COSE CHE ACCADONO IN GIRO

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Da dove comincio? Direi dalle promesse: entro la mattinata ripristino i link che la nuova magione azzurrina ha divorato nella giornata di ieri.
Quindi: gli arrivi. Mentre typepad masticava url, ricevevo tre piccoli volumi di aspetto spartano. Ovvero, l’esordio di Untitl.Ed.: auguri!
Ancora: la lettura su carta. Sul quotidiano di oggi, nell’inserto culturale, l’inchiesta di Simonetta Fiori  sul "femminismo devoto" e in assoluto sui cambiamenti del movimento delle donne. Molte le voci, due le interviste, a Luisa Muraro e Lea Melandri. Non è purtroppo on line, ma non dispero.
Infine, per ora: la lettura in rete. Ovvero, le domande del Miserabile all’intellettuale italiano tipo. Stralcio e condivido:

"- Perché, se non sai, non lo ammetti e non chiedi ai tuoi amici di parlarti di queste cose belle che non sai?
– Perché non solo non ti fidi, ma addirittura diffidi?
– Perché sostituisci alla possibilità di una comunità aperta l’idea pregiudiziale di una cricca chiusa, apribile soltanto a chi bussa pensandola esattamente come te?
– Perché brighi, disfi e ti agiti per andare a sostituire il precedente fintointellettuale scaduto nelle trasmissioni televisive più trash e indegne?
– Perché non hai nulla di morale ma sei moralista?
– Perché sentenzi senza avere le competenze?
– Perché interpreti la Rete come sostituto della realtà?
– Perché nel pettegolezzo, che è un’attività anzitutto ludica e dopotutto connaturata all’umano, esprimi non il giocoso, il surreale, il patafisico, ma una radice di cattiveria verace, piccina, mostruosamente meschina, macchinica?
– Perché il tuo veleno non è mai un farmaco? Perché, se cogli che la domanda sottintende Platone rimesso in abisso da Derrida, sei vittima di una felicità orgogliosa?"

A dopo

61 pensieri su “COSE CHE ACCADONO IN GIRO

  1. A me ha colpito la frase: “E’ impressionante osservare le scempiaggini propalate come vaticini da gente a cui ***io, Giuseppe Genna***, nel pieno delle mie facoltà mentali ma non fisiche, non concedo personalmente d’ora in poi la patente di intellettuali.”
    Genna mensura rerum?:-)

  2. Povero Genna! E io che li voglio bene gli consiglio di:
    1. rifare la patente presso la motorizzazione, o di prendere i mezzi pubblici così inquina poco l’aria;
    2. andare dal medico della mutua per quei problemi fisici di cui accenna; non vorrei fosse un altro attacco di orticaria da stress;
    3. smettere col limoncello: nuoce alle facoltà, che non devono esser necessariamente quelle intellettive;
    4. seguendo i tre punti di cui sopra, eviterà di porsi inutili domande che son di per sé delle risposte.
    Il Medico della Mutua
    Dott. Fantozzi

  3. finalmente una versione umana di Lipperatura (la piattaforma, dico)
    Se permette, salto a pié pari l’Ultrapsichico e, passando alle cose davvero importanti, sorrido alla nascita dei primi libri in catalogo della Untitled Edizioni
    (che però i mortali ancora sospirano di poter leggere)

  4. A me in giro è accaduto questo.
    Vado alla Mondadori della mia città e chiedo Zio Demostene. Loro, i dieci commessi, chiedono al pc che rivela l’esistenza di n. 2 copie in libreria. I dieci commessi si chiedono dove possono essere state collocate.
    Comincio a sorridere. Gli dico che il sottotitolo è “vita di randagi” e che forse si trova nel settore biografie o storia. No. Una ragazza parte in quarta, sa dove guardare. Io guardo dove guarda lei: è lo scaffale dei libri sui cani.
    Rido come un pazzo, le rido in faccia, le spiego che il libro è stato recensito su TTL recentemente, che sono degli sfigati. Tutta la libreria, compreso il padrone, assumono un’aria contrita. Trovo il libro da me, cercando tra i saggi. Gli rido ancora in faccia. Mi fanno lo sconto del dieci, facendomi promettere di non dirlo (della storia dei cani, non dello sconto). Io prometto, non lo dico. Lo scrivo.

  5. Angelini, invece di pensare a me, pensa alle tue traduzioni: su IBS, circa il tuo Violinista, si dice:
    “Andreina Campolmi (29-06-2005)
    Finalmente disponibile in Italia quest’opera fondamentale. Bellissimo romanzo per adulti. Andersen non è solo favole, capite? Resto solo turbata dalla pochezza della traduzione. A tratti imbarazzante. Fa quasi dire del libro “un’occasione sprecata”.
    Voto: 3 / 5″

  6. Le recensioni che ho postato su IBS sono a mio nome o sigla o con la mia mail, dunque sempre riconoscibili, come tutto quello che faccio. Per come è scritto il post, la Campolmi non sembra proprio un troll, anzi.
    E non faccio fatica a credere che Angelini, dagli addetti ai lavori, venga soltanto lodato: contraddirlo su un particolare porta alla gogna webbica, figuriamoci dirgli che traduce male!

  7. Credo di aver mandato in tutto tre recensioni a IBS, una era questa (la posto perché è stramba):
    “andrea titonco@hotmail.com (19-05-2005)
    Ho scoperto Marosia Castaldi attraverso due libri comprati nello stesso giorno alla fiera di Torino. “Che fare?” ed. Hopefulmonster, collana La favola dell’arte che è rivolta ai ragazzi (e a quelli che non rinunciano alle edizioni per ragazzi, forse privandoli proditoriamente di libri bellissimi come “Il gatto del Rabbino” di Joan Sfar). In “Che fare?” le parole della Castaldi accompagnano sculture e installazioni di Mario Merz. Nello stesso giorno è arrivato “Lo sbrego” di Antonio Moresco (ed Rizzoli, collana Holdenmaps). Anche lì c’è la Castaldi ma come personaggio, nelle ultime pagine del libro quando da saggio diventa racconto visionario. Ora leggo “Dava fine alla tremenda notte”. Che dire del libro?: è fatto apposta per chi gode di Merz e di Moresco, gente che allestisce nelle sue stanze/muri/pagine immagini strane che producono qualcosa. Proprio come il Teatro delle Albe, Peter Greenaway, Matthew Barney, Louise Bourgeois… Cose da storcere il naso insomma, opere di “rottura” nel senso che rompono le scatole. A meno che uno non ci entri dentro sforzandosi di trovare la concentrazione giusta. Cose da fruire come in una sala buia, con gli occhi. Allora agiscono: le immagini crescono, si mangiano i contorni che diamo alle cose e alle idee, anche quelle complicate come il tempo. Chiuso il libro il nostro mondo ha qualcosa di nuovo, ora è fatto di linee smangiucchiate (come i disegni per bambini di Sfar) e noi siamo più ricettivi: ecco che cosa producono quelle immagini. Sia chiaro questo è un libro impegnativo, però il gioco vale la candela. Perciò merita il voto più alto.
    Voto: 5 / 5″

  8. Barbieri, honey, la Campolmi si guarda bene dal fare un solo esempio di cattiva traduzione. Chiunque può inviare commenti devastanti, per esempio qalcuno che ho attaccato nel mio blog (fra gli ultimi, un recensore di Andersen che ho accusato di non aver letto il libro: Simone Tempia, thread “La classica recensione del cazzo”). Insomma, non mi stupisco di avere dei nemici, sprattutto tra i meschini.

  9. Untitled, qui si pretendono i tuo libri!
    Presto!
    Perché poi è di questo che si dovrebbe parlare, di scritture.
    Le altre cose son simpatiche facezie.
    Si possono dire, certo, non facciamo anzi altro.
    E però, come scrive Fainberg (http://invasiva.splinder.com/, che questo blog non accetta i commenti con html):
    “Le cose non vanno semplicemente dette, vanno dette al momento giusto; ci vuole tempestività e senso del ritmo, soprattutto quando si dice una stronzata”

  10. Su paginebianche.it ci sono 20 pagine di Campolmi. Non si capisce bene come possa Angelini stabilire che la nostra Campolmi sia un fake.
    Io piuttosto ricordo un episodio su Nazione Indiana in cui Angelini interveniva con un nick trollesco e in assoluto incognito. Una volta si sbagliò, lasciò caricati sul format i suoi dati personali, però firmò da troll: fu una miserabile figura (forse voleva emulare un noto film di Fritz Lang?).

  11. E’ perlomeno curioso che a segnalare il giudizio di Cristina Campolmi sia stato proprio tu. Diceva l’altro ieri il cardinale Scola (vedi mio blog) che l’amore esiste solo in presenza di questi tre fattori:
    1) la differenza sessuale
    2) il dono di sé
    3) l’apertura alla vita e alla fecondità
    Non puoi immaginare quanto mi desoli non poterti fecondare.
    P.S. E’ vero, ho più volte praticato il trolleggio parodistico, magari firmandomi Truman Cappotto. E allora?

  12. Lucio, da quando ti ho fatto notare che gli unici link al tuo blog portavano di nuovo a te stesso, hai inserito nuovi link!
    E poi, da quando ti ho fatto notare che il tuo blog non ha contenuti, ti sforzi di aggiornarlo continuamente (facendo quel che puoi, sia chiaro).
    Mi viene il dubbio di essere il dominus del tuo blog.
    Tra un po’ emetterò fattura…

  13. Caro palloncino gonfiato, ammetto che da quando, dall’alto della tua statura morale e intellettuale, scongiurasti i visitatori di IGNORARE per sempre il mio blog, le visite sono aumentate. Per il resto, l’archivio è lì per smentirti.

  14. Io ho soltanto detto che se a qualcuno interessa l’argomento letteratura per l’infanzia prima di cliccare il tuo link (e rimanere delusissimo) può profittevolmente leggere i libri di Faeti, e che se qualcuno vuole per forza farsi una bella bloggata ci sono mille luoghi più ameni del tuo. Uno lo consiglio subito, sono le pagine di Bregola a cui si accede attraverso vibrisse.
    Ah, sai perché ho trovato quel giudizio sul violinista in IBS?, stavo cercando la scheda di un libro bellissimo dell’editore Orecchio Acerbo, proprio su Andersen, illustrato tra gli altri da Mattotti e David B. Che ti credi di essere l’unico ad aver pubblicato qualcosa di Andersen quest’anno? Haha!

  15. Che ci puoi capire Angelini, per te le illustrazioni sono ornamenti. Cosa può suggerire alla tua testa un disegno di Anke Feuchtenberger: un suono di lamiera metallica che rimbomba tra le sinapsi vuote e buona lì.

  16. Oppure ti penso con David B tra le mani: ti immagino scimmiesco come sei agitarti per tutti quegli esserini disegnati di cui non capisci la funzione. E alla fine appoggiarlo per mangiare la tua banana quotidiana…

  17. Ti piace pensare così, signorina Campolmi? Bene. Passo e chiudo.
    P.S. Ecco il testo dell’accorato appello di Barbieri di cui sopra:
    “Invito i frequentatori di questo blog [Vibrisse]a risparmiare tempo dalla lettura del tuo orrendo blog [www.lucioangelini.splinder.com] per dedicarlo ai libri di Faeti.
    Posted by: andrea barbieri at 08.09.05 17:59”

  18. Angeli’ quando tu dici di conoscere la pubblicazione anderseniana di Orecchio Acerbo, la spari grossa, perché tu di un libro illustrato non capisci nulla. E considerando che l’infanzia è indissolubilmente legata all’immagine, non capisci una beata fava nemmeno di quella.
    Tu al massimo, L’ombra, la puoi vedere in un catalogo, vedere la copertina in libreria, puoi tenerla in mano, ma non afferrarla con l’anima (sempre che le scimmie possiedano l’anima).
    Ai passanti ripeto: leggete i libri di Faeti piuttosto che il blog di Angelini!

  19. Quiz
    Questa recensione appare su IBS: secondo voi qual è l’autore del volume che pretende di commentare?
    “Lucia Angelina Luciangel@libbero.it (09-09-2003)
    Energia narrativa senza pause, vertiginosa libertà di invenzione, un ritmo incalzante che alterna paura, comicità, orrore, parodia, mistero.
    Voto: 5 / 5″

  20. @ andrea barbieri. Bello il raccontino sulla mondadori,davvero bello. Hai avuto il tuo microattimo di potere e non ti sei fatto sfuggire l’occasione di esercitarlo. Eri superiore, tu conoscevi ZIO DEMOSTENE, ed è stato giusto “ridere come un pazzo”.
    Poi dai la parola, non parli ma scrivi: tutt’altra storia.
    Mah, chi ti capisce è bravo.

  21. biondillo ha perfettamente ragione: siete formidabilmente avvinti l’uno all’altro.
    io adoro i vostri battibecchi e non ne perdo manco uno perché vi trovo meravigliosamente decongestionanti.
    per cui vi ringrazio.

  22. A Barbieri: ti consiglio le illustrazioni che Federico Maggioni preparò per il mio “Quella bruttacattiva della mamma!” (Emme edizioni). Bellissime. Ci fu piena sintonia tra autore e illustratore. Tiè!
    Quanto al “Lucia Angelina eccetera”, si tratta di un troll che rifaceva il verso a un mio scherzo ai danni del povero Bart. Guarda che a furia di spacciarti per il solo che coglie con l’anima le illustrazioni finisci per scoprirti definitivamente come TROMBONE.
    Infine: chi ti ha mai detto che “Cazzeggi Letterari” è un blog di letteratura per l’infanzia? Ti sei sognato anche questo?
    Ah! Conosco Faeti. Passa sempre le ferie a Pesaro, peraltro.

  23. Lucio, perdonami la sincerità, io capisco che tu abbia conosciuto Faeti, ci mancherebbe, facendo il lavoro che fai… solo che non basta viaggiare, conoscere gente, leggere libri: se parti mona torni mona!
    E ora torniamo io al mio David e tu al tuo Maggioni, eheh.

  24. Per Lucis, dài ma scherzavo su Zio Demostene. Cioè, è vero che l’hanno cercato sullo scaffale dei cani, però non è vero che ho seminato il terrore in libreria. Nella vita non webbica sono piuttosto gentile e in genere benvoluto (molto – ehm ehm – dal genere femminile :-). In quella Mondadori lo sono ancora di più spendendoci un sacco di soldi. Il dieci me lo fanno fisso! Ma veramente Lucis te l’eri bevuta tutta?!? Ma chi sei Lucis Angelinis? Il fatto è che Moresco ha pubblicato 12 libri, molti con case editrici prestigiose, e nonostante questo è conosciuto da pochi, pochissimi. La cosa si riflette naturalmente in libreria. Io ancora mi pregusto il momento in cui Repubblica, che ritengo il peggior giornale culturale italiano, recensirà il sedicesimo, ventesimo, venticinquesimo libro di Moresco, e in qualche modo dovrà evitare l’argomento “perché ve ne occupate solo ora?” Pregusto questo momento perché so che prima o poi, data la tenacia di Moresco, arriverà.

  25. Sarà, caro Andrea Barbieri, ma per non sapere ne leggere ne scrivere già che c’eri hai dato degli “sfigati” pure a quelli di repubblica.
    Magari ignorare Moresco è sbagliato, ma non trarrei giudizi assoluti e inappellabili da tanta manchevolezza.
    L’ironia su angelini poi non ha senso. Io non penso male ne di te ne di lui. Non amo i vostri balletti, ma conosco il web nei suoi pregi e nei suoi limiti: non ho ne giudizi ne pregiudizi su di voi.
    Detto questo ti pregherei, se sei veramente interessato all mia opinione, di mandarmi una mail. Ho un nick ma non sono anonimo.
    Non ti offendere se non ti risponderò più su questo argomento, la mia l’ho detta e non ha senso stare li a ribadirla.
    Ciao da Andrea

  26. Ok ti scriverò, però qui dico che Repubblica nella sua parte “culturale” è diventata pietosa. Questo è colpa di pochi, forse della sola persona che dirige quel settore di giornale (chi è?). Le uniche cose degne di essere lette purtroppo stanno ormai sul venerdì e sono della Lipperini (ebbene sì). Il resto è pascolo per i tromboni, sempre gli stessi. A proposito, su vibrisse c’è una lettera di Busi che Repubblica ha preferito non pubblicare (perché c’era scritto “ci vogliono i coglioni per prenderlo in culo”? o perché chiedeva una raccomandazione per essere invitato al meeting di CL?, boh).

  27. Insomma il mite, ossequioso, finto-umile Barbieri si è rivelato uno dei peggiori tromboni della rete. Ha capito e capisce tutto lui, si nutre di squisitezze iperuranie negate ai comuni mortali e gira ignaro di avere le palle al posto delle orecchie, degno coronamento di tanta testa:-/

  28. Ecco… ci mancava pure il post da “mimì metallurgico ferito nell’onore” di Lucio Angelini.
    Vorrei sapere che diavolo ci vengo a fare sui blog letterari. Uno spera di imparare qualcosa, ma parlare male del prossimo sono buono pure da solo. Non si riesce a sviscerare un argomento che sia uno:tutto è bar dello sport. Solo che li si beve vino e birra, non cicuta.

  29. Prima o poi succederà che Andrea Barbieri e Lucio Angelini andranno insieme in gondola sul Canal Grande:-)
    Finché il tono mantiene come in questi loro ultimi commenti una sua sana valenza ludica e di garbato sfottò, leggerli è divertente e distensivo.
    Ma nel passato non è stato sempre così, e voglio sperare che esso sia ormai definitivamente alle spalle.
    In it.cultura.libri ricordo spassosi battibecchi tra veri e propri geni della ironia e del divertimento. Vado a memoria: erostratos, severino (prima: carlo andrea), giovanna, maria strofa, Ol’ga, pbianchi. Per non parlare delle chiacchierate a tutto campo tra Damiano Zerneri (prima: Simone Silvestri) e silvio.
    Insomma, spero che Andrea e Lucio, dopo qualche asprezza fuori posto, mi facciano rivivere qui, e in altri luoghi dove ho il piacere di incontrarli, questi lieti ricordi.
    Bart

  30. Caro Bartolomeo,
    a parte quel “sana valenza ludica” che è un poema, il problema è un altro.
    Ci sono troppi assoluti, troppe certezze, troppa aggressività. Nella *giusta dose* giovano al dialogo, oltre no.
    Un blog, tanto più se di letteretaura, rappresenta un opportunità unica di incontro, anche per *categorie diverse*. Semplifico: lettori è scrittori.
    Quante *facce nuove* vedi in giro?
    Quante volte ti hanno detto “ecchepalle Proust” e quanto volte lo hai visto scritto qui? Siamo proprio sicuri che “In Italia non si legge” e “il pubblico vuole Costantino”?
    Giusto o sbagliato che sia io ritengo che anchè in letteratura sia presente la mentalità del “presuppore troppo”.
    Per ora mi fermo qui. SE interessa possiamo continuare. Se non frega ho risparmiato un po di parole: non guasta.
    Ciao

  31. @lucis
    Anche a me farebbe piacere che nei commenti ci si attenesse al tema proposto dal postatore. Ma nella ormai lunga mia esperienza nel web, ho visto che ciò è impossibile. Per tanti motivi. Un mio articolo sul libro di Biondillo: “Per cosa si uccide”, pubblicato su vibrisse circa una settimana fa, ha avuto più di 60 commenti, di cui solo un numero irrisorio riguardava la mia lettura.
    E’ una consuetudine, ormai. Una peculiarità forse della rete.
    Ebbene, se così deve essere, meglio che i lunghi intervalli siano occupati da commenti che ci possano aiutare a distenderci e a non prenderci sempre troppo sul serio.
    Quella “sana valenza ludica”, che forse ti ha fatto sorridere, può diventare il sale per condire una frequentazione che dovrebbe sempre più trasformarsi in amicizia.
    Venendo ad Andrea Barbieri e a Lucio Angelini, sono rimasto mortificato, in passato, dalla pesantezza dei loro scambi, alcuni dei quali tiravano diritto alla mascella dell’interlocutore.
    Non risparmiavano di colpire la sensibilità e la dignità dell’altro.
    Si andava fuori misura, insomma, e stamani leggo sul blog di Lucio un altro riferimento a Andrea assai gratuito, giacché non stimolato da alcunché.
    Meglio uno scambio con l’uso del fioretto, dunque, senza l’affondo finale.
    Ma per arrivare a questo, tanto Lucio quanto Andrea non sono (ancora) attrezzati. Ho voluto fare degli esempi, perché davvero quegli scambi avvenuti qualche anno fa (l’epoca mitica) su it.cultura.libri erano pezzi d’autore.
    Dico, perciò, ad Andrea e a Lucio, di soprassedere se pensano di non poter raggiungere quel livello, il solo che può – a mio parere, s’intende – essere tollerato.
    Oggi va tanto di moda il blog VMO, che io sfoglio ogni mattina. Ebbene, ora rischia di essere sempre uguale a se stesso, e in pratica il lettore ha la sensazione di leggere sempre le stesse cose.
    Pur essendo stati bravissimi a principiare, mostrano la corda: di non riuscire a tenere il ritmo, insomma.
    Se Andrea e Lucio hanno intimamente l’intenzione di deridersi con cattiveria, meglio dunque che lascino perdere perchè saranno noiosi, fastidiosi e ripetitivi. Se intendono farci divertire, devono imparare a saperlo fare (ho citato gli esempi proprio per questo) e allora si potranno leggere con gustosa partecipazione in quegli intervalli che i commenti ad un post lasciano quasi sempre ampiamente.
    Tutto qui, anche se è stato molto lungo il mio commento 🙂
    Bart

  32. Caro Bart, il riferimento nel mio blog al litigio di ieri qui dalla Lipparini è tutt’altro che gratuito. Le cose scritte qui sopra sono state dette veramente. Ad esempio: “Angeli’ quando tu dici di conoscere la pubblicazione anderseniana di Orecchio Acerbo, la spari grossa, perché tu di un libro illustrato non capisci nulla. E considerando che l’infanzia è indissolubilmente legata all’immagine, non capisci una beata fava nemmeno di quella.”
    Definendo Barbieri “bamboccino” ho voluto significare che di infanzia me ne intendo eccome! Soprattutto della sua:-/

  33. Bart, dài: è sempre Angelini a tirarmi in ballo. Anche in cima a questo colonnino. Evidentemente lo fa per ottenere un po’ di visibilità (e io abbocco). E poi senti, questa cosa di usare il proprio blog come una gogna mediatica gli porterà anche delle visite, ma non credo gli porti la stima del prossimo.
    Comunque il mio proposito è di ignorarlo.

  34. A Lucio e a Andrea,
    premesso che nessuno mi vuole bene, a me, provateci voi a farmi contento.
    Siete 2 persone in gamba: o giocate di fioretto o non insultatevi più.
    Un grazie anticipato e speranzoso.
    Grazie, infine, ad Andrea per la segnalazione che mi riguarda e riguarda l’autore de La vasca da bagno, Giancarlo Tramutoli.
    Bart

  35. proporrei per Barbieri e Angelini
    (quando agiscono in coppia, mentre negli a-solo valga il terreno comune, ci mancherebbe)
    un colonnino a parte, a destra o a sinistra, sopra o sotto – insomma, eccentrico.
    Così, per una questione estetica.
    Saluto entrambi, s’intende, soridendo.

  36. “La vasca da bagno” è uno dei tanti libri di letteratura italiana passati sotto silenzio dalla stampa.
    Perché leggerlo? Per il motivo più semplice, quello che vale sempre la lettura: dentro quelle pagine c’è, in modo giocoso o drammatico, un’esistenza. E c’è come in pochi altri libri.

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