Parlare di una serie televisiva, questo dovrebbe essere ormai chiaro, non significa sconfinare nel territorio dell’evasione: non sto facendo un torto alla pila di libri che mi minaccia dal tavolo, e che affronto pian piano, anzi. Forse sto invece contribuendo a discutere di narrazione e della voce e dell’estetica con cui si narra.
A volte capita di imbattersi in qualcosa di nuovo e di apparentemente folle, e di dirsi “toh, non tutto è perduto”: parlo di Hazbin Hotel di Vivienne Medrano (è su Amazon Prime: che però si è interessata alla serie dopo aver visto l’episodio pilota sul canale YouTube di Medrano). Medrano, o Vivziepop, ha trentadue anni, è un’animatrice e regista americana. E la sua serie è nuova, divertente, dissacrante: intanto, è una serie animata (per adulti, parolacce e situazioni politicamente scorrette sono presenti in gran numero), ma è anche un musical a puntate. Che, a parer mio, prende il meglio dei predecessori (penso a South Park) e sbeffeggia la Disney in modo garbato e intelligente.
E, sì, è utile anche a chi scrive letteratura.
Ps. Naturalmente, la serie ha attirato l’attenzione dell’Associazione degli Esorcisti. Non scherzo.