MANIFESTO PER UNA CIOCCA DI CAPELLI: UNA POESIA DI ROBERTA DAPUNT

Io ho una piccola fortuna, e la tengo cara. Fra le tante mail che ricevo, ci sono quelle, discrete e gentili come chi le invia, di Roberta Dapunt, che scrive poesie bellissime. Poco fa mi ha mandato questa. Pensata, dice, così: “Ieri sera ho letto la notizia della ragazza morta perché picchiata dalle forze dell’ordine in Iran, non voleva cantare insieme al coro l’inno di lode dedicato alla guida suprema Alì Khamenei. Mi tremavano le mani. Le ciocche di capelli nel mondo ormai sono diventate un simbolo di ribellione, e però un simbolo appunto, continuiamo a far sapere”.

E’ un regalo, e io lo condivido, perché così bisogna fare in questi tempi oscuri.

Manifesto per una ciocca di capelli

Non cantava l’inno, dicono: non cantava l’inno!
Asra Panahi al liceo non cantava l’inno e l’inno l’ha picchiata,
perché l’inno va eseguito in coro e tutti quanti cantano l’inno!
Quello che esalta i valori ideali, i sentimenti comuni,
che rappresenta il paese e trascende l’individuo.
E le forze di sicurezza assicurano di aver difeso l’inno
e che Asra Panahi che non cantava l’hanno ammazzata,
perché l’inno loda la guida suprema
e la guida suprema si arrabbia e cancella la vita
che non ne vuole sapere di lodare il consiglio dei guardiani.
E prima ancora Mahsa Amini portava il velo,
non lo portava come Dio comanda e Mahsa Amini
è stata picchiata ed è morta,
perché così vuole il consiglio dei guardiani.
E Niloofar Hamedi ha fotografato i genitori di Mahsa Amini,
che fuori dal reparto dove si trovava la figlia
speravano e speravano invano. E Niloofar Hamedi ha raccontato
e ha mostrato la foto del padre e della madre e dopo il racconto
è stata portata nel carcere di Evin e rinchiusa,
l’hanno isolata. Perché il racconto è perverso,
perché il racconto non segue la legge di Dio,
così dice il consiglio dei guardiani.
E le donne ora, da giorni, da tempo urlano nelle piazze e sulle strade,
pronunciano frasi rischiose, e tre parole,
terribili dice il consiglio dei guardiani.
E rischiano di morire le donne che pronunciano
Donna, Vita e Libertà, perché sono queste parole rischiose
e il consiglio dei guardiani ha il compito di impedire
che si verifichino atti contrari all’ordine comune.
Ahi l’essere umano! L’essere umano e la sua ignoranza,
madre crudele dei molti inganni.

2 pensieri su “MANIFESTO PER UNA CIOCCA DI CAPELLI: UNA POESIA DI ROBERTA DAPUNT

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