Per una volta, parlo di faccende editoriali, e parlo persino di qualcosa che mi riguarda, anche se non riguarda solo me.
Negli ultimi giorni mi è capitato di parlare con un paio di persone che organizzano rassegne o piccoli festival. Mi dicono: quest’anno non hai libri pubblicati, che peccato.
Ho risposto che veramente negli ultimi due anni ne ho pubblicati quattro. Ma con piccoli editori.
Perché? Già detto, ma mi ripeto. Per due motivi. Primo: i piccoli editori vanno sostenuti con i fatti e non solo con le dichiarazioni d’intento. Secondo, più egoistico: in un sovraffollamento come quello attuale non mi sento di pubblicare un romanzo su cui magari ho investito tre o quattro anni di lavoro. Preferisco aspettare tempi migliori, se verranno, o comunque pensarci bene su e nel frattempo provare a scrivere come meglio posso.