Ho conosciuto Pietro Pinna, primo obiettore alla leva, attraverso un manifesto. Un volantino, per meglio dire: niente immagini, tutto testo: “4 novembre, non festa ma lutto”. E sotto, in caratteri più piccoli: “per le autorità militari, civili e religiose (?!) questo è un giorno di festa. Per le masse popolari è un giorno di lutto”. In fondo, una frase che avrei sentito nominare spesso in quella metà degli anni Settanta: “Né un uomo né un soldo per la guerra! No a tutti gli eserciti”.