“Le rose di Orwell” di Rebecca Solnit segue una strada singolare, ovvero non soltanto rintraccia un’altra biografia possibile dello scrittore, ma prova a capire quanto le nostre singole vite possano essere diverse grazie agli alberi, alle piante e alla sensazione di forza e comunità che trasmettono. Scrive Solnit: “se dovessimo pensare a qualcosa che è l’esatto opposto della guerra, forse dovremmo pensare ai giardini, e la gente infatti trova nelle foreste, nei prati, nei parchi e appunto nei giardini un peculiare senso di pace”.