DOVE INCONTRAI A.M.HOMES

CiboboccaE’ che sto leggendo La fine di Alice (qui la scheda, qui, grazie a Minimum Fax, l’assaggio del libro): che è un testo da affrontare evitando, se possibile, di farsi influenzare dall’aggettivo "disturbing" citato in molti articoli americani e ripreso da quelli italiani. Se ne riparla. Comunque: questa settimana di discussioni sul corpo femminile mi ha fatto tornare in mente dove ho letto per la prima volta un racconto di A.M.Homes. Dieci, anzi, undici anni fa, in Mondo Barbie, una raccolta pubblicata da Corbaccio e oggi fuori catalogo: peccato, perchè fra gli autori c’era non poca bella gente. Il racconto di Homes, invece, si trova in altre raccolte dell’autrice (in lingua originale, qui).
E’ poca cosa, però ho ripescato la mia vecchia recensione, qui sotto.
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PS. Per chi non fosse interessato all’argomento, segnalo un intervento di tutt’altro genere: ovvero, su Carmilla, Valerio Evangelisti su Bagatelle per un massacro…

84 pensieri su “DOVE INCONTRAI A.M.HOMES

  1. Il racconto in questione (“A real doll”) della Homes sta anche in “Burned Children of America”, Minimum Fax. Mi piacque, ma non esageratamente.
    Il pezzo di Evagelisti sulle ‘Bagatelle’ antisemite ha cmq almeno una cosa in comune con il libro della Homes – almeno a leggere la scheda di quest’ultimo: la censura cui è stato sottoposto (a tal proposito ricordo che la censura, da quella soft della disapprovazione a quella estrema del rogo in piazza, è pratica decisamente non obsoleta: la American Library Association ha appena ‘celebrato’ la Banned Books Week – vedi nel loro sito; e un’altra giovane scrittrice, Zhou Weihui, è stata censurata in Cina nel 2000, e il suo romanzo, “Shangai boy”, bruciato.)

  2. SARA’ MEGLIO CHE QUEI DUE GROSSI DEFICIENTI – O CHI PER LORO O NON LORO – TOLGANO IMMEDIATAMENTE IL MIO HTML DAL LORO CAZZO DI BLOG.
    ADESSO NON PASSA PIù NIENTE.
    SPERO D’ESSER STATO CHIARO.
    RITERRO’ RESPONSABILI TUTTI COLORO CHE LI HANNO DIFESI IN PASSATO O CHE LI DIFENDERANNO IN FUTURO, CON PESANTISSIME AZIONI LEGALI.
    GIUSEPPE IANNOZZI

  3. Questo libro della homes era già uscito – e allora l’avevo comprato e letto e trovato così così – da Rizzoli tradotto da Francesco Bruno, nel 1997 quando lei era del tutto sconosciuta in Italia. Penso fosse stato tradotto sull’onde di American Psyco.

  4. Dato che sono di origine ebraica, e che buona parte della mia famiglia di ebrei antifascisti fu trucidata dai nazisti, vorrei che le “Bagattelle” di Céline continuassero a circolare il meno possibile. Chiedo troppo?
    Preciso che non sostengo Israele, che sono contraria al sionismo, che sono atea e che voto Rifondazione Comunista. Ho però la disgrazia di abitare in una città piena di giovani dal cranio rasato, e basta il mio cognome ad attirarmi telefonate insultanti.
    Non riesco ad apprezzare un libro che, nel 1937, additava la mia gente quale responsabile di tutti i mali del mondo, e diceva che, se esistevano i pogrom, un motivo ci doveva pur essere.
    Potrei continuare, ma spero che abbiate capito.
    Tiziana

  5. Avvastanza impressionante quel pezzo di “Bagatelle” su Carmilla. Però, gentile Loredana, non conosco la questione a cui fa riferimento Evangelisti:
    “Mi capita sempre più spesso di imbattermi in proteste per l’emarginazione cui la sinistra, ritenuta egemone in campo culturale, avrebbe condannato il pamphlet di Louis-Ferdinand Céline Bagatelle per un massacro (1937).”
    Ma chi vorrebbe sdoganarlo? Insomma, che bisogno c’è di sdoganare una roba che a quanto ho letto è sulla stessa linea del Mein Kampf?
    Il Mein Kampf, per fortuna, si trova solo su certe squallide bancarelle di libri usati. Stesso destino, per quanto ne so (poco), dovrebbe avere un libro del genere. Puoi illuminarmi sull’argomento?

  6. “sdoganare” le Bagatelle per un massacro vuol dire solo considerarlo un libro di Céline invece che un reato di opinione. Il fatto che contenga montagne di veleno antisemita non è una buona ragione per toglierlo dalla circolazione. è un *libro*; per di più di Louis Ferdinand Céline. una società civile lo pubblicherebbe con l’appropriato apparato di note, invece di renderlo un ‘cult’ clandestino dell’estrema destra.

  7. Marco, non molti giorni fa, stroncando Houellebecq, Davide Brullo ha scritto su Il Domenicale: “A ogni pagina di quel libro (l’ultimo di H., ndr) ho rimpianto che la vedova Céline o chi per lei non abbia più dato il permesso di ripubblicare Bagatelle per un massacro”. Se non ricordo male, comunque, uno dei primi difensori italiani di Bagatelle non era accusabile di simpatizzare per la destra: credo che ad elogiarlo fu addirittura Piergiorgio Bellocchio, direttore di Quaderni Piacentini. Ma la memoria può ingannarmi.

  8. Paolo Beneforti, non mi hai convinto: se questo Bagatelle contiene, come dici tu, montagne di veleno antisemita, il minimo che una società civile possa fare è evitare di sdoganarlo. Cosa dovrebbero fare? Rilanciarlo in pompa magna con l’introduzione di un qualche professore?
    Sarebbe un’operazione sfacciatamente antisemita, dai: prova solo a immaginarlo.

  9. Marco, non è questione di sdoganamenti, ma di verità storica: Céline quel libro l’ha scritto, e l’ha scritto in un periodo in cui gli ebrei erano violentemente perseguitati in tutta Europa. Céline con quel libro si è idealmente schierato al fianco dei nazisti che di lì a poco avrebbero sterminato sei milioni di ebrei.
    Sono cose che è bene sapere e divulgare con la massima chiarezza.
    Mettere la sordina alla verità storica non è mai una buona mossa. Mettere i libri all’indice è sempre una pessima mossa. Le bagattelle di Céline circolano tranquillamente in rete, come fa notare Evangelisti nel suo articolo. Chi vuole leggersele non ha problemi a farlo, e magari le trova in qualche sitarello neonazista che le spaccia per somme verità.
    Non sarebbe meglio che tutti potessero leggere quel libro in un’edizione critica ben curata, con abbondanti note che illustrino dettagliatamente tutta la sua violenza antisemita?

  10. E’ tanto che voglio leggere “Bagatelle” e non lo trovo da nessuna parte.
    Lo voglio leggere perchè mi piace Celine come scrittore.
    Sono solidamente di sinistra e non mi frega nulla del Celine politico, ma mi piace leggere le sue righe.
    Perchè mi deve essere negato ? Da chi ?
    Tiziana, con tutto il rispetto, non è che tu lo devi apprezzare (e non lo apprezzo neanch’io se è per questo) ma perchè mi vuoi vietare di leggerlo ?
    Capisco, il timore può essere che sia un libro antisemita TROPPO PERSUASIVO, proprio perchè viene da un grande scrittore e non da un libellista di partito, ma non credo si diventi antisemiti attraverso la lettura di un libro.
    Sennò i crani rasati difficilmente lo sarebbero.

  11. @ Tiziana
    “Il mondo deve sapere” questo era il grido degli eterni sopravvissuti. Immancabile la risposta “Non vi crederà nessuno”.
    Tu, con il tuo desiderio di rimuovere, dai ragione alla *testa di morto*
    Siamo nel 2005, e pochi giorni fa stupore generale alla mia affermazione che al fondo dei valori nazisti NON c’erano gli Ebrei ma i zingari. Ironia diffusa, poi, quando ho affermato che ad Hitler di Owens non poteva fregare di meno (per hitler i negri erano bestie e come tutte le bestie ovviamente erano fisicamente superiori. Nessun uomo si sente sminuito da uno squalo)
    Questo è il bel risultato di 60 anni di propaganda antifascista: una ignoranza diffusa sul nazismo e una ancora più diffusa ignoranza sui Gulag. Hitler? Un pazzo che mordeva i tappetti! Quando dico, come in effetti è, che non era un pazzo ma un uomo, un genio, un puro, l’altra faccia della santità mi guardano come un folle. Impossibile far comprendere che solo la *fede* può produrre disastri simili. Impossibile far comprendere che Hitler era anche buono, sollecito, umano. Come Stalin. Impossibile spiegare che per tanti uomini, ne migliori ne peggiori di noi, Hiltler e Stalin hanno rappresentato la speranza di un mondo migliore. Loro due pazzi, i *fedeli* idioti!.
    Ora tu vuoi cancellare quel libro di Celine? E a chi lo fai il danno? Perchè nascondere? Perchè non ammettere quanto di Hitler e Stalin è in ciascuno di noi? E quando domani torneranno, con la loro fede nel reich millenario, e non morderanno tappeti anzi, si dimostrarenno logici, tolleranti, comprensivi, credi davvero di riuscire a riconoscerli a riconoscerli?
    Celine dovrebbe essere pubblicato, anzi *glorificato*. Solo riconoscendo gli errori di un uomo altrimenti grande potremmo accettare anche i nostri.

  12. Lucis, non dire cazzate, suvvia. Hitler e il Céline delle bagattelle, al limite, li si può indicare come paradigma dell’abiezione umana, non certo “glorificarli”.

  13. Le virgolette non erano li per caso, dal contesto dovrebbe essere chiaro cosa intendevo per “glorificare”, anche ammettendo che le stesse erano malmesse.
    Poi se da un discorso, giusto o sbagliato che sia, ci si vuole attaccare alla singola parola per fare i moralisti a cazzo di cane non capisco il senso di stare qui a discutere.

  14. Scusate se disturbo. Come Tiziana sono di origine ebraica e, a differenza di lei, moderatamente praticante.
    Ho cercato con Google “Bagatelles pour un massacre” e l’ho trovato in francese, integrale. Sono rimasto a leggerlo per tutta la giornata. Quasi non riuscivo a lavorare. Ne sono uscito sconvolto: è un invito al genocidio, punto e basta. Esalta il linciaggio degli ebrei, eccita all’odio contro me (o Tiziana), i miei genitori, i miei figli, la mia famiglia.
    Non c’entra Israele, non c’entra il sionismo: nemmeno io li sostengo. Nel leggere quelle righe mi sono sentito puramente e semplicemente animale da braccare. Sono ancora sconvolto.
    Evangelisti sbaglia solo quando dice che comunque la censura è ingiusta. Se un testo eccita all’odio razziale con tanta, spaventosa violenza, è giusto che non possa cadere nelle mani di tutti. Poco mi importa che l’autore si chiami Céline: un razzista è un razzista, e un pamphlet antisemita è un pamphlet antisemita, anche se scritto particolarmente bene.
    Sono certo che la maggioranza di voi non mi capirà. Per me è una questione di salvaguardia mia e dei miei cari, forse atavica.
    Céline dice che il mio è razzismo. Io solidarizzo idealmente con l’arabo che, leggendo la Fallaci, si imbatte nell’invito a sputargli in faccia. Davanti a certe opere credo che proviamo un sentimento comune: la paura.
    Davide

  15. infatti, come dice non-mi-ricordo-chi, quando si ha paura la tolleranza fin lì tanto declamata va subito a farsi benedire.
    ma che sciocchezza è quella di pensare “se circola un altro libro antisemita è più probabile che io ebreo corra più rischi”? Cosa cambia?
    Se qualcosa cambia, anzi, è in peggio: il libro martirizzato che circola clandestino nei siti e nelle librerie filo-nazi fa di certo più danni.
    Il paragone con il pamphlet esagitato della Fallaci è però calzante: com’è allora che quello è un best seller?

  16. Ciao Davide
    A me invece pare di capirti, tanto che mi induci a un ripensamento di quel che ho scritto.
    La stessa Fallaci, se non sbaglio, ha subìto un processo in Francia per incitamento all’odio razziale, con grande scandalo della nostra stampa di destra in nome della libertà d’espressione.
    Certo se un paese decide di dotarsi di una severa legislazione contro chi incita all’odio razziale, sia Bagatelle che La rabbia e l’orgoglio dovrebbero essere banditi.
    Personalmente vorrei poter leggere entrambi e credo sia anche la soluzione migliore proprio per vincere la paura ma capisco anche chi propugna la necessità di un controllo, visti i tempi che corrono.
    Quanto allo sconvolgimento che un libro simile può provocare in un ebreo: mah, veramente il brano che ho letto sconvolge anche me, per me i sei milioni di eliminati erano solo esseri umani, come lo erano i comunisti eliminati dai nazisti o i cambogiani eliminati dai khmer rossi, chiunque inciti alla caccia all’uomo per me è un nemico personale e mi fa paura e orrore.

  17. io sono contro ogni forma di censura, però c’è sempre l’eccezione che conferma la regola: Il razzismo può (deve) essere censurato (meglio sarebbe estirparlo più che censurarlo)
    Bagatelle può benissimo non circolare (e tutto di guadagnato per il grande scrittore celine) e anche i vari fallaci e paolo panella, via anche loro dalle librerie, dalle prime pagine dei grandi giornale, dai telegiornali, come accadde con un vergognoso spot di mentana allo scritto della fallaci che durò quasi tutto il telegiornale, mentana leggeva i deliri della pazza, mentre in sottofondo passavano immagini del mondo arabo. Via tutto quello che incita all’odio razziale e senza rimpianto alcuno per la libertà d’espressione.
    Questo è quello che penso io … però mi è sembrato anche interessante, e mi fa riflettere, quello che ha detto tassinari: cioè che un libro del genere, essendo di un grande scrittore, forse non andrebbe abbandonato a se stesso (visto che tanto circola lo stesso in rete) e che necessiterebbe di una edizione critica con note, e con una ampia introduzione e spiegazione storica.
    Ma forse basta discuterne parecchio in rete, quindi un grazie ad evangelisti che ha posto il problema
    georgia

  18. Mah, Georgia, su una cosa (essenziale) non son d’accordo: quelli che tu chiami “i deliri della pazza” li ho letti con interesse, non li ho condivisi e li ritengo dannosi ma tutto mi son sembrati fuor che deliranti, è un punto di vista che m’è piaciuto conoscere.
    Vedi qual’è il problema della censura ? Tu hai già deciso che devo leggere Bagatelle commentato e che non devo leggere affatto nè Fallaci nè Panella, che a me pare un innocuo cretino.
    Il commento (sorridente sia chiaro) che mi viene è: ma tu chi sei ?
    Il che significa: la censura ha questo di brutto, è soggettiva.
    Per tornare a Cèline, scrisse anche un terribile pamphlet anticomunista:”Mea Culpa”, tanti compagni ricordo avrebbero censurato anche quello, potendo, eppure riletto oggi si capisce che conteneva molto di vero.
    Per ultimo, la frase: “e senza rimpianto alcuno per la libertà d’espressione.”,
    mi sembra un po’ troppo, come dire, allegra.

  19. Ecco una brutta abitudine della destra.
    Mettere sullo stesso piano le idee politiche e quelle razziste, mio dio nautilus ci sarà una certa differenza, o no?
    Secondo te inneggiare al linciaggio razziale (alla caccia all’uomo) è la stessa cosa che scrivere un testo contro una parte politica?
    Poi l’uso che mentana ha fatto del suo telegiornale, sponsorizzando il testo della fallaci con immagini false (e a volte anche panella lo fa da ferrara) è stato veramente infingardo, certo lo faceva da anni contro ormai inesistenti comunisti … ma io di quello non ho detto nulla;-)
    Boh …
    alla fine poi ho scritto un’altra cosa: che la rete rende inutile ogni censura quindi tanto vale osteggiare le idee demenziali con altre idee. Sui giornali e alla tv ormai è quasi impossibile farlo, in rete si può ancora.
    georgia

  20. Il “senza rimpianto alcuno per la libertà d’espressione” era ironico visto che il vomitare in pubblico non è propriamente una libertà d’espressione.
    Io considero il razzismo un tabù, allo stesso livello della pedofilia, dell’incesto e dell’omicidio.
    Che ne diresti di un maniaco omicida che venga in tv, in nome della libertà di espressione, a vomitarci, legittimandoli, i sui bisogni di discriminare, torturare e uccidere?
    Il razzismo è una malattia di cui ancora non si è trovato il vaccino, ed è pure maledettamente contagiosa, inventiamo prima il vaccino e poi facciamo circolare lberamente bagatelle fallaci e panella.
    A panella quando parla di musulmani si deforma addirittura la faccia, fa veramente impressione, Che sia un cretino ok, innocuo, una volta sullo schermo, ho i miei dubbi.
    Semmai su Celine che è indubbiamente un grande scrittore si può fare un altro discorso. Lo scrittore di solito è come un cozza che filtra tutto il sudicio del mare, se il mare è limpido le cozze le puoi mangiare crude, se inquinato ti viene il colera. Uno scrittore grande come celine è facile che abbia assorbito molto dell’inquinamento dell’epoca e quindi diventa un documento di grande interesse, un documento unico, per capire il periodo, proprio come le cozze che, esaminate, sono un test fondamentale per vedere lo stato del mare.

  21. Se parlando delle abitudini della destra ti riferisci a me l’hai buttata di fòri cara Georgia, son di sinistra.
    A seguire troppo l’ideologia e gli schieramenti si commettono errori.
    Non paragono affatto Bagatelle a Mea Culpa, ho detto che anche il secondo certi miei compagni volevano censurarlo, va a finire che di Cèline si potrebbe arrivare a censurare l’opera omnia ad ascoltare le sensibilità di ognuno.
    L’uso propagandistico della TV è lecito, non vedo come vi si possa sottrarsi se non svelando le bugie, il guaio enorme è che col monopolio che c’è da noi la propaganda è di un solo segno e le bugie non vengono MAI contraddette, nemmeno quelle più smaccate.
    Sulle ultime considerazioni sono perfettamente d’accordo.
    In verità mi rimane un solo dubbio: se applicare o no una legislazione severa contro l’incitamento all’odio razziale, col che la completa libertà d’espressione andrebbe a farsi benedire.
    Ciao per ora.

  22. l’uso propagandistico della tv (in regime di monopolio) è una vera dittatura “stalinista” quindi non può essere legittima.
    E soprattutto sotto le parole (insisto demenziali) di una scrittrice non si possono far passare immagini di msulmani che pregano, donne velate, o ambulanti senegalesi, mischiando il tutto a bin laden e company, come ha fatto mentana (ma anche panella) è un vero incitamento all’odio razziale tramite frequenze pubbliche, e per questo c’è (o ci dovrebbe essere) la legge mancini. Che poi molti facciano passare ogni critica politica ad israele come antisemitismo, questo è tutto un altro discorso, che però non inficia il fatto che ogni espressione razzista debba essere bandita per sempre dal nostro linguaggio e soprattutto dal linguaggio del “potere” (leggi televisione). In una società libera e normale la legge mancini non dovrebbe esistere perchè il razzismo sarebbe un tabù, ma dubito (ogni giorno di più) che siamo una società libera e normale.
    georgia

  23. non so perchè, beh, forse per gli X milioni di morti e per l’atrocità delle modalità, ma l’antisemitismo continua ad alimentare una forma di colpevole e ipocrita censura. lo scritto di celine, per quanto trasudi antisemitismo, rimane pur sempre uno scritto, e come tale può essere affrontato con adeguati strumenti critici, sia in fase di pubblicazione che in fase di lettura, censurare non serve a niente, se non ad alimentare la circolazione clandestina (alcol, droghe, musica in mp3, ecc.)
    ricordiamo chi è che bruciava i libri…
    mica leggendo 100 colpi di spazzola tutte le ragazzine vanno tirando bocchini a destra e manca (purtroppo). certo, c’è sempre il coglione che dopo aver visto superman si mette un mutandone blu e si lancia dal balcone, ma non è colpa di superman.
    però, possiamo sempre cominciare a mettere foglie di fico qui e là, nei libri dove c’è scritto nigger possiamo mettere afro-americano, i quelli dove c’è pellerossa ci mettiamo nativo-americano, e poi al posto di fica farfallina, al posto di bigolo ci scriviamo pendaglio, e così via, per esempio io ho sempre trovato un po volgare e diseducativo che a scuola si studiassero i malavoglia di quell’autore dal nome così volgare, che facilmente si presta a battute goliardiche da parte di sani giovani di buona famiglia. da ora propongo di catalogarlo sotto la P di peneo di pisellino, o magari alla M di membro o di mentula, o la F di fallo, insomma, basta con le parolacce.

  24. la censura è censura. chi accetta la censura si pone in un’ottica per certi versi simile a quella di chi esprime posizioni razziste: ovvero l’ottica di chi pensa di poter giudicare meglio degli altri, e di dover giudicare per tutti.

  25. Poco più sopra nei commenti, Davide ha detto sulle bagattelle di Céline una cosa terribilmente autentica: «Sono rimasto a leggerlo per tutta la giornata. Quasi non riuscivo a lavorare. Ne sono uscito sconvolto: è un invito al genocidio, punto e basta. Esalta il linciaggio degli ebrei, eccita all’odio contro me (o Tiziana), i miei genitori, i miei figli, la mia famiglia».
    Vorrei dire a Davide, a Tiziana, a Marco che è proprio per questo che secondo me quel libro dovrebbe circolare, e dovrebbe circolare avvolto da un apparato critico che metta bene in rilievo la sua assurdità e la sua pericolosità. Proibire le bagattelle, metterle all’indice, è anche un alibi molto comodo per tacere, per esimersi dal parlarne e da criticarlo come si deve. Sarebbe meglio parlarne, invece. Il silenzio non rende un buon servizio alla verità, mentre è molto utile per alimentare le menzogne, il terrore e la paura.
    Io lo pubblicherei, magari con prefazione di Amos Luzzatto e postfazione di Elio Toaff e, se fosse ancora vivo, con note di Cesare Cases.

  26. Se alla parola “ebreo” sostituissimo “borghese” le bagatelle non sarebbero da dimenticare. Allo stesso modo come venne messo all’indice Pound per aver osato puntare l’indice contro l’usura delle banche e il sistema capitalistico che aveva portato alle guerre del ‘900. Che poi il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche non è un giudizio razzistico, ma semplicemente un dato di fatto.
    A “discolpa” di Céline se Vi capita leggete TARTRE (pubblicato da L’OBliquo edizione): un ironico pamphlet in cui Céline risponde alle accuse antisemite del forcaiolo esistenzialista JP Sartre

  27. gian paolo serino, Céline nelle bagattelle ce l’ha proprio con gli ebrei, non con i borghesi. Inutile cercare di sviare il discorso: quel libro è puro letame antisemita, esattamente come l’idiozia che «il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche». Tipico letame antisemita propagato da neonazisti e affini.

  28. tassinari, è satto.
    per tacere della cosa buffa su Pound: il povero Pound si è ingenuamente schierato, lui americano, con Mussolini, e dopo la guerra l’ha pagata e ha avuto anche una certa sfiga (accusa di tradimento, carcere duro a pisa, uscita di testa, manicomio). punto.

  29. “In una società libera e normale la legge mancini non dovrebbe esistere perchè il razzismo sarebbe un tabù”
    Cara Georgia, la “normalità” umana in base all’esperienza mi sembra la carognaggine, il razzismo l’ho visto anche a Cuba, fra bianchi, mulatti e neri, per non parlare di tutti gli altri paesi, dove più scuro sei e meno sei considerato.
    Lungi dall’essere un tabù sembra quindi piuttosto la regola dei rapporti fra esseri umani.
    Ciò non toglie che fra qualche secolo quello che auspichi possa diventare realtà. Per ora se ne vedono pochi segni.

  30. Vorrei che Serino portasse i dati di quel fatto, se mai si è occupato di verificarli – e senza andare a rovistare nell’immondezzaio fascista. Altrimenti lo dica, volevo essere Céline e ho fallito.

  31. Se alla parola “ebreo” sostituissimo “borghese” le bagatelle non sarebbero da dimenticare….
    …il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche non è un giudizio razzistico, ma semplicemente un dato di fatto….
    sta di fatto che Celine non ha usato la parola borghese, ma quella ‘ebreo’ come altri quella arabo, cinese o negro. Che poi la finanza sia in mano agli ‘ebrei’ (intesi come unità di ‘razza’ ammesso che le razze esistano, o come praticanti di una stessa fede o che altro?) direi che è veramente da dimostrare. Sembra che una certa parte di ‘Finanza’ sia in mano a famiglie cespugliose e americane (con trascorsi, dai nonni in poi, specchiatamente razzisti) a famiglie arabe (quindi di origine semitica, quindi certamente parenti degli ebrei, ma vaglielo a ricordare) a carinissimi signori con gli occhi a mandorla e via discorrendo passando per i WASP e non escludendo i cosiddetti ebrei. Però per taluni le invettive razziste vanno bene a patto che si colpisca il ‘nemico’ di turno. Oggi diventa ‘normale’ il mussulmano, ieri era di comodo l’ebreo. Una specie di caccia al capro espiatorio che si porti via tutte le insicurezze e le paure individuali e sociali. Per quel poco che ho letto sia delle bagatelle che dei furori fallaci direi che un pò di vita sociale e di rapporti umani potrebbero essere una cura salutare. Quel tipo di delirio di anime astiose, in difficoltà, con l’odio per gli altri come estrema risorsa per non vedere la propria meschinità interiore, cariche di desiderio per l’annichilimento altrui e delizie anche peggiori esiste, non possiamo censurarlo senza snaturare diritti che crediamo fondamentali, ma dobbiamo trovare un qualche antidoto sociale per parare i danni che possono creare. Mi riferisco, come sempre, a piccoli episodi vissuti in prima persona.
    Mi è successo di discutere con una cara amica d’infanzia che si era lasciata infinocchiare dai deliri fallaci. Una persona tranquilla, mite che mi guardava e sorrideva sprezzante mentre cercavo di dire che si trattava di odio senza ragioni o argomenti. Alla fine, nel raccomandare la lettura delle risposte di Terzani, ho lasciato la sua casa con la speranza di perdere i contatti con lei. E’ stata lei a rintracciarmi. Non ha piu’ affrontato l’argomento e certe volte ho la sensazione che sia in imbarazzo. Spero che sia un sano senso di colpa per aver concordato con la follia odiosa di una mentecatta del pensiero.
    Ho anche capito che lei, da sempre tifosa della fallacevergognanazionale, si era in qualche modo fidata, il nome ‘illustre’, la ‘reputazione’ di un tempo l’avevano convinta.
    Ok quindi per la possibilità di leggere questi rozzi sragionamenti prossimi alla psicopatologia anche se grammaticamente corretti, ma come la mettiamo se si è ebrei, arabi, zingari, terroni, negri, cinesi e ci si ritrova improvvisamente con dei vicini trasformati come la mia amica?
    Non dobbiamo censurare, sono d’accordo, ma qualcosa dobbiamo pur fare per contrastare la merda che questi scritti spargono a piene mani. L’apparato critico non mi sembra banale, ma non è sufficente. Cosa possiamo fare? cosa posso fare con il prossimo conoscente/(ex)amico che si legge le bagattelle e si addobba con la croce uncinata? mica posso sempre raccomandare l’antidoto Terzani o il W. Reich di psicologia di massa del fascismo 🙂
    Besos

  32. spettatrice, non c’è granché da fare. l’ignoranza non si elimina. ci vogliono diverse generazioni e tutte benintenzionate, per ridurre l’ignoranza; quindi non mi pare ragionevole sperarlo.
    al più, quando ci sono personaggi pubblici che hanno un certo séguito e che si mettono a spacciare balle, si può cercare di sputtanare loro.
    ah, a proposito: le razze, nella specie homo sapiens sapiens, *non* esistono. è un dato acquisito e non in discussione da parecchio tempo. a proposito di ignoranza.

  33. VOGLIO PRECISARE: il mio intervento è in un ambito letterario, non sociologico nè tantomeno biologico o razzista.
    Se fosse così allora bisognerebbe mettere all’indice non soltanto Cèline e Pound, ma anche Sartre (il suo comunismo non era forse “vicino” allo stalinismo) e via dicendo! Sino al De Monarchia di Dante Alighieri.

  34. gian paolo serino, spiegami un po’ la letterarietà di questa frase: «Che poi il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche non è un giudizio razzistico, ma semplicemente un dato di fatto».
    Lo sai che questo pattume si trova tal quale nei protocolli dei savi di sion? Lo sai che su queste menzogne infami i nazisti e i fascisti negli anni trenta hanno costruito la propaganda antiebraica a sostegno delle leggi razziali? Lo sai cos’è successo agli ebrei dopo la promulgazione delle leggi razziali?
    Quanto alle sottili distinzioni fra razzismo biologico e razzismo sociologico o “politico”, sono sofismi pietosi e inutili. L’antisemitismo e il razzismo vanno giudicati in base agli effetti, non alle intenzioni.
    Quando Céline invoca lo sterminio degli ebrei, l’unico giudizio ragionevole è che Céline è un porco antisemita. Poi si può cercare di capire da dove viene il suo antisemitismo, quali motivazioni psicologiche o sociali lo spingono ad essere ferocemente antisemita, eccetera, ma sempre tenendo accesa sopra la testa una grossa scritta luminosa: *Céline è un porco antisemita*.

  35. spettatrice, tu dici: «Non dobbiamo censurare, sono d’accordo, ma qualcosa dobbiamo pur fare per contrastare la merda che questi scritti spargono a piene mani».
    La cosa da fare, secondo me, è parlare apertamente di questi argomenti, per mettere in circolazione un discorso condiviso capace di annullare gli effetti di quel veleno.
    Quegli scritti deliranti vanno descritti accuratamente e dettagliatamente per quello che sono: letame razzista e antisemita. Confinarli nello sgabuzzino del rimosso è la cosa peggiore.

  36. Caro Luca, apprezzo il tuo intervent(ism)o.
    Premetto e ripeto che non ho alcun pregiudizio razziale (io/tu/lui/noi/essi: questo per me è il razzismo…)
    A questo punto, però, per coerenza Ti invito a leggere Mein Leben di Adolf Hitler. Lì troverai passaggi interessanti e, soprattutto, “il contratto con i contadini tedeschi” che sviluppa gli stessi, esatti punti del “Discorso agli italiani” di Berlusconi.
    Davvero: è uguale identico.
    Perchè allora non scendi dal blog (il moderno pero) e vai in piazza?

  37. Beneforti,
    la mia domanda tra parentesi e retorica non era chiara. Preciso che so benissimo che le ‘razze’ umane non esistono (basta avere un minimo di empatia, leggersi qualche libercolo del Cavalli Sforza e non solo). Esistono gli esseri umani con tutte le loro contraddizioni e bellezze e nefandezze che non sono certo legate nè al colore della pelle nè alla cultura nè all’area geografica.
    Però permettimi di dubitare che il nostro ponderare le cose sia sufficente. Io parlo di questi argomenti con la mia amica e con tutti quelli che ne vogliono parlare e ti assicuro che in questi ultimi tempi le ricerche di ‘altri’ da odiare si sprecano. Certo, ho sempre la mia riserva indiana di persone belle, buone, socialmente positive e per niente razziste, ma la marea montante della merda è qualcosa di allarmante. E’ più facile odiare un gruppo umano che far fronte ai problemi sia personali che sociali. Per aggirare le remore morali si trovano stratagemmi infantili che giustificano. Quindi l’11 settembre o la politica di Israele o la produzione commerciale cinese o la presunta aggressività nera o…o..o…diventano la giustificazione della propria stronzaggine e difficoltà. Possiamo ancora girare per strada e parlare portando l’avviso luminoso ‘costui è uno sporco razzista’, ma fino a quando?. In definitiva è una questione di numeri. Quando saranno più che maggioranza le scritte luminose verranno sostituite da inni alla purezza della razza.
    So di essere un pò ecessiva, ma non voglio sottovalutare il fenomeno. Soprattutto in tempi di crisi, soprattutto in periodi cupi come questi.
    Serino,
    non so, anche alcune persone di sinistra che conosco ricascano puntualmente sul ‘sistema bancario mondiale in mano alle lobby ebraiche’. Ho l’impressione che alcuni siano pigri mentalmente e umanamente e che altri siano esasperati dalle politiche al massacro dei raid israeliani. A me a volte capita di pensare che se le lobby ebraiche promuovono quel tipo di politica e protezione internazionale per Israele stanno facendo di tutto per perpetuare il ghetto e l’odio verso gli ebrei.
    Se le cosiddette lobby ottengono la protezione assoluta da un Impero questo non avviene certo a gratis o per un debito morale o per un lavoro di lobby.
    Nel tempo Israele si è trasformato nel mastino più fedele di un Padrone di cui non può fare a meno. Ha un’economia allo sfascio, una politica retriva, un muro in cui sta rinchiudendo (dopo averli derubati ampiamente) i palestinesi e nello stesso tempo righettizzando l’ebreo.
    Più che il risultato delle manovre delle lobby ebraiche mi sembra il frutto di miopie politiche e della strategia geopolitica di un Autentico Padrone che addestra il suo Mastino a diffidare e odiare tutti (e a farsi odiare da tutti) nella certezza che solo così lo controllerà e con lui terrà d’occhio un’area da cui dipende il suo ‘stile di vita’. Oggi per me Israele è questo e se non fosse perchè mi scandalizza la situazione dei palestinesi proverei pena per tutti gli israeliani, per la loro incapacità di uscire dal ‘ghetto’ e di vedere la propria condizione di ‘bestie da combattimento’.
    Se il loro (e pure nostro) Padrone non avesse la sua sporca convenienza Israele avrebbe probabilmente stipulato una pace giusta e sarebbe un ricco paese dell’area. Se ci sono riusciti gli europei dopo gli scannamenti secolari ci riuscirebbero pure loro.
    Non prendetemi per ingenua e stupida anche voi, cercate di contraddirmi con qualche ragione che dimostri il contrario.
    Besos

  38. Ma infatti, gian paolo serino, tu non hai pregiudizi razziali. Hai solo logori pregiudizi antisemiti, come testimonia questa tua frase: «Che poi il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche non è un giudizio razzistico, ma semplicemente un dato di fatto».
    Naturalmente sei libero di portare argomenti a sostegno di questa idiozia. Potresti ad esempio produrre l’organigramma dei consigli di amministrazione di tutte le banche a livello mondiale, evidenziando accuratamente la percentuale di componenti ebrei.
    Poi però dovresti anche spiegare in che cosa un banchiere americano ebreo, o italiano ebreo, o francese ebreo, è diverso da un banchiere americano non ebreo, o italiano non ebreo, o francese non ebreo. E dovresti spiegare perché la “finanza ebraica” è più sospetta e pericolosa della “finanza cattolica” o della “finanza rossa” o della “finanza araba”.
    Chissà che tu non riesca a produrre qualche altra perla del repertorio antisemita classico.

  39. Serino, ti hanno fatto una domanda e tu cerchi di cambiare discorso. La tua affermazione non atteneva al campo letterario. Era un’affermazione sulla presenza della razza ebraica nei consigli d’amministrazione delle banche mondiali. Dimostrala. Oppure fai ammenda, va bene, sono stato sventato, può accadere, però è pericoloso che queste affermazione impensate latitino in qualche zona oscura, perchè la storia ci ha dimostrato che sono state e sono il motore di crimini enormi. Sei una persona intelligente, non dovresti faticare a capire che quella tua affermazione è indifendibile. E che fa incazzare parecchio. Io, per esempio, ho sempre contrastato con asprezza ogni accenno antisemita che venisse dalla bocca di persone di sinistra indignate per l’oppressione sul popolo palestinese.
    A meno che – utilizzando la mentalità dietrologico-complottista tanto cara a chi fa certe affermazioni – si possa fare questo teorema: Avvenire-CEI-Fazio-Crosetto. Allora sì che si spiegherebbe tutto.

  40. Un esempio citato, e lo sottolineo, anche durante IL PROCESSO DI NORIMBERGA
    Ma è solo un esEMPIO…
    “II massacro degli ebrei, teorizzato nelle logge pangermaniche antisemite e realizzato da Hitler, non ne toccò l’aristocrazia che, anzi, ne fu la mallevadrice. I banchieri sinarchi Oppenheim, fra i principali sostenitori finanziari di Hitler che li dichiarò “ariani d’onore”, presenti in Germania dall’inizio del secolo (e tutt’oggi) disponevano di due uffici alla Reichsbank, erano consiglieri di Schacht e del filosovietico n. 3 delle S.S. E. Kaltenbrunner e controllavano, secondo gli atti del processo di Norimberga, il deposito del denaro e dei gioielli che i nazisti avevano confiscato ai loro correligionari dopo il 1937. La loro banca Oppenheim-Pferdenmenges nel 1936 incamerò 500 milioni di marchi dell’epoca in seguito alla confisca del solo gruppo ebraico L. Halevy (P.F. de Villemarest, Les sour-ces financières du nazismo, cit., p. 71).

  41. Serino,
    se questo è vero, l’unico significato che porta con sè è che gli affari sono affari (businnessisbusinness) e chi li tratta lo fa sulla pelle degli altri indipendentemente dalle cosiddette ‘appartenenenze’ e rimandando la resa dei conti al momento di ‘esaurimento risorse’ del piu’debole.
    Nazi che odiano e uccidono ebrei, ma non disdegnano di far soldi con i più ricchi di loro, ebrei che si turano il naso e fanno soldi con quelli che volentieri li manderebbero nelle camere a gas, ma non osano perchè ancora bisognosi di finanziamenti. Se al posto dei banchieri ebrei ci fossero stati dei banchieri zingari o gay la cosa sarebbe probabilmente andata allo stesso modo. Il finale restava aperto e niente mi vieta di pensare che una volta che le vacche avessero esaurito il latte fosse pronto per loro un destino di bistecche.
    Niente nell’ideologia nazista lascia pensare che le cose potessero evolvere diversamente.
    E’ lo stesso destino che potrebbe toccare anche ad Israele. Basterebbe un collasso dell’economia e della politica USA per far piombare quel paese prima nella crisi economica e poi, probabilmente, in quella militare….con tutte le conseguenze del caso (sia chiaro che si tratta di fantapolitica :-). Una volta munta la vacca ecc….
    Besos

  42. Bene, serino, hai mostrato che esistono banchieri ebrei (ma lo si sapeva già, neh) e che una famiglia di banchieri ebrei era collusa con il nazismo. Te la do per buona, guarda, senza nemmeno prendermi la briga di verificare le fonti.
    Bene, adesso spiega con parole tue in che modo l’esistenza di casi di banchieri ebrei collusi con il nazismo (o, più in generale, casi di banchieri ebrei figli di puttana) dimostrerebbe la fondatezza della seguente corbelleria antisemita: «Che poi il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche non è un giudizio razzistico, ma semplicemente un dato di fatto».
    Attendo inoltre che tu produca un elenco completo dei consigli di amministrazione di tutte le banche del mondo, segnando a fianco di ciascuno la percentuale di componenti ebrei. Fatto questo, potrai spiegare con parole tue cosa distingue un banchiere americano ebreo, o italiano ebreo, o francese ebreo da un banchiere americano non ebreo, o italiano non ebreo, o francese non ebreo, e potrai altresì spiegare come mai i banchieri ebrei sarebbero più temibili e pericolosi di quelli arabi o comunisti o cattolici.

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