Questa mattina ho letto il nuovo exploit di Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, sul 4 novembre: una lettera inviata a tutti gli studenti oggi, anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, dove li invita a fondare il proprio impegno “sull’adempimento del dovere, sino a farsene martiri”. Non so se davvero sia in atto una guerra contro i giovani: di certo, non sarebbe possibile, oggi, ragionare sui loro linguaggi e culture come avveniva fino a qualche anno fa.
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Il direttore dell’ufficio scolastico regionale delle Marche, Marco Ugo Filisetti, è quello che manda letterine agli studenti invitandoli «all’adempimento del dovere con fede, onore, e disciplina», e che in occasione del 25 aprile scrive loro: “”E’ stato un immane conflitto che in particolare ha visto gli italiani fronteggiarsi per le rispettive ragioni, giuste o sbagliate, per i rispettivi sogni, condivisibili o meno, ma di cui tutti si sentivano carichi, dando luogo ad uno scontro marcato dal ferro e dal sangue, che ha diviso, frantumato il nostro popolo”.
Bene, non si limita a questo. Infatti, ha smantellato quanto nei decenni precedenti era stato costruito nelle Marche nell’ambito della didattica della Storia e dell’Educazione alla Cittadinanza. Da qualche anno nel suo mirino ci sono anche gli istituti della Resistenza e dell’Età Contemporanea.
Posto qui il comunicato, terribile, dell’Istituto provinciale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea di Ascoli Piceno e dell’Istituto Storico di Macerata. A proposito di cominciare, passo passo, a far guai.