198. STORIE DAI BORGHI: LA COMPRENSIONE DEL TESTO, IL QUINTO LATO, IL GASDOTTO. E UN AUGURIO.

Comprensione del testo: io insisterei su questo punto, più che sui dati relativi alla scarsa propensione alla lettura degli italiani su cui moltissimi singhiozzano (vedasi la sempre perfetta analisi di Valigia Blu). Insisterei non su quanti libri ci passano per le mani ma sul fatto che non riusciamo, spesso, a leggerli, e dunque insisterei sulla sempre più diffusa difficoltà di capire fino in fondo un testo semplice: nei casi gravi si chiama analfabetismo funzionale, in quelli lievi, e numerosi, si tratta di sovrapporre dopo la prima riga il proprio pensiero a quello che viene scritto. Si tratta dunque di mandare in pezzi la comunicazione a favore del soliloquio, e ci siamo immersi tutti, e ancora una volta non si tratta di disperarsi e invocare i vecchi tempi, ma di cercare di capire.
Soliloqui. Fino a ieri ho raccontato qui di quel che sta accadendo nei paesi del terremoto.  Non è solo una questione di casette senza riscaldamento o con i bagni che si allagano, o di macerie non rimosse, o di scaricabarile allegrissimi (ultimo in ordine di tempo, quello dell’assessore regionale Sciapichetti versus la ditta che esegue i lavori). E’ questione di chi vuole usare il terremoto per continuare in opere illogiche: il quinto lato della Quadrilatero, che è un insulto non solo alla geometria, ma al buon senso, o il Gasdotto che attraverserà in letizia Abruzzo, Marche e Umbria, già, proprio le zone più sismiche d’Italia, e per il quale sono già partiti gli espropri.
Ci indigniamo? Ma certo, un’indignazione non si nega mai. Lo raccontiamo? E proviamoci, al massimo perdiamo un po’ di tempo. Costruiamo una narrazione su cui far ripartire un senso di comunità, che ci strappi alla solitudine che non riconosciamo perché continuiamo a pensare di agire collettivamente ma siamo in realtà imprigionati nella nostra ego-bolla? Scusa, puoi ripetere? Non ho capito.
Fa niente.
Buon anno, care e cari: io lo trascorrerò nelle Marche, come sempre. E che il 2018 vi porti il dubbio, il desiderio di scardinare le vostre certezze, l’entusiasmo di confrontarsi davvero, la voglia di capire dove siamo, come stiamo cambiando, l’utopia di ricominciare a pensare a una meta.

Un pensiero su “198. STORIE DAI BORGHI: LA COMPRENSIONE DEL TESTO, IL QUINTO LATO, IL GASDOTTO. E UN AUGURIO.

  1. Ci vuole una bella faccia a dire che il Quadrilatero “ha dato il porto marittimo all´Úmbria” quando da Terni (che é la cittá che ha piú bisogno dello sbocco a Civitavecchia per via delle acciaierie) la superstrada finisce a Vetralla praticamente da sempre…
    Ah le grandi opere!

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