E’ una strana bibliografia disarmata, quella di oggi, ma spero sia utile. Nasce da un incontro di ieri pomeriggio, quando con Luca Cangianti, Alberto Sebastiani, Mazzino Montinari, e altri ci siamo ritrovati a parlare di Valerio Evangelisti. Dello scrittore e dell’uomo, naturalmente, e dell’attivista, ancor più naturalmente. Fra le varie cose dette, una è a parer mio centrale: Valerio Evangelisti ha provato in tutta la sua opera a ribaltare l’immaginario.
Bene, tutto questo avveniva da Scup, alla stazione Tuscolana. Cos’è Scup? Un luogo dove ci si incontra, dove si fa teatro, si ascolta, si fa persino fisioterapia, si fa musica, si fa sport, eccetera. Cultura popolare, in poche parole. E cosa sta per avvenire di Scup?
Verrà sgomberato a ottobre. Perché? Perché sta arrivando un progetto di, uhm, “rigenerazione urbana”. Per ribaltare quell’immaginario, appunto, la bibliografia di oggi vi invita a frequentare Scup, a informarvi e a sostenerli.