BIBLIOGRAFIA DISARMATA: FRIDTJOF NANSEN

Fridtjof Nansen (1861 – 1930) . A quanti è stata attribuita la frase “The difficult is what takes a little time. The impossible is what takes a little longer”? Credo a tantissimi, ma a quanto pare l’ha pronunciata Nansen, che forse è conosciuto più come esploratore e zoologo norvegese che come pacifista. Di fatto, fece parte di una spedizione che nel 1896 lo portò vicinissimo al Polo Nord. Poi iniziò una carriera accademica come zoologo e oceanografo. Ma, nel 1905, la sua mediazione (nonviolenta, va da sé) fu importantissima nei contrasti fra Svezia e Norvegia, che chiedeva l’indipendenza, anche con voto popolare. La Svezia pose condizioni durissime, e Nansen fu inviato in missione diplomatica a Londra, dove rimase un mese per convincere la Gran Bretagna a prendere le parti della Norvegia. Così fu. Il trattato di indipendenza venne firmato nell’ottobre di quello stesso 1905.
Non è finita. Dopo la prima guerra mondiale Nansen diviene Alto Commissario della Società delle Nazioni, aiuta rifugiati e si occupa dei prigionieri di guerra, protegge esuli greci e armeni (che gli saranno e gli sono tuttora grati).
Infine, inventa il Passaporto Nansen proprio per i rifugiati:  di fatto è un documento di identità che permette agli esuli e agli apolidi di essere riconosciuti a livello internazionale e di emigrare in un paese diverso da quello d’origine.
Riceve il Nobel per la Pace nel 1922.
In un discorso agli studenti universitari disse: “ è vero che vi è del marcio nel mondo, ma è anche vero che vi è ancora modo di risanarlo”.

E’ poco, è tanto, serve, non serve. Come sempre, nessuno pensa che la situazione di ieri sia spalmabile su quella di oggi. Vale la pena ricordarlo sempre, per evitare equivoci. Ma vale la pena ricordare chi, almeno, ha creduto che l’impossibile fosse possibile.

 

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