59. STORIE DAI BORGHI. UN'INVETTIVA (E LE CASETTE ARRIVANO IN AUTUNNO)

Le parole, le parole, le parole. Quanto siamo bravi, tutti, a usarle sui social, come se possedessimo verità non scalfibili.
Rivolgo col bastone le foglie dei viali.
Quei due ragazzi mesti scalciano una bottiglia.
Proteggete le nostre verità.
Così scriveva Franco Fortini. Se esercitiamo la nostra abilità verbale, in sfumature che vanno dall’aggressività semplificata alla colta contestazione, perché così pochi abili polemisti raccontano le verità che sono, sì certo, lontane, non più notiziabili, non più eccitanti? Ma sono.
E’ passata l’emergenza del terremoto, direte.
No. E’ ora l’emergenza. Leggete qui.
Si dice quel che tutti già sapevamo. Niente casette, per i terremotati delle Marche. Non adesso, non a primavera, Bandini. Forse in autunno, a un anno dal sisma.
E cosa succederà a Pasqua, quando gli albergatori delle coste dove sono ospitati (a forza) gli sfollati riapriranno la stagione? Cosa, se ci sono problemi già ora, come si legge qui? O addirittura qui, con la Curia che chiede il conto al comune di Montemonaco?
Perché non raccontate questo, non vi indignate su questo, non parlate su questo? Io me lo chiedo, ve lo chiedo. Sapendo che la risposta non ci sarà.

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