orecchie rizzarsi, persone emergere dall’ombra e farsi presenti. Un poeta per bambini è “poeta per”. Scrive per qualcuno, non per la poesia, e questo qualcuno, grande o piccolo che sia, se si sente interpellato da parole che lo guardano negli occhi risponde: eccomi.
Concita De Gregorio, nel marzo dell’anno scorso, ha sentito nelle mie rime per bambini questo “per” che era più forte dei “bambini”, e mi ha chiamato a pubblicarle, un giorno sì e due no, nella pagina tre de l’Unità, per i suoi lettori adulti d’Italia, per tutti.
Lo ha sentito perché è mamma, si affretterà a dire qualcuno, per rimetter gli uccelli fuggiaschi nelle gabbbiette; o ancora, perché è donna, altra bella gabbietta d’oro: ma fuori delle gabbie, ne sono certo, lo ha sentito perché ha orecchie per le voci raminghe d’Italia che parlano agli altri: non ai target, alle categorie, agli elettorati, ma alle persone, a tutti e a ciascuno. E lo ha sentito – questo lo voglio aggiungere perché faccio il mestiere, e tengo a cuore la sua maestria – perché lei è maestra collega dell’amata lingua. Concita e Gregorio scrive bene, e chi scrive davvero bene legge meglio.
Come me, come molti del mio mondo, Concita ha capito una cosa. Che gli adulti, “con la scusa dei bambini”, si concedono belle deroghe fiorite alla legge del disincanto, della scaltrezza, della sapienza sagace e fallace dei grandi; si riappropriano – alcuni, ahi loro, per quel momento solo – di interi acri d’anima perduti. Con la scusa dei cani per strada facciamo amicizia con chi, senza cani, non guarderemmo in faccia. Con la scusa di una sciarpa da tifoso ci scambiamo segni d’intesa. Con la scusa dei passeggini ci sorridiamo. Il fatto è che non ne possiamo più, semplicemente, del Codice Unico degli adulti disincantati, sgamati, scafati, e non cerchiamo altro che un varco, una crepa per scappare da questa Alcatràz.
Ma non è mille volte più puerile fare qualcosa che si desidera, di cui si ha bisogno, con la ridicola foglia di fico di una scusa? Di un cane, di un passeggino? Un vero adulto ha bisogno di questo?
I sedicenti adulti omozigoti, adulti e basta; gli sgamati scafati realistici, i disincantati; quelli che chiamano gli altri “anime belle” (mi ha sempre incuriosito la locuzione: loro dunque cosa sono, “anime brutte”?): costoro non sanno che esiste un giardino per veri adulti, che non si trastullano più con quelle scuse; un posto dell’anima e del pensiero che si chiama Consapevole Incanto. Dove il sogno, come dice in un magnifico librino Gabriella Caramore, è una mera potenza di realtà. Consapevole come un vecchio e incantevole come un bambino, colomba e serpente, frutto e fiore, umano maturo: adulto.
Concita De Gregorio in questo giornale ha ospitato poeti, musicisti, narratori, fabulatori del teatro. Perché lei stessa parlava e ha saputo ascoltare questa nostra lingua adulta, quella dei portatori di Consapevole Incanto, cioè di sogno nella realtà.
Non so se sia per questo che ora parte.
E non voglio parlarne, anche se mi amareggia: dell’amarezza che ha già detto con parole perfette Mila Spicola, su questo giornale. Voglio guardare avanti, da subito, da ora. E cosa vedo?
Vedo che le storie esistono, per nostra fortuna. Lo garantisco, ci lavoro da trent’anni, da mille e ottantotto poesie e mille e settecento puntate di Melevisione. Le storie accadono, e anzi niente accade, ormai è appurato, se non sappiamo narrarlo in una storia. E allora io che le storie le scrivo e le vivo, ho scritto a Concita in partenza coi toni della storia giusta, con le parole di un bel ciclo arturiano. Con un sorriso ironico di consapevolezza e gagliardo di incanto, le ho scritto così.
Capitana, se con questa spada o questa penna io posso ancora servirti, non appena avrai pronta un’altra nave, non hai che da chiamare, e io prenderò armi, rime e bagagli, e partirò da dove sono e verrò con te. E credo proprio che non sarò il solo.
Bruno Tognolini
Ps. C’è il secondo congedo di cui parlavo . Uno scrittore che è intervenuto anche nel commentarium, e che è uno dei migliori autori di fantastico italiani, ha chiuso il blog, cancellando tutti i post. E’ GL D’Andrea. E’ stato costretto a farlo da un’ignobile campagna di annichilimento dell’avversario durata mesi, e ancora perdurante. Stesso sistema di certe trasmissioni televisive: con la scusante della satira, aggressione e infamia (fino alla creazione di pagine Internet razziste e omofobe). Chi ha provato, come Lara Manni in questo post, a ragionare sul meccanismo che porta a questa situazione, è stato minacciato di querela (esattamente come certe trasmissioni televisive nei confronti di certe giornaliste di Newsweek). L’augurio è che anche per Internet le cose comincino a cambiare, e che la riproposizione di meccanismi di isolamento e di incitamento all’odio mutuata dal piccolo schermo, infine, abbia termine. Forse.
116 pensieri su “DUE CONGEDI”
I commenti sono chiusi.
Si comincia così. Si tira la barba ad un vecchio ebreo e si ride sguaiatamente. Si imbratta una vetrina e ci si mette davanti cantando canzoni oscene. E la gente passa, guarda e continua il cammino. Tanto sono ragazzi che si divertono, eppoi quel vecchio è uno ricco, un antipatico che non darebbe soldi nemmeno per salvare un figlio…e si sa come sono ‘sti scrittori ricchi e famosi.
Due persone dalla spiccata e pungente intelligenza, due persone mai asservite al potente o al mercato, due che difficilmente scendono a compromessi o rinunciano ai loro valori, due che se sento puzza di marcio non stanno certo zitti, due che si espongono molto, che diventano facili bersagli.
E’ triste, doloroso e anche irritante doversi rassegnare a questi due congedi, ammettere a se stessi che le leggi del mercato e “la legge di chi urla di più” l’ hanno avuta vinta.
Spero solo che entrambi tornino presto a raccontarci il mondo e le sue storie, ad illuminare il buio da cui nascono gli orrori.
Non c’è stata nessuna minaccia di querela. La frase incriminata di un nostro utente era questa: “Per inciso, molti interventi sono al limite della calunnia e della diffamazione, entrambi reati penali. Denunciamo gli utenti?” Era un riferimento alla minaccia della Manni di denunciare il ragazzetto che si era spacciato per lei, non l’invito a denunciare veramente qualcuno.
Signora Lipperini, la invito a leggere meglio i commenti sul blog della Manni, commenti in cui veniamo accusati di rovinare la vita alla gente, di istigare alla violenza e altre amenità del genere. Questo perché critichiamo libri che riteniamo brutti e, disgraziatamente, abbiamo avuto l’infelice idea di commentare alcune delle uscite fatte sul web dal signor D’Andrea.
In proposito, la invito a leggere una cosa: la vera discussione avvenuta tra Knight/Selerian e D’Andrea, riportata passo per passo (http://knightandprincessspamassacrifantasy.iobloggo.com/20/knight-vs-gl-d-andrea). Chi ha aggredito chi?
Aggiungo una cosa: dal controllo dell’IP è risultato che non è vero che il ragazzetto è un nostro utente.
Fos87, conosco bene il vostro forum, so cosa avete scritto della sottoscritta, di D’Andrea, di Wu Ming e di molti altri e in quali termini. Conosco bene il vostro metodo di “critica”: scegliere una vittima e distruggerla a forza di risatine compiaciute. La vostra non è critica: è aggressione mascherata da satira. Ed è quel che avvelena il web, in questo momento.
Dunque, non permetterò che questa discussione venga intasata con patetiche autodifese come è avvenuto in altri blog (per inciso, appropriarsi di un’identità altrui è un reato penale). Con persone come voi, non ho nulla a che spartire. Nulla di personale, ma da questo blog siete fuori.
Ennesima dimostrazione che la Rete non è libera.
La mia solidarietà tutta a D’Andrea.
Purtroppo conosco il meccanismo fin troppo bene: diciamo che alcuni personaggINI mi hanno costretto a lasciare la vecchia piattaforma… anche con minacce via e-mail spacciandosi ora come Tizio ora come Caio… spero che questi signori abbiano rivisto un po’ le loro idee: vale però che il lupo perde il pelo ma non il vizio, e questa è ahinoi una verità assoluta nel nostro molto buio tempo storico di medioevalismi tecnologici. Perché questi signori si sono accaniti per anni contro il suddetto? Perché ho stroncato dei loro libri? Può darsi che sì, può darsi che no. Perché ho osato criticare autori a loro molto vicini? Perché mi sono detto contro C. Battisti? Perché volevano divertirsi? Posso immaginare e tanto fa, non val la pena di aggiungere altro. Ma un critico, un giornalista o un semplice blogger che sia ha la libertà di dire anche di quei libri che non gli sono piaciuti, che considera brutti o schifezze. Togliere con la forza questa libertà al giornalista o blogger che sia, con minacce e campagne staliniste, ci fa pensare a George Orwell e a quanto ha visto bene profetizzando purtroppo con estrema perfezione quella che è la società, virtuale o no che sia.
Spero di trovare Concita De Gregorio su altri canali informativi: mi spiacerebbe non poco sapere che è stata in qualche modo costretta a lasciare l’Unità.
Grazie a Loredana Lipperini per questo post. Vedere il vergognoso, infame crucifige cui sono stati sottoposti sia Andrea che Lara è stato uno degli spettacoli più squallidi cui abbia assistito. Lara ha accettato il dialogo e il confronto che è poi trasceso in accuse e toni degni delle peggiori arene televisive. Accuse e offese gratuite per di più, imbarazzanti per la loro pochezza, figlie di un tempo in cui la bandiera è ” Ho il diritto di fare quello che voglio perché posso” e che rivendicano un supposto diritto alla critica che diviene sinonimo di derisione e sistematica demolizione delle opere, anche con pesanti attacchi sul piano personale. Nulla posso dire se non che rinnovo la mia assoluta stima e la solidarietà agli autori infamati in questo modo. E spero che questo episodio aiuti a riflette sul diritto di “recensire” di cui si arrogano sedicenti “commentatori”.
Grazie.
@Fos87 ti scrivo senza fare polemica, trovo giusto e normale che voi amministratori o lettori di massacri fantasy difendiate il blog, che vogliate spiegare le regole e le modalità con cui scrivete recensioni e commenti, mi auguro però che in questi giorni vi siate anche fermati a chiedervi perché un ragazzino abbia citato voi come il luogo dove si diverte a prendere in giro uno scrittore (indipendentemente dall’aver letto o meno i suoi libri), ti prego di non rispondere adducendo tecnicismi vari o sollevando dubbi sull’identità del ragazzo, al di là del caso specifico la mia domanda è: vi siete fermati a riflettere su quanto sia doveroso prendersi la responsabilità di ciò che si scrive e si dice?Se scrivete seriamente siete costretti a farlo, se diversamente scrivete per gioco o per scherzo, credo sappiate bene che la misura del limite dello scherzo la impone chi lo scherzo lo subisce non chi lo fa, e quella misura dovete averla bene in mente quando scrivete qualcosa su uno scrittore, la critica è un’attività seria e delicata e bisogna essere persone serie, oneste, corrette e abbastanza sensibili per poterla fare, per questo vi si accusa di rovinare la vita delle persone, perché senza accorgervene superate il limite della sensibilità altrui e se questa cosa vi porta “popolarità” ne siete anche orgogliosi. spero che perdonerai la lezione e che avrai voglia e tempo di discuterne con i tuoi collaboratori o lettori. se ti va io sono qui, cogliamo questa occasione per discutere con educazione e sincerità, lascia perdere i casi personali e ti prego non portare come giustificazione GL è violento e aggressivo, perché è un insulto alla sua e alla nostra (mia e tua) intelligenza.
@loredana leggo solo ora il tuo commento se vuoi cancella pure il io non ci sono problemi
No, ma, come detto, non intendo far sì che questa discussione venga invasa come è avvenuto altrove.
Signora Lipperini, mi passi la domanda, posta con tutta la gentilezza possibile: togliere a priori la possibilità di esprimersi a chi viene tirato in causa (a ragione o a torto) non mina proprio quel confronto che ci si auspica dalla Rete? Se il confronto si riduce a elementi che pensano e scrivono in modo uguale o molto simile, non è certo più possibile chiamarlo “confronto”. Ciascuno avrà il proprio spazio, aperto solo a chi condivide il pensiero di fondo, e a questo punto non esiste più una Rete.
Suppongo, però, che non sia questo il suo desiderio, né quello di quanti abitualmente frequentano questo spazio. Altrimenti fatico a spiegarmi il suo saluto a un personaggio come Concita De Gregorio.
@loredana, concordo con te e mi auguro che sia così, per questo non farti problemi a cancellare, eventualmente riscriverò ciò che ritenevo importante dire, il richiamo alla responsabilità alla serietà e alla sensibilità di chi vuole fare critica, davvero non farti problemi!
Rispondo a Chiara: chiunque può leggere i toni usati nel forum in questione, nei confronti di scrittori e degli spregiati intellettuali. Venire a parlare di libertà della rete, dopo aver perseguito una campagna di annientamento per anni è paradossale. Non si tratta di non dare spazio a chi la pensa diversamente: bensì di non dare spazio a chi ha compiuto e compie una continua azione di killeraggio spacciato per divertimento.
Accetterò interventi sulla rete e sul senso della critica di libri in rete: non interventi sui singoli scrittori o di autogiustificazione dei componenti del forum. Grazie.
lo trovo giusto Loredana, cominciare a mettere dei paletti chiari forse potrà servire, o perlomeno chi sgarra non potrà più dire “non lo sapevo”
La pagina di nonciclopedia non è satira e non è sarcasmo: è una vergogna per Internet e basta. Mi chiedo (oltre se sia possibile chiederne la rimozione a qualcuno) quali sono i limiti entro i quali ci si muove su Internet. La critica ai testi da parte dei lettori è una conquista, ma questa non è critica, ma diffamazione. Da lettore, sono interessato ai buoni libri, ma cose del genere non entrano con l’informazione sui romanzi. Non conoscevo fenomeni di questo tipo, ma penso siano uno degli effetti del clima in cui ha vissuto l’italia negli ultimi anni e anche dei programmi televisivi su cui è cresciuta una generazione.
Scusate l’ignoranza – tuttavia se non si chiede non si impara. Qualche anima pia potrebbe linkarmi dei riferimenti al “caso” GL D’Andrea? A lui tutta la solidarietà. C’è un brutto modo di relazionarsi in giro, di confondere le persone con le opere. E c’è chi lo alimenta. Ho letto ora l’ultimo post di D’Andrea – ha scritto tutto lui. Grazie a Loredana per l’ospitalità e per la diffusione delle notizie. Non so perché ma l’altrettanto triste addio di Concita, mi sembra una sconfitta minore.
Barbara, è scritto tutto nei due post linkati. Per la cronaca, nei commenti in moderazione (ho già spiegato perchè) si precisa che la minaccia di querela era “ironica” (appunto) e non diretta a Lara Manni ma ad alcuni commentatori. Se non erro, però, il titolare di un blog viene comunque chiamato a rispondere, anche con esiti infine positivi, come in questa – piuttosto celebre – vicenda
http://www.lucaconti.it/2010/09/02/lieto-fine-per-la-querela-relativa-ad-un-commento-sul-blog/
Se poi la minaccia era “ironica”, avremo almeno una conferma del tipo di ironia utilizzato.
E, dunque, tutto questo è doppiamente triste, Barbara.
Sono d’accordo su tutto Loredana. Non avevo intenzione – se è arrivato così me ne scuso – di scrivere un post polemico. Cercavo solo di capire, vista la mia ignoranza. Non capisco come si possano confondere così le opere e le persone. A me potrebbe non piacere un tuo saggio tuttavia mi sfugge perché dovrei argomentare il dissenso accusandoti di aver ucciso il gatto del tuo vicino-)))
Perchè questa è la modalità che ritengono pagante in quanto divertente. 🙂
mi resta sempre in testa l’idea che se la si smettesse di metterla sul personale e le energie psichiche fossero spese per dissacrare istituzioni stantie,finte associazioni filantropiche o ammuffiti tregendari premi letterari,le cose potrebbero addiritura evolversi.Mi dispiace che Concita venga ora indicata in molte discussioni a proposito della scarsa tutela dei lavoratori della testata che dirigeva,dovrebbe essere notorio che tra amministrazione e redazione c’è “un inferno di distanza”(per dirla con Yeats).Saprà in ogni caso farsi valere anche in futuro,smussando gli angoli o affilandoli,non so
http://bobgentile.com/Music/Other/Erik%20Satie/Erik%20Satie%20-%20Gnossiennes%20No.%205.mp3
Tutto questo è davvero spaventoso.
Se è stato commesso reato, gli autori devono denunciare, la legge è dalla loro parte.
Ma se ci si nasconde dietro un episodio per piangersi addosso, millantando un fantomatico killeraggio tutto questo mi fa veramente schifo. Cioè, state dicendo che:
1) i blogger tirati in questione non sono liberi di esprimere la propria opinione nel loro blog, su libri che hanno acquistato di tasca propria e nei toni e modi che loro ritengono più opportuni;
2) non hanno il diritto di difendersi da quelli che in questo caso – e solo in questo caso – sono attacchi di natura personale, perché altrimenti… cosa? Spiegatemi: perché questa censura? Perché “aggrediscono”?
Fateli prima aggredire e poi magari li censurate…
Ma dov’è la libertà in tutto questo?
Se nel mondo reale una persona dice una scemenza è soggetto a giudizio, viene corretto, viene deriso. Perché in rete dovrebbe essere diverso?
O per voi la rete funziona solo quando il proprio ego può vagare libero e incontrastato?
Presa dalla curiositá sono andata a spulciare i post realtivi a questa ‘sporca faccenda’ in tutti i siti coinvolti (GL blog, Laramanni blog, MF blog e forum e anche Writer’s Dream). Mi sembra una di quelle situazioni in cui tutti hanno ragione e tutti torto:
– GL nel ‘duello’ e in altre conversazioni linkate da alcuni utenti ha davvero un comportamento deplorevole, mi spiace dirlo. Che questa fosse la sua condotta abituale o no, capisco che abbia causato acrimonia tra lui e alcuni memberi del forum.
– La pagina di nonciclopedia poteva essere risparmiata, dato che non ha migliorato la situazione _anche se non é un ‘lavoro di gruppo’_ (mi pare che sia considerato importante dagli utenti di MF, quindi specifico che l’ho capito XD) oggettivamente da’ una cattiva reputazione al MF e alla sua utenza e indebolisce la difesa ‘contro l’opera ma non l’autore’.
– Sulla condotta di lara Manni a riguardo del furto d’identita, nulla da eccepire
– Sulla questione dei ‘mandanti morali/responsabilitá’, non mi trovo d’accordo, ma la trovo legittima fino ad un certo punto
– Sulla faccenda della denuncia, sicurmante non era rivolta alla Manni. Sinceramnte nell’insieme delle cose l’ho intesa anch’io come ironica/sarcasmo (Lara Manni sostiene di essere stata disposta a denunciare il ragazzo che l’ha impersonificata e qualcuno le chiede con ironia se anche loro debbano denunciare utenti del suo blog per diffamazione). Non tutti posson essere d’accordo su questo, magari, dato che nel testo scritto non sempre si coglie la cosa.
Per il resto, mi pare che sia trasformato un incontro di scherma in una guerra nucleare. Il MF é un blog dove la gente di diverte a predere in giro libri che considera brutti. Alcuni articoli hanno fatto ridere anche me, alcune uscite meno, ma lo trovo molto meno aggressivo di Gamberetta, per dire. Che il modo in cui pongono le critiche generi scontento lo capisco, ma se loro affermano che lo fanno per divertirsi in primis e per gli autori solo di striscio, allora sono affari loro. Per di piú, mi é sembrato che le loro reazioni alle (legittime) arrabbiature degli autori non siano aggressive (come di nuovo accedeva con gamberetta) anzi ne ho viste anche di molto educate.
Quindi tutta questo desiderio mettere alla gogna detto forum/blog non lo capisco, sinceramente. In partcolare dato che la povera Lara Manni stava cercando di aprire un dibattito sulla critica e non sulla legittimitá del MF in sé. Mi pare che la situazione sia stata fatta degenerare da entrambe le parti, alla fine (ed ho notato un po’ piú di aggressivita negli utenti del blog di Lara a dirla tutta).
Allora, ragazzi. Ribadisco (a meno che non stiate cancellando commenti a valanga nello stesso modo in cui Ricci si affretta a rivestire le Veline) che conoscevo già il forum e parlo di killeraggio a ragion veduta. Siete liberi, naturalmente: ma sono libera io di non voler veder riportate qui autodifese come “siamo ironici”. Se nella vita reale siete abituati a deridere, tanto contenta per voi. Qui, non si fa.
Quanto a Evan. L’ironia io non la vedo: ho letto (faticosamente) i commenti dalla Manni e da parte di “Knight” si dice, testuale:
“Singoli elementi ci hanno insultati, e anche se personalmente non credo me ne darei la pena Hika segnala, correttamente, che potremmo considerare l’azione legale. ”
Se era ironico, era difficile accorgersene.
Sul divertimento, mi sono già espressa: trovo questi passatempi non solo inutili, ma dannosi. Per la rete.
Fine della disponibilità.
Risposta veloce prima di dovere scappare:
Se Lei non ritiene utile quel passatempo, ne ha tutto il diritto, ed anche il diritto di esprimerlo, ci mancherebbe. Io trovo inutile il gioco del calcio, per dire XD, e lo dico anche. La mia perplessitá sta sulla ‘rissa’ che ne é sfociata quando Lara stessa, che condivide in parte la sua opinione, auspicava un dibattito. Rissa non é solo responsabilita del MF, a mio vedere, in quanti alcuni utenti del Manni-blog sono stati piuttosto aggressivi in partenza.
Dubbio sulla frase-ironica incriminata:
a me pareva fosse nel forum del MF, se non sbaglio (liberi di smentirmi, non ho il tempo di controllare).
Il post di Knight citato da Lei sul Manni blog dovrebbe essere successivo, credo come spiegazione della loro uscita (infelice se vogliamo) sul loro stesso forum. Non c’é niente che possa frainteso per ironia lí, lo so anch’io ^^”
Sono molto amareggiata. Io per prima, pochissimo tempo fa, ho fatto proprio su questo blog un intervento piuttosto fastidioso. Quel semplice commento ha dato origine a una serie di scambi (mail, commenti ecc…) che, udite udite, hanno davvero fatto di me una persona diversa: non più felice di prima, ma di certo più consapevole. Questo perchè da entrambe le parti c’era sempre e comunque il rispetto (anche quando i toni era accesi). Quindi la rete continua per me ad essere un’ottima fonte, e il venir meno di tante fonti (anche Lara si è presa una pausa…spero breve) mi fa sentire orfana di quello che di certo non è un dovere dei detentori dei blog nè un diritto mio…ma di certo è un qualcosa su cui conto per capire meglio quello che mi circonda. E se qualcuno pensa che sia triste o stupido dover ricorrere alla rete per capire meglio il mondo beh…gli rispondo che non è “la rete” di per sè, ma è chi la “abita”, quindi le persone, ad aiutarmi ad aprire gli occhi (non sempre ci riesco da sola, non è una vergogna ammetterlo: è una vergogna non capirlo).
Fino all’apertura del computer ignoravo GL – non leggo molta letteratura fantasy. Adesso esco e mi compro i suoi libri. E’ stato sottoposto a una lapidazione non a una critica. E le finta biografia non ha alcuna ironia – sono offese vere e proprie. Se fossi avvocato direi al limite del codice penale. Sono molto amareggiata – come Giulia – perché la rete mi ha insegnato molte cose, soprattutto attraverso lo scambio con le persone che ragionano diversamente da me.
Mi spiace per Concita, mentre non avevo la più pallida idea dell’esistenza di GL D’Andrea, a dimostrazione del fatto che la creazione di una pagina di nonenciclopedia non fa poi il giro del mondo. Anche io sono stato vittima di infiniti dispetti webbici per la mia pervicace irriverenza nel recensire i libri, ma ne strafrego e chiuderò il blog solo quando piacerà a me.
Sto seguendo anche io la polemica (che ahimè è diventata presto flame) perchè seguo con interesse un po’ tutti i siti citati. Premetto che non conosco personalmente nessuno dei titolari dei suddetti, ma talvolta mi è capitato di scambiare un’opinione telematica con qualcuno di loro.
Se leggo le discussioni portate come “esempio” sui modi di D’Andrea da parte dei ragazzi di Massacri Fantasy mi domando allora come mai con me GL sia stato sempre così gentile. E’ vero, io ho trovato carini i suoi libri, ma i punti deboli che ho trovato glieli ho segnalati sia sul blog che via mail e lui non si è mai sognato di darmi dell’ignorante. Questo per spezzare una lancia a favore di “Ivan il Terribile”.
Dicevo, però, che seguo con interesse anche i siti di “critica”. Metto critica tra virgolette, perchè devo dire che a volte ho trovato azzeccate le recensioni, persino nella loro ferocia (in particolar modo quelle di Gamberetta). Non parteggio, però, per il degenerare di questo modo di recensire. Mi spiego meglio: è vero che entro un certo limite la demolizione di un libro con punti deboli oggettivi è divertente da leggere, specie se scritta con toni umoristici e volutamente esagerati. Trovare antipatico l’autore (o l’autrice) di un testo, litigarci e per questo travalicare i confini della recensione letteraria per sfociare in attacchi personali (con ironia di bassa lega, perchè onestamente non è che la nonciclopedia sia il non-plus-ultra della vis comica internettiana, diciamolo!) mi sembra penalizzante per tutti.
A me- lettrice – importa sapere se il libro scritto da Pinco Pallino è un buon libro, non se Pinco Pallino quando lo incontri ti offre anche l’aperitivo.
In tutto questo si colloca Lara Manni, che ha provato a dialogare e che ovviamente ha dovuto subire una valanga di post-scaricabarile in cui tutto ciò che importa è chiarire che la famosa pagina di nonciclopedia su GL non è un’iniziativa partita dal forum in quanto organismo ma da un semplice utente, per sua iniziativa personale (*scodinzolo* ho detto giusto? So leggere?). Nessuno vuole ammettere che esacerbare i toni OLTRE quella che è la satira e l’ironia possa far arrivare qualche UTONTO a fraintendere l’intento originale di un forum nato per sconsigliare libri brutti e fargli credere di essere libero di scrivere stupidaggini dovunque.
La rete, purtroppo, è anche questo. Non sono d’accordo sulla decisione di GL di ritirarsi, ma posso capirne le motivazioni.
Spero di non dover vedere il giorno in cui la ‘libertà di opinione’ invocata, nei modi e nei toni che ognuno è ‘libero di scegliere’, verrà magari condannata proprio dalle stesse persone che qui ed ora la difendono. Spero di non vedere la sacrosanta assunzione di responsabilità nelle proprie opinioni, deviata dalla svolta reazionaria di chi ora si lascia andare a giudizi bellicosi, a maleducazione, a superficialità – “perché la rete è libera”. La reazione è in agguato non all’esterno, ma all’interno dei meccanismi che mette a disposizione la rete, a mio parere. Temo molto che tutte le persone annoiate, superficiali, aggressive, nevroticamente e compulsivamente dedicate all’insulto, accaniti paladini delle proprie libertà, si trasformino invece prima o poi in vendicativi reazionari. Opinione personale ovviamente, ma mi dispiace molto per il blog di G.L., per ciò che lo ha spinto a questa decisione.
Io ho partecipato alla discussione, ho letto e non c’era traccia di ironia negli interventi degli esponenti del forum. La minaccia c’è stata e posso confermarla. Non so a cosa sia dovuta questa precisazione, ma suppongo sia stata estorta.
Lara è stata minacciata eccome. L’atteggiamento è stato sgradevole, per non dire intimidatorio. Ho partecipato anche io a quella discussione e me ne sono tirata fuori nel momento in cui ho capito che l’invito al confronto fatto da Lara si sarebbe trasformato in un gioco al massacro in cui la folla plaudiva alla lapidazione passandosi le pietre. Non è stata data possibilità di discussione perché – in malafede – si è voluto spostare l’asse della questione dalla letteratura alla persona. A quanto pare, c’è gente che ha elevato lo scherno offensivo al rango di arte.
Una delle cose più sgradevoli che mi sia mai capitato di vedere in rete. Ed è inutile dire che questa riflessione non sta avendo esiti sulle persone autrici di questo killeraggio. Basta vedere cosa continuano a scrivere sul loro blog.
Che pena e che vergogna. Solo questo. Grazie.
Paola, dobbiamo farci i conti. Le semplificazioni sulla Rete come “di per sè” equivalente a libertà comportano dei grossi rischi, e vengono fatte quotidianamente. La Rete è un formidabile strumento di libertà, certo: bisogna vedere come viene usata, con quali presupposti, con quali intenti. Il feticismo nei confronti del mezzo non aiuta. Probabilmente è proprio questo il momento in cui è opportuno iniziare una riflessione, al di là del caso in questione, o prendendo il caso in questione come uno dei molti sintomi.
Io ci andrei cauto, molto cauto: se uno minaccia di querela è molto intenzionato a farlo… ne so purtroppo qualche cosa. :-(((
Una postilla. Ho appena richiesto la cancellazione di parte di un post che resta comunque pesantissimo nei confronti di molti protagonisti di questa vicenda. In particolare, mi si accusava di mentire e diffamare in merito alla vicenda della querela, e si accusava la Manni di aver mentito a sua volta in quanto nessuno voleva davvero denunciarla (ripeto che il titolare di un blog è responsabile di quanto viene postato sullo stesso). Per chiarezza, riporto qui letteralmente quanto è stato scritto nel forum ieri, e mi piacerebbe se qualcuno notasse ironia o sarcasmo o altro intento “non serio” nello scambio di interventi:
Hika. Per inciso, molti interventi sono al limite della calunnia e
della diffamazione, entrambi reati penali. Denunciamo gli utenti?
Manni: Erano le otto, mi dispiace per il fuso sballato (devo
rispondere anche degli orari del mio blog?) ma sono rientrata a casa a
quell’ora.
Un blog non è un forum. Un titolare non è un moderatore. Denunciate
pure, se credete. Sono pronta a risponderne. Naturalmente, pagina di
Nonciclopedia alla mano.
Knight: Specifico che la denuncia non sarebbe diretta a Lara che non
ha responsabilità legale di alcun genere. Dall’altra parte, se fossimo
sul mio blog, personalmente mi sentirei in dovere di segnalare ai miei
utenti che stanno facendo affermazioni non supportate dai fatti. Ma le
politiche di moderazione sono personali, e Lara faccia come
preferisce.
Manni: Knight, naturalmente no: il titolare ha responsabilità penale anche dei commenti, da quanto so. Se così deve essere, sia. Naturalmente, ripeto, prenderò le mie contromisure.
Knight: in realtà, sia da quanto avevamo precedentemente verificato io e PRincess, sia da quanto conferma l’avvocato Zwei, non esiste responsabilità penale del titolare per quel che viene affermato dai commenti (o almeno, viene neutralizzata da un banale disclaimer). Se ritieni ci sia responsabilità penale, tuttavia, a maggior ragione riterrai ci sia responsabilità morale, e visto che so che non approvi gli insulti troverei logicamente inconsistente che tu non dica nulla in contrario, a quel punto.
Posto questi interventi a dimostrazione di come basti sollevare la questione per essere polverizzati via Internet. Per quanto mi riguarda, basta così.
Non capisco, è spaventoso. Ci sono persone che fanno cose del genere su Internet?
Signora Lipperini, mi scuso se infrango regole del suo blog o quant’altro, ma nelle citazioni da lei presentate manca l’altra parte, ossia quella sul blog della signora Manni: le due discussione sono andate avanti in contemporanea per molto tempo:
Knight: Credo di avere già risposto su K&P, ma aggiungo una risposta qui perché tutti abbiano la possibilità di leggere. Con te, è stato possibile discutere, e spero si continuerà a discutere nei prossimi giorni (apriremo un post sulla critica in generale). Non vedo per quale ragione dovremmo considerare una denuncia verso di te. Singoli elementi ci hanno insultati, e anche se personalmente non credo me ne darei la pena Hika segnala, correttamente, che potremmo considerare l’azione legale. Al di là della questione legale, ti chiederei di spiegarci se il clima tranquillo e virtuoso che indicavi come necessario per una discussione produttiva è quello che osservo su questo blog. O anche solo se, in sincerità, ti sembra che noi siamo mai stati scortesi e irrazionali quanto i commenti qui sopra – non perché sia tua responsabilità legale, assolutamente, ma perché ti renderai conto che finché la padrona di casa non dice una parola, chiuque si sente legittimato a insultare quanto preferisce.
Per la cronaca, la grande apertura mentale dimostrata da buona parte dei commentatori del blog della signora Manni nei nostri confronti è stata la seguente (escludo Paolo E.; Barbara; Francesca e Lara Manni: il poco che siamo riusciti a discutere senza flame è stato interessante e durato troppo poco):
_ al mio paese si chiama essere repressi e anche un filino omofobi, oltre che invidiosi.
_ quello che mi fa sempre un po’ sorridere è l’inconscio senso di inferiorità di molti sparamerda
_ E non ho problemi a scrivere che MI FANNO SCHIFO, perché se l’attività part-time di questa gente è far chiudere i blog di gente che gli sta in c*lo ALLORA HA RAGIONE BRUNETTA. TUTTA FORZA LAVORO CA**EGGIANTE.
_ Dobbiamo perdere altro tempo con le spiegazioni e le giustificazioni di werehare e soci? Serve a qualche cosa?
_ andrea, piccoli di cervello. Molto piccoli. E senza attributi, dignità e coraggio.
_ E’ una prassi malata
_ hanno cominciato a criticare un po’ convinti di quello che dicono, un po’ per gioco, alcuni ci hanno preso gusto, altri vedono gli scrittori professionisti come dall’altra parte di una barricata, e così via. Poi lo scrittore si accorge di loro e si lamenta. Ma loro vanno in brodo di giuggiole! Non vedevano l’ora! Altro sarcasmo, altro trolling.
_Però non censuratevi come state facendo. Non vi piaceva tanto massacrare? Come mai tutto questo pudore proprio ora?
_ Voi (e non solo voi) vi siete divertiti giocando con la vita delle persone (D’Andrea è solo un caso, non dimentichiamolo), avete umiliato, e offeso, e fatto soffrire i vostri nemici (gli autori e tutti quelli che non la pensano come voi) senza farvi scrupoli e senza avere alcuna pietà per nessuno. E tutto questo in nome del diritto alla critica e per giocare il vostro personale gioco al massacro. Ma il gioco è andato troppo oltre. Lo sapete voi e lo sappiamo noi tutti. Di che cosa potremmo discutere ancora con voi? Cos’altro pretendete: comprensione, disponibilità, amicizia? Io credo meritiate solo l’ostracismo e la riprovazione. Nient’altro.
_ sti deficenti
_ più sanguinano e più vi divertite, giusto?
_ Anni di vomito sull’universo mondo
_ E’ solo una conferma: il tempo del dialogo è finito, mi sembra evidente che non ci sono più (se mai ci sono stati) i presupposti.
_ Spero che D’Andrea quereli Anon domani.
_ Un esempio di bella discussione mandata in vacca da un gruppo di ragazzini arroganti che trovano come massimo divertimento riunirsi in rete per prendere il culo la gente. La rete non ha bisogno di voi.
_ Non so a cosa sia dovuta questa precisazione, ma suppongo sia stata estorta.
_ Fa male Lara a lasciarvi uno spazio che non meritate.
Per inciso, per riflettere. In Canton Ticino:
http://ticinonews.ch/articolo.aspx?id=226178&rubrica=14
Katerina, se facciamo il gioco delle citazioni, dovrei postare tonnellate di fango che sono durate anni dal vostro forum. Se vuoi, posso farlo, inclusa la sezione sul N.I.E. Comunque, come volevasi dimostrate, non avete il coraggio di reggere il confronto al di fuori della vostra cerchia. Ribadisco inoltre che viene ventilata, anche nel blog, una possibile azione legale e “anche se non credo me ne darei la pena” resta, comunque, una minaccia sotterranea. E per favore piantatela con questa storia dei singoli utenti: ripeto che se un utente di Lipperatura viene querelato, un avvocato devo prenderlo anche io, e risponderne anche io.
Detto questo, non ho intenzione di continuare su questa vicenda: se l’ho citata, al di là delle risibili insinuazioni complottistiche dove io, Wu Ming, Carmilla e non so chi altro saremmo la Cupola della rete contro poveri ragazzi indifesi, l’ho fatto esclusivamente a dimostrazione di quanto la rete possa diventare un’arma di esclusione e di eliminazione virtuale di chi non è gradito. Per quanto mi riguarda, potete continuare a lapidare chi desiderate. Finchè qualcuno – come hanno fatto gli utenti che hai citato – non vi chiamerà a risponderne (come nella notizia postata da Paola). Si chiama azione e reazione. E sarebbe ora che vi assumeste le responsabilità di quello che scrivete, una buona volta.
Signora Lipperini (non so se il mio commento sia stato censurato o semplicemente fagocitato da kataweb, perciò lo riscrivo), quello che lei dice è inesatto.
Se legge l’intervento di un utente sul blog di Lara, può constatare che la denuncia di un utente PUO’ comportare un coinvolgimento del padrone del blog. Può, non è obbligatorio né automatico, e Knight ha dichiarato più e più volte che non aveva nessuna intenzione di denunciare Lara. QUindi, se azione legale è stata suggerita, non era rivolta alla signora Manni.
Saremmo pertanto tutti più felici se questa inesattezza fosse corretta, perché così com’è l’affermazione è FALSA.
Ancora? Piano con le parole, per cominciare. Che sia intenzione o meno del querelante, il responsabile viene comunque coinvolto e, anche se la sua posizione viene archiviata o derubricata, deve prendere un avvocato, pagarlo, farsi rappresentare, come è già capitato ad altri. Chiaro adesso? Chiuso. Stop.
Signora Lipperini, ho seguito direttamente tutta questa discussione, e sui siti originali, non per sentito dire come nel suo caso, e posso dirle in tutta onestà, perchè non ne sono direttamente coinvolto, che lei non ha capito niente della discussione in atto, oppure ha un atteggiamento preconcetto rispetto ad alcune persone.
La prego di non continuare in questo atteggiamento accusatorio basato sul niente, perchè le crociate sono sempre state una soluzione sbagliata, e farle a favore di chi ha torto è ancora peggio.
Cordiali saluti
(e non osi censurare questo post, il perchè lo scoprirebbe dopo. Può solo tagliare questa frase)
c’è da ridere o piangere a seconda dei casi.Ma su una cosa non ci si può sbagliare. QUESTA SI CHIAMA INTIMIDAZIONE MAFIOSA.
Direi che non è il caso di aggiungere altro.
Commenti in moderazione.
Una riflessione generale. Ho visitato per quel che potevo i vari siti. Il forum incriminato, quello (non era difficile) in cui in questo momento è in corso uno spaventoso linciaggio nei confronti di tutti gli altri blogger che si sono permessi di alzare il velo sul branco e dove tu, Loredana, da questi campioni della calunnia vieni definita disonesta intellettualmente, per riferire solo l’epiteto più gentile. Credo sia giunto il momento di dire basta. Credo che la parte positiva del Web debba ribellarsi e far presente che Internet è altro, o che può essere altro. Il popolo della Rete NON esiste. Esistono gli individui, esistono i branchi, esistono i ragazzini annoiati che per divertimento cercano capri espiatori da annientare. Così come nella vita reale queste persone pagano, devono cominciare a pagare, anche legalmente, anche in quella virtuale. Credo che gli scrittori, gli editori, i semplici blogger, debbano dirlo forte e chiaro.
quoto Marian. E spero che gli editori prendano le distanze da certi esponenti di una pseudo classe di commentatori. La recensione motivata è una cosa, la vivisezione dell’opera letteraria in stile CSI con chiari intenti dispregiativi è altro.
Brutta cosa l’invidia. Proprio brutta.
Salve,
rispondo anche qui a Katerina che ha estrapolato parte del mio (me ne rendo conto) acceso intervento sul blog di Lara Manni, come offensivo nei confronti del suo Forum.
Volevo specificare però che il mio intervento, era un discorso Generale sui tristi episodi che esistono in Rete, Da Sempre, verso/contro un dato autore/artista/personaggio pubblico. Nel caso specifico, stimo D’Andrea GL e mi è sinceramente spiaciuto veder chiudere il suo blog, anche per il clima di tensione che si era creato intorno alla sua persona.
Fra l’altro ho iniziato il mio commento con “Perdonate se questo mio intervento risulterà un po’ sconnesso e piuttosto aggressivo….” perchè è un episodio che mi sta particolarmente a cuore e mi ha infervorato.
Perciò se il mio commento ha offeso qualcuno nello specifico Mi Dispiace e Me ne Scuso personalmente. Lara Manni è autorizzata a cancellare o modificare il mio intervento sul suo blog, come meglio crede.
Ripeto, il mio commento era una riflessione generale certo esasperata ma non stavo accusando una persona o un Forum in particolare.
Spero che questo messaggio sia girato o sia letto anche a/da Katerina.
E naturalmente un grazie alla Signora Lipperini per lo spazio e la disponibilità.
vedo che ricominciamo a censurare…
Lipperini, non sei una persona seria, te lo dico con molto dispiacere…
PS puoi risalire con facilità alla mia identità, e potresti vedere che sono solo una persona che ha letto molto, e vorrebbe continuare a leggere romanzi di qualità, cosa resa impossibile dalla politica editoriale italiana del fantastico…
Per fortuna esiste anche la possibilità di leggere la letteratura straniera, a prezzi più bassi e di qualità inconfrontabile…
Continuate a proteggere i ragazzini che non sanno scrivere, invece di sbattergli sul muso i loro errori, e distruggerete del tutto la letteratura italiana