199. STORIE DAI BORGHI. QUELLO CHE HO LETTO, QUELLO CHE HO VISTO.

E ora si indaga sulle casette, e come riferiscono stamattina su Repubblica Giuliano Foschini e Fabio Tonacci si indaga sui subappalti, sugli operai in nero e sottopagati.  E ora si fanno i conti, come scriveva ieri Mario Di Vito sul Manifesto:
“l’ultimo dato fornito dalla protezione civile parla di 2.149 casette consegnate su 3.662 richieste in 48 comuni. Poco più della metà, ed è impossibile non pensare a quando, in maniera oltremodo imprudente e probabilmente dettata dalla foga della campagna elettorale per il referendum costituzionale, nel novembre del 2016 Matteo Renzi annunciò che entro Natale tutti i terremotati sarebbero stati sistemati.
Tra l’altro, le casette consegnate continuano a dare problemi: le segnalazioni di acqua calda non funzionante, infiltrazioni dai tetti e boiler che esplodono a causa del gelo ormai non si contano più, tanto che diverse persone hanno scelto di andarsene a vivere altrove, abbandonando per sempre l’idea di tornare a casa”.
E ora si attende febbraio, perché, scrive sempre Di Vito, “alla fine di febbraio dovrebbe arrivare a conclusione lo stato di emergenza: vuol dire che i terremotati perderanno gran parte dei contributi e degli sgravi ai quali hanno avuto accesso negli ultimi mesi. Ma sarà davvero così? La voce che continua a circolare è che di emergenza si parlerà ancora almeno fino all’estate, d’altra parte non conviene a nessuno sgomberare il campo alla vigilia delle elezioni politiche. Emergenza agli sgoccioli, quindi, ma la ricostruzione non è mai cominciata. Ancora qualche numero: soltanto nelle Marche, cioè nella regione più danneggiata dallo sciame sismico del 2016, gli edifici inagibili sono 50mila. Di questi 40mila fanno registrare danni gravi. Ad oggi, i progetti approvati per poter ristrutturare sono appena otto: cinque attività produttive e tre abitazioni. Non va molto meglio a chi ha subito danni lievi: le pratiche presentate negli uffici sono 1.291, quelle approvate soltanto 184. A sentire il direttore marchigiano dell’Ufficio ricostruzione, Cesare Spuri, i disagi sono evidenti ma inevitabili, perché «la macchina è ancora in rodaggio». Non è dato sapere quando finalmente le cose cominceranno a funzionare. In attesa della prossima emergenza”.
E ora la Regione Marche propone il nuovo spot promozionale: dove però di montagna, e del territorio disastrato e ignorato, non si parla. Anzi, le montagne non ci sono proprio.
E ora che sono tornata, posso dire quel che ho visto: Camerino come la conosciamo non esiste più, la città si sta riorganizzando al di fuori delle vecchie mura, e procedono gli sbancamenti che cambieranno per sempre il panorama; le offerte di collaborazione da parte di studiosi competenti e locali, collaborazione gratuita, sono state rifiutate in questi mesi a favore di collaborazioni onerose e non locali; chi ha potuto si è arrangiato da solo, chi non ha potuto si arrangi, che sembra ormai la linea d’ombra del nostro vivere insieme; la ricostruzione non solo non è partita, ma non si sa quando partirà.
In tutto questo, è in arrivo una campagna elettorale spaventosa, senza esclusione di colpi (bassi). E’ immaginabile che almeno parte di quella campagna si giocherà sul terremoto: qualcuno tirerà la coperta a proprio favore, sia che si parli di quanto è stato fatto (poco, poco, poco o niente), sia che, come fanno già alcuni amministratori locali pronti al salto della lista (di destra), si intenda usare il disastro a proprio tornaconto. Quale sogno, quale auspicio in questo inizio d’anno? Che non si venga a fare campagna elettorale nelle Marche usando il terremoto: non che non si faccia politica, attenzione. Quella è necessaria. Ma la politica che coinvolga i cittadini, non che li usi, e poi li dimentichi. Buon anno.

4 pensieri su “199. STORIE DAI BORGHI. QUELLO CHE HO LETTO, QUELLO CHE HO VISTO.

  1. “Camerino come la conosciamo non esiste più”.
    Per l’affetto che provo nei confronti di Camerino, sono atterrito dalla tua affermazione. Che so vera, purtroppo.
    Non usare le competenze locali (ne conosco alcune di grande sensibilità – ma so che le conosci pure tu) è un ridicolo politicismo centralista. Tragico, anzi.

  2. Queste notizie raccontano la vergogna di un governo che si è disinteressato dei suoi cittadini, sotto diversi aspetti, per trarre guadagni altrove… intanto la gente è al freddo senza casa, da altre parti è senza lavoro e senza casa, ovunque la crisi sta mettendo in ginocchio gli italiani ed al vertice il lusso si spreca….
    A tutti rimane solo tanta amarezza e rabbia….

  3. Queste notizie raccontano la vergogna di un governo che si è disinteressato dei suoi cittadini, sotto diversi aspetti, per trarre guadagni altrove… intanto la gente è al freddo senza casa, da altre parti è senza lavoro e senza casa, ovunque la crisi sta mettendo in ginocchio gli italiani ed al vertice il lusso si spreca….
    A tutti rimane solo tanta amarezza e rabbia….
    Postato lunedì, 8 gennaio 2018 alle 7:39 pm da Anonimo

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