Questo è l’ultimo intervento dagli Stati Generali dell’Immaginazione: gli altri sono stati pronunciati a braccio e saranno visibili su YouTube.
Però.
Non è esattamente l’ultimo: perché se siete interessati a intervenire sulla questione “finzioni”, “fine delle storie” e “genere” il blog è a disposizione: potete contattarmi con il form apposito, via mail (è pubblica), via viaggio astrale, piccione viaggiatore, altro. Purché siano interventi non autoriferiti, possibilmente, e non riguardino i propri libri (precisazione antipatica ma necessaria).
Per quanto mi riguarda pubblicherò domani la mia lezione effettuata in quello stesso 1 ottobre a Multi. Quello che segue è l’intervento dello scrittore e traduttore Fabiano Massimi, sceneggiatura inclusa.
“Immaginate un Moravia che struttura gialli come Connelly.
Immaginate un Pavese che scrive dialoghi come Foster Wallace.
Immaginate un Fenoglio che delle Langhe racconta fate, orchi, streghe, maghi.
Immaginate uno Svevo che descrive mostri fisici, non solo psicologici.
Immaginate un noir alla Chandler con la lingua di Del Giudice.
Immaginate una Lucinda Riley che dipinge il cuore umano come Elizabeth Strout.
Immaginate Ray Bradbury che possiede Ray Carver.
Immaginate Ken Follett che un mattino si sveglia e si riscopre Annie Ernaux.
Fare questo, tutto questo, insieme, nello stesso gesto.”