APPUNTI DA TARANTO (e una notizia)

Impressioni sparse sulla presentazione del famigerato libro in Puglia:
– Uno scrittore giovane e appassionato nell’organizzare un piccolo convegno alla Facoltà di Scienze della Comunicazione
– Una blogger molto paziente nello spiegare, suppongo per la centesima volta, il significato delle parole permalink e trackback
– Un locale dove si beve, si fa musica e si fa anche una sorta di bookcrossing stanziale: ovvero, si lasciano sugli scaffali i libri
  che si desidera far leggere agli altri (si chiama Lucky Corner ed è, mi raccontano, praticamente l’unico caffè letterario di
  Taranto)
– Il diluvio sopra il castello aragonese
– Il divertimento nello scoprire che il Miserabile Scrittore recensisce da par suo le alette dei best seller
– Lo sconcerto a metà lettura di Mister Squishy, primo racconto di Oblio di David Foster Wallace (invece, ho cominciato Philopat e
  terminato Disturbo della quiete pubblica di Yates: meritano un post a parte)
– La domanda di un signore del pubblico, presumibilmente un docente o uno studioso: "Ma perchè dovrei aprire un blog e lasciare
  che il primo venuto metta in discussione le ricerche di una vita?"

Ah, la notizia, invece, è questa:
http://www.kataweb.it/kwblog/rss/CLIP

22 pensieri su “APPUNTI DA TARANTO (e una notizia)

  1. Spesse volte son più belle le alette dei libri che non i presunti romanzi che dovrebbero essere tra le pagine. Mica son da sottovalutare le alette: e non lo dico con spirito ironico, ma con formula letteraria narrativa e una passeggiata anche tra i boschi.
    Iannox

  2. Mi rendo conto che non è cosa bella rispondere “a me sì”. Però la tentazione è forte (e insisto: recensire le alette è una grande idea).

  3. L’interrogativo del presunto “docente o studioso” è interessante ed emblematico. “Ma perché dovrei aprire un blog e lasciare che il primo venuto metta in discussione le ricerche di una vita?”, dice.
    Mi domando quale fondamento possano avere i risultati di cotanta ricerca se possono prestarsi ad essere facilmente messe in discussione dal primo venuto.
    E mi domando, ancora più seriamente, quale idea della ricerca e della diffusione delle idee e del sapere egli possa avere.
    [PS – In realtà, mi sono subito risposto ad entrambe le domande, ma lascio all’immaginazione del “primo venuto” intuirne il prevedibile contenuto.] 😉

  4. loredana, oblio di wallace, puro talento spropositato fatto scrittura, il primo racconto è il più sconcertante, ma una volta giunta all’ultimo il canale del dolore poi ne riparliamo. la merda protagonista assoluta.

  5. Massimo, mi sono fatta anch’io le stesse domande, ma devo dire anche che l’interlocutore -peraltro sinceramente interessato- nutriva una diffidenza che ho trovato anche in persone più giovani. A Lecce, per dire, due amici ci hanno rivolto la domanda fatale: “Ma perchè discutere sul blog e non di persona?”. E anche dopo le dovute spiegazioni che ti risparmo, la perplessità rimaneva…
    Iannox, se non mi ricordo male esistono addirittura libri solo di alette: cerco di rinfrescarmi la memoria e ti dico i titoli.
    Rossano, spropositato è la parola giusta: nel primo racconto DFW sembra mettersi/ci alla prova fino all’impossibile, come Bach nell’Arte della Fuga. Vado avanti: però l’idea di parlarne qui man mano, come in una lettura a più voci, mi tenta…
    Stefano, la mail è loredana.lipperini@gmail.
    com
    One our photo, dev’essere la stanchezza ma non l’ho capita…

  6. Loredana, aggiungo di credere che le idee debbano essere capaci sia di mettere in discussione , sia di mettersi esse stesse in discussione. Proteggerle, pinvece, dietro uno schermo autoconsolatorio finisce per dimostrare una loro debolezza, oltre, forse, a quella di chi le ha pensate. E questo limite non credo abbia età.
    Quanto al “ma perché discutere sul blog e non di persona?”, mi pare ovvio che una delle ragioni sia di ordine pratico (non sempre è possibile di persona), ed anche di maggiore opportunità (intesa come numero di persone che possono essere direttamente coinvolte nel merito della dfiscussione).

  7. Voglia perdonarmi e pur fustigarmi all’occorrenza, Loredana mia carissima!
    Ma perché un poveruomo qual son io deve vedersi un aspirapolvere funzionante a latere che disturba la vista e il qui pro quo et induce in disturbo parasimpatico, onde per cui si ottunde la mente e la concentrazione si ottenebra ed il commento vien quanto mai schifido!
    Laonde io smetto che mi interessava ciò, in ispecie il detto del messieur che voleva parlare di persona e non per coito informatico.
    Tant’è che è questa solfa effimera.
    La saluto disfatto dagli sforzi della potatura delle viti e dagli strazi del povero Mario che va cantando di quel povero Achille che gli uccisero Patroclo, porcoboia
    suo indegno servitore
    Anodino.blog

  8. Riguardo a DFW: il sottoscritto é follemente innamorato della sua scrittura, quindi non fa testo.
    Mister Squishy mi sembra quello che lui chiama in Verso Occidente “guarda mamma senza mani”.
    Comunque il secondo racconto mi sta sembrando meglio. Magari arriva persino da qualche parte.

  9. La sottocultura, la lettura ultrapsichica, la controinformazione, certi pezzi cri(p)tico-esoterici: Genna è così, prendere o lasciare. Secondo me è meglio prendere per l’ottimo motivo che non arriva mai dove uno si aspetta.

  10. Uhm, ok, attendo. Nell’intanto io penso a libri che sono solo incipit o quarta di copertina. Ti farò poi sapere quale la mia lista.
    Nell’intanto buon sabato, e mi permetto di linkarti da me. Ma se fosse motivo di dispiacere, bene, basta muovermi reprimenda.
    Saludos.
    Iannox

  11. Anodino e Marco: sul “discutere di persona e non sul blog” ci sarebbero da riempire pagine e pagine (web e no). Perchè le due persone che hanno fatto la domanda a Lecce si riferivano soprattutto a chi comunica via rete pur potendo farlo direttamente. In particolare, riporto l’osservazione a memoria: “se chiedo ad una ragazza del mio paese di uscire mi dice no, se glielo chiedo via internet, mi dice sì”. Può far sorridere, certo, ma ha un suo fondo di verità: anche se personalmente sono convinta che la rete favorisca e rilanci la comunità e la socialità, è possibile che ci siano casi in cui la limita. Ma è anche vero, caro Anodino (a proposito, le viti si potano adesso?), che spesso anche la conversazione faccia a faccia è effimera…a volte più effimera.
    Darkripper, io, fin qui, sono affascinata dall’ascensione con le ventose del personaggio misterioso, nel primo racconto. Però il “senza mani” esercita su di me un misto di ammirazione e sotterranea incazzatura…proseguo.
    Iannox, ma quale reprimenda, al contrario…
    Ciao Andrea! Totalmente d’accordo, sul Genna.

  12. Già. Tra l’altro, credo sia interessante rilevare come l’assenza di un’immagine (un corpo, un volto, un’espressione) renda la dinamica della comunicazione assai diversa da quella che sarebbe di persona. E quindi di effimero, in buona sostanza, non posson esser altro che le sole parole scritte. 😉

  13. Cara la mia Loredana gironzolante per l’Italia,
    sappia che le viti si potano in questo periodo nel Nord di questo malfamato e bellissimo paese, per quanto alcuni audaci vanno posticipando i tempi dell’operazione come noi italiani andiamo sempre più spostando al poi la data di una rinascita culturale, morale e politica per permanere in questo stato cattivo, infingardo e furbastro. Ma voglio tralasciare i commenti politici che già sono ammorbato dalla sentenza SME oltre a soffrire di influenza passatami da Adele la giornalaia.
    Vede io migro quasi giornalmente di blog in forum, quasi disprezzandomi, quasi con coazione a ripetere.
    A volte mi domando se sia meglio che un blog langua anzi che stia statico per un poco di giorni cosi le persone che vi transitano potranno soffermarsi un momento in più, ora, su questi testi:
    Quello che mi strugge dei blogs è la continua coercizione interiore che spinge a scrivere e a rispondere ogni giorno una nuova cosetta, quasi fosse vero diario pubblico, e troppo di ciò ho dubbi.
    Non è che sia una gran finzione?
    Eppure lei mi pone quesito: non è che la comunicazione tra persone fisiche non sia tanto spesso egualmente o peggio che effimera? Già, ci rifletto e penso anche però che la conversazione faccia a faccia reca con sé linguaggi non verbali più che significativi.
    Qui passa soltanto o quasi una comunicazione intellettuale o pure estetica( e quando andiamo per questi campi la posta in gioco si fa alta), non c’è però il muover degli occhi e il sospiro.
    Il passante per di qua spesso si sofferma superficialmente sempre avido di nuovi argomenti, per cui salta, evita, striscia altrove e tralascia conversazioni, magari profonde, che permetterebbero, meriterebbero ulteriori riflessioni e contributi: queste si sono già mosse e sono quelle del giorno prima, stanno sotto sempre più sotto, in fondo, spariscono.
    Emblema di questa epoca affannosa ove bisogna consumare tutto in fretta anche le parole.
    Amerei invece una forma di comunicazione webbica ove prendessero luogo, corpo ed avessero più commenti e più a lungo gli argomenti forti, pregnati, coinvolgenti.
    Mi disturba questo incessante mutare e cassare e variare ed obliterare.
    Suo devotissimo ed influenzato
    Anodino.blog

  14. I dubbi di Anodino non mi lasciano mai indifferente. E’ vero, esiste un’ansia da consumo rapido della lettura e delle conversazioni. Ma continuo a trovarla preferibile, per dire, ai soliloqui che nella maggior parte dei casi si ritrovano su carta: non penso ai libri, stavolta, ma ai giornali. Anche perchè c’è una discussione interessante in corso, nata sui blog di Kw, che cade a proposito. Medito, poi scrivo.

  15. io sono “il bellissimo nome” volevo dire che per guardare il mondo più da vicino, mi piace guardare i giovani, ma sopratutto i comportamenti giovanile, fosse pure di un vecchio di 90 anni La conferenza all’università? Nn so tutti quei giovani compiti poco curiosi, senza domande…Poi al bar letterario, mi sono pure annoiata, mancava un collante, niete sguardi complici, niente passione, sembrava di stare a una festa di battessimo eheh Ho chiesto un long dring analcolico a base di frutta, hanno portato altro e nn me lo hanno neppure cambiato quando ho reclamato, ke centra? niente x dire la sfiga, una serata con due scrittori di cui una blogger, una giornalista, un docente di cui nn si è detto perchè nn è venuto…niente avevo delle aspettative Sono andata via sul più bello, prima che si recitavano le poesie Ho comprato il libro ho la tua dedica “A Lia che ha un nome bellissimo” nn me l’aveva mai detto nessuno
    Buonanotte Sono stata bastarda?

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