58. STORIE DAI BORGHI. L'AUDIENCE DI RIGOPIANO E IL NIDO DELL'AQUILA DI RENZO

Dati Auditel del 20 gennaio:
“Il programma più visto della serata televisiva è lo Speciale di Porta a porta su Rai1 dedicato all’emergenza terremoto e maltempo con la tragedia dell’Hotel Rigopiano, che è stato seguito da 4 milioni 61 mila spettatori con uno share del 15.67%.” “In prima serata,  il Tg1 delle 20 che è stato seguito da 7 milioni 17 mila con uno share del 28,31%. Nel corso della giornata sono stati molto seguiti tutti gli appuntamenti informativi, a partire da RaiNews24 che tra le 9.00 e le 12.00 ha realizzato uno share del 3.48 e 250 mila spettatori. La prima edizione straordinaria del Tg1 – dalle 10.54 alle 11.04 – ha fatto registrare uno share del 19.14% e 1 milione 114 mila spettatori. La seconda edizione straordinaria dalle 11.50 alle 11.58 ha registrato 1 milione 743 mila e uno share del 21.12%, mentre il Tg1 delle 13.30 è stato visto da 4 milioni 307 mila, con uno share del 25.48%. Su Canale 5 Pomeriggio 5 Speciale ha avuto il 20.07% con 2 milioni 587 nella prima parte e il 17.10% con 2 milioni 464 mila. Il tg delle 20 ha avuto 5 milioni 129 mila spettatori”.
Comunicato stampa della Taodue, ieri:
“Pietro Valsecchi, amministratore delegato della Taodue film, ha annunciato di aver iniziato a lavorare su un progetto televisivo in 4 puntate da 50′ dedicato alla recente, drammatica vicenda della valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano.
“È un progetto molto importante che stiamo scrivendo con il supporto e il coinvolgimento di chi ha vissuto in prima persona questa vicenda: superstiti, famigliari delle vittime, soccorritori. Sono state giornate che abbiamo seguito tutti con emozione e partecipazione, in un’alternanza di sentimenti, dalla trepidazione per chi era intrappolato, il sollievo per chi è stato salvato, la commozione per le vittime, l’ammirazione per chi ha lottato fino all’ultimo per salvare vite umane e infine anche la legittima domanda che tutti si pongono: si poteva evitare questa tragedia?
Con questa miniserie, certamente molto impegnativa produttivamente, vorremmo fare luce sulla verità dei fatti e insieme rendere omaggio alle vittime e a tutti quegli uomini e donne che in condizioni proibitive e a rischio della loro stesa vita, non si sono risparmiati, lavorando senza tregua per cercare i superstiti.”

Le riprese inizieranno a settembre, mentre la messa in onda è prevista a gennaio 2018, a un anno dalla tragedia.”

Film o spettacoli tratti, in Italia, da storie dolorosissime: Vajont, Resurì 1976-2016. 40 anni dal terremoto in Friuli, E dopo cadde la neve (terremoto in Irpinia). Solo per citarne tre.
Qual è la differenza? Il tempo e il modo. Nei tre casi (ma altri possono essere citati), gli autori si sono presi il tempo giusto per riflettere e far decantare il dolore delle persone coinvolte. A mia memoria, nessuno ha dato l’annuncio di una miniserie a pochi giorni dai funerali delle vittime e sull’onda dello share riscontrato. Tutto va raccontato, ma il rispetto deve sempre essere privilegiato rispetto alla possibile popolarità. Sono banale. Lo so. Lucrezio ha analizzato il meccanismo su cui l’audience fa leva molto meglio di me:
Suave, mari magno turbantibus aequora ventis
e terra magnum alterius spectare laborem;
non quia vexari quemquamst iucunda voluptas,
sed quibus ipse malis careas quia cernere suave est.

Dunque non bisogna raccontare? Certo, che altro si sta facendo, negli ultimi tre mesi e passa? Raccontiamo, anche oggi. Paolo Piacentini, per dire, scrive questa storia. E io ascolto. E riporto a voi.
“Esistono tante storie importanti che danno speranza nelle zone del sisma. Qui siamo a Monte Sant’Angelo tra Pieve Torina e Visso dove la trema continua a tremare, il 4.4 di qualche notte fa aveva l’epicentro qui. Eppure Renzo del ristorante Nido dell’Aquila non molla. Ora serve da mangiare nella tenda della Protezione Civile alle poche persone rimaste, agli operatori della P.C. e alle forze dell’ordine. Renzo a Pasqua vuole ripartire in una casetta di legno ma poi rientrando un domani nel vecchio locale. Qui a Monte Cavallo le case ristrutturate con veri criteri antisismici dopo il terremoto del 1997, hanno tenuto benissimo e alcune sono tranquillamente agibili. Qui la scossa del 5.9 del 26 ottobre è stata vicinissima eppure non c’è una casa crollata,……..quasi tutte inagibili ma nessun crollo. Renzo come gli anziani allevatori rimasti ti parlano della paura vissuta e della terra che continua a tremare ma una signora mi racconta, davanti ad un piatto di pasta, che dopo 4 giorni di mare è scappata, non riusciva a stare lontana mentre è preoccupata per il futuro ritorno dei più giovani. Ecco perché dobbiamo far rivivere queste terre con il turismo solidale che è fatto anche di grandi incontri dal volto umano. Mi chiedo quale razionalità ci può essere dietro la paura di andare in vacanza on luoghi a 50 o 100 km dal sisma quando si può stare in sicurezza anche a ridosso delle zone rosse. Bisogna rivedere culturalmente il concetto stesso di vacanza, cosa vuol dire realmente turismo solidale, responsabile o esperenziale”.

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