IN ORDINE SPARSO

Per esempio Sam Bayer, autore di best seller che non riesce più a scrivere, torna nella sua cittadina natale e vede riproporsi il mistero di un antico delitto. E’ (in pochissima parte), Ciao Pauline! di Jonathan Carroll, che esce per Strade Blu di Mondadori (Carroll è fra l’altro l’autore di Mele bianche, libro visionario e piacevolissimo).
Per esempio un romanzo che mi incuriosisce molto, Stojan Decu, l’altro uomo: è uscito per Bompiani, lo ha scritto Simone Perotti, che ricordavo ai tempi di Theoria. Stojan Decu è Zelig, forse, è un "personaggio epico", sicuramente, è un enigma. Vado avanti a leggere e vi dico.
Per esempio un ritrovamento: Loriano Macchiavelli, Sui colli all’alba, uscito per Stile Libero Einaudi.
Dalla postfazione di Oreste Del Buono: "Non so se Loriano Macchiavelli sia il più bravo giallista italiano. In questa faccenda delle classifiche è facile sbagliare, dato che parecchi, poi, sono ancora convinti che il giallo italiano non esista" (1979).

Domani, a Rai Educational, si registra una discussione su "Weblog e scrittura di rete". Ci sono Giuseppe Granieri, Gino Roncaglia, Nicola Lagioia, e la sottoscritta.

56 pensieri su “IN ORDINE SPARSO

  1. Null, tu sei demopcristiano?
    O sei solo così poco accorto da confondere educazione, acume e intuito per barcamenamento?
    Mi spiace che tu non riesca a vedere davvero quello che è scritto e affermato in questo blog!

  2. Ma guarda tu le coincidenze: alla fine si ritorna in qualche modo a quel “demos” di cui si parlava nella riflessione precedente… 😉

  3. Be’, a noi di http://www.ilpostodeilibri.it – che non siamo professoresse, e anzi piuttosto delle squinternate, e che dal 2003 nel nostro “piccolo piccolo” sito curiamo due sezioni, una dedicata ai SOPRAVVISSUTI, e l’altra a quelli che non ce l’hanno fatta, (INTROVABILI) sembra una bellissima “rivoluzione” quella di Franco Moretti. Finalmente qualcuno fa storia della letteratura a partire dagli autori e dai libri “non sopravvissuti” – che rivoluzione meravigliosa! – come ha annuciato il professore in un’intervista concessa oggi alla Repubblica – e qui scusandoci con la padrona di casa, la Lippa che ci perdonerà, ci permettiamo di dire, grazie Franco. La tua rivoluzione arricchirà anche noi piccoli. E ancora: se non sei a Stanford, ci concedi di farti due domande, questa volta, e non fai il crudelone, come le altre tre volte, che l’ufficio stampa dice: “Il professore si é informato su di voi, ma non ha tempo!”. Cattivone. Però hai ragione. I professori devono parlare solo coi professori, e con gli alunni, durante le ore d’esame, però. Le squinternate ai siti!

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