Per esempio, credo che l’iniziativa di Liberazione di affiancare la freepress al quotidiano sia ottima. Ci pensavo ieri pomeriggio, sulla solita metropolitana, osservando i passeggeri intenti a leggere l’articolo di Angela Azzaro su Nanni Moretti, il voto al Pd e il film La zona. Ci pensavo soprattutto a proposito dei canali usati per raggiungere le persone, argomento di cui si discute un po’ ovunque, di questi tempi: è un’esperienza personale e dunque vale pochissimo, ma ogni mattina constato che il rapporto fra lettori di giornali gratuiti e lettori di quotidiani a pagamento resta, come scrivevo diversi mesi fa, di quindici a uno.
Per fare tutt’altro esempio, e in questo caso decisamente personale. Se c’è un articolo a proposito del libro che mi ha resa felicissima è quello di Andrea Minoglio sul numero attualmente in edicola di Focus Junior. Ovvero, come parlare di gender gap ai bambini. E come invitare i medesimi a inventare narrazioni nuove: così.
Grazie!
ATEI? ALTROCHE’!
Sabato 19 aprile h 18.30, prendendo spunto dall’infuocato libello di Arno Schmidt Ateo?: Altroché! (a cura di D. Borso e D. Pinto, Ipermedium ed.), conversazione con i filosofi Dario Borso ed Emanuele Ronchetti sulle ragioni dell’ateismo.
@Lori. Il giochino “completa la fiaba” è vecchio come il cucco, ma non voglio fare la catastrofista:- )
@Aditus. sì, ma DOVE???
L’iniziativa di Liberazione sarebbe da definirsi ottima, se non fosse che, vedendo la luce a pochi giorni dal voto, l’intera operazione possa esser sembrata niente più che una strategia politica, tra l’altro dai risultati più che deludenti.
Ovviamente per quanto riguarda il discorso sul canale, un ottimo modo per dispensare BRICIOLE d’informazione.
[scusate, avevo dimenticato di dirlo]
LIBRERIA UTOPIA
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ATEI? ALTROCHE’!
Sabato 19 aprile h 18.30, prendendo spunto dall’infuocato libello di Arno Schmidt Ateo?: Altroché! (a cura di D. Borso e D. Pinto, Ipermedium ed.), conversazione con i filosofi Dario Borso ed Emanuele Ronchetti sulle ragioni dell’ateismo.
Borso, basta. E’ assolutamente ingiusto che mi costringiate ad un ruolo che non amo affatto, e di cui fra persone adulte e civili non dovrebbe esserci alcun bisogno.
Cancellerò altri commenti non in topic.
Lipperini,
sono proprio ignorante se ti chiedo di spiegarmi che cos’e’ la “freepress”?
In realta’, davvero non lo so.
Si tratta di un termine generico per indicare gli “pseudo-giornali” gratuitamente distribuiti sulle strade?
E se e’ cosi’, perche’ un giornale abbastanza “standard” (a pagamento) come “Liberazione” e anche i suoi lettori trarrebbero vantaggio dall’essere il giornale venduto con una “freepress” allegata?
Sono certamente un dinosauro periferico e ottuso, ma non capisco.
No, aspetta, Liberazione non si vende con freepress (giornali gratuiti, hai detto giusto, distribuiti soprattutto in prossimità delle fermate della metro o sugli autobus). La freepress è diversa, con altri articoli e non si trova in edicola, a differenza del giornale su carta. Il vantaggio è di arrivare a quella massa crescente di persone che non comprano i quotidiani ma leggono soltanto i giornali gratis.
Non so se quanto segue sia OT, ma nel caso mi scuso e cancella senza problemi.
Volevo segnalarti (e linkare) un articolo su una condanna per violenza sessuale, apparso ieri sul principale quotidiano bolognese. L’articolo (nella versione stampata è firmato da una giornalista) che vorrebbe essere informativo è zeppo di virgolette e sottolinea in più parti come SOLO (solo!) la testimonianza della ragazza abbia portato alla condanna. La versione web è un po’ edulcorata, la versione stampata era un capolavoro di equilibrismo per far apparire la ragazza come una mitomane. Ripeto, la giornalista era donna.
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/bologna/2008/04/16/81092-pesanti_avances_alla_paziente.shtml