RUBBIANO SIAMO NOI

Torno su Rubbiano, frazione di Montefortino, Marche. Ci torno perché continuo a pensare che riguardi l’Italia tutta, quello che sta succedendo nel quasi generale silenzio: succede che arrivano i soldi del Pnrr, e che quei soldi verranno usati ufficialmente per rilanciare il territorio, nei fatti per snaturarlo e distruggerlo, con la scusa di valorizzarlo.
Dunque Rubbiano,  frazione di Montefortino in provincia di Fermo: il sindaco Domenico Ciaffaroni, nello scorso dicembre, firma la delibera di esproprio. Via i pollai, le case, i terreni in favore di un progetto da 7 milioni di euro: lo chiamano “sviluppo dell’offerta ricettiva”. In altre parole, un resort per i turisti che vogliono visitare le (meravigliose) Gole dell’Infernaccio.
Intervistato da “La provincia di Fermo” chiarisce che vuole “fare di Rubbiano un albergo diffuso. Ci sono tanti edifici, alcuni puntellati nel 1997, altri dopo il sisma del 2016. Ci sono edifici fatiscenti o abbandonati. Noi li vogliamo recuperare e farne luogo di ricettività. Un albergo diffuso”.
Peccato, dicono i cittadini, che quell’abbandono sia voluto. Peccato che il parcheggio che il sindaco intende realizzare (” vogliamo ampliare il parcheggio, mettere a disposizione una mobilità sostenibile per arrivare all’interno della gola e magari fino a Capotenna. Parliamo di mobilità elettrica, magari un piccolo trenino in stile Svizzera. E poi un glamping insieme con il recupero dei vecchi edifici trasformandoli in albergo diffuso, una ricettività compatibile”), poteva essere fatto dove ci sono già aree abbandonate (un vecchio parcheggio, un vecchio camping).
Niente, il sindaco insiste. Dice che gli espropri sono previsti dal Pnrr e che chi si ribella non ha capito la bellezza del progetto. Il glamping, già. Camping più glamour. Ovvero, un campeggio di lusso: comodi comodi in mezzo alla natura. Parola che seduce gli amministratori marchigiani. Ricordiamo: il 21 aprile scorso l’attuale presidente della regione Acquaroli presenta in pompa magna il progetto “Sibillini Mountain Experience”: 36 milioni di euro (29 milioni di euro dal PNRR, 7 milioni di euro dal privato) nel comune di Sarnano, alle porte del Parco dei Sibillini. Per realizzare: una pista sintetica in Neveplast, nuovi bacini di accumulo idrico per gli impianti di innevamento artificiale, uno zoo (attraversabile in auto come in un safari), tapis roulant, una nuova cabinovia funicolare a terra, una pista per i “gommoni da neve”, una teleferica “a volo d’Angelo”. Solo recentemente il progetto ha ricevuto (su una piccola parte) parere negativo da Legnini.
Nei fatti, si sostiene che tanto splendore riporterà “i giovani” nelle Marche. Dice ancora il sindaco: “a Rubbiano vivono quattro persone, tutte anziane. Questa è una occasione. C’è chi ha realizzato case di riposo o piscina, secondo noi e Sarnano questo è lo sviluppo”. Lo sviluppo si chiama “brand dei Sibillini”, e non si riesce a fermare. Qualche mese fa, Mario Di Vito scorreva sbigottito su Il Manifesto i progetti presentati dalla Regione Marche per accedere al Fondo complementare Pnrr Sisma 2009-2016: “due tronconi da 53 e da 50 milioni di euro che prevedono l’installazione nel cratere di quattro impianti sciistici di risalita, un centro termale, un «parco intergenerazionale solidale», piste ciclabili, valorizzazioni varie, hub multimediali e «recuperi a destinazione servizi turistici culturali intercomunali».”
Ora, riqualificare non dovrebbe significare cacciare chi c’è , ma aiutare a vivere meglio. Invece, questa follia, che peraltro vedrà i famigerati turisti per un mese l’anno, distruggerà quello che c’è. E io vorrei sapere, davvero con il cuore in mano, come faremo a fermarla.

 

2 pensieri su “RUBBIANO SIAMO NOI

  1. Sarebbe a mio avviso molto interessante riqualificare la strada che da Montemonaco porta sulla vetta della Sibilla! Renderla praticabile definitivamente la si potrebbe percorrere bene a piedi ma anche in bici ed i nostri giovani farebbero a gara a chi arriva prima in cima! Anche per godere poi di un Panorama a 360 gradi sui nostri bellissimi Monti dell’Italia centrale! Meditate gente . . . .

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