DOVE INCONTRAI A.M.HOMES

CiboboccaE’ che sto leggendo La fine di Alice (qui la scheda, qui, grazie a Minimum Fax, l’assaggio del libro): che è un testo da affrontare evitando, se possibile, di farsi influenzare dall’aggettivo "disturbing" citato in molti articoli americani e ripreso da quelli italiani. Se ne riparla. Comunque: questa settimana di discussioni sul corpo femminile mi ha fatto tornare in mente dove ho letto per la prima volta un racconto di A.M.Homes. Dieci, anzi, undici anni fa, in Mondo Barbie, una raccolta pubblicata da Corbaccio e oggi fuori catalogo: peccato, perchè fra gli autori c’era non poca bella gente. Il racconto di Homes, invece, si trova in altre raccolte dell’autrice (in lingua originale, qui).
E’ poca cosa, però ho ripescato la mia vecchia recensione, qui sotto.
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PS. Per chi non fosse interessato all’argomento, segnalo un intervento di tutt’altro genere: ovvero, su Carmilla, Valerio Evangelisti su Bagatelle per un massacro…

84 pensieri su “DOVE INCONTRAI A.M.HOMES

  1. Caro Luca, prendo la tua richiesta per una provocazione. Ti risponderò sinteticamente.
    Non c’è alcun dubbio che le lobby israeliane si annoverano tra le più potenti al mondo.
    Un altro esempio?
    Una di loro, l’AIPAC, si vanta del fatto che secondo la rivista Fortune, sarebbe da anni uno dei gruppi di pressione più potenti negli Stati Uniti. Queste cose si possono leggere sul sito dell’AIPAC, senza scomodare le oscure pubblicazioni di gruppi giudeofobi…

  2. Fantastico, gian paolo serino, dopo aver “scoperto” i banchieri ebrei “scopri” l’esistenza dei gruppi di pressione nel sistema politico americano. Inoltre definisci l’AIPAC gruppo di pressione “israeliano”, mentre si tratta ovviamente di un’organizzazione statunitense.
    Quando avrai finito di fare ricerchine volanti in google e ti verrà in mente qualcosa di tuo da dire, fammi un fischio.
    Dici che consideri una provocazione la mia richiesta di dimostrare la fondatezza di un’affermazione che tu hai fatto. Ne prendo atto, e concludo che non sei in grado di portare argomenti a sostegno di quel che dici, nemmeno di ciò che consideri addirittura un *dato di fatto* (ti ricordo che hai detto: «Che poi il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche non è un giudizio razzistico, ma semplicemente un dato di fatto»).

  3. Il delirio paranoide antisemita di Celine fa il paio con le simpatie filonaziste del nobel Knut Hamsun o la cecità di fronte agli orrori staliniani da parte del buon Sartre. Si può definire tutto questo un segno di quel terribile XX secolo, in cui spesso artisti e intellettuali, preda delle loro debolezze “umane, troppo umane”, si sono schierati dalla parte sbagliata. Solo che allora poteva sempbrare la parte giusta. Dalle ideologie del secolo scorso sono nati orrori indicibili. Da allora la stupidità umana non ha subito variazioni di rilievo. Celine dal punto di vista psicologico probabilmente aveva dei seri problemi, ma la censura di Bagattelle non mi sembra una soluzione. Bisogna considerare questo testo partendo dalla vita dell’autore e dal suo tempo. Chiediamoci invece perchè ci fa ancora paura. Abbiamo paura che possa scatenare il razzismo di eventuali lettori idioti o che possa far luce sulla violenza dei “nostri” tempi? E’ evidente che dalla storia non abbiamo imparato niente. Lo spettro del razzismo (più che dell’antisemitismo) è più forte che mai e nei prossimi tempi dovremmo farci i conti sempre più spesso. Libri come Bagattelle possono essere d’aiuto a comprenderne i meccanismi che hanno origine da un personale senso d’inferiorità e dalla paura di vivere. Proibirne la lettura equivarrebbe a rimuovere il fatto che abbiamo tutti un piccolo hitler dentro di noi, abbiamo tutti una intolleranza, non foss’altro che per gli intolleranti. Sta a noi (noi che leggiamo libri: una minoranza esigua) fare del libro nient’altro che un reperto folle di un grande della letteratura, una macabra curiosità, o qualcosa di più.

  4. a proposito, visto che forse qualcuno fa confusione tra ‘sdoganamento’, censura nel senso di ostracismo e censura come atto di legge, ricordo che le Bagatelle non sono mai state ristampate perché Céline, per semplici ragioni di marketing e convenienza, rifiutò di farle ripubblicare; e dopo la sua morte gli eredi dei diritti hanno rispettato (un po’ a sproposito) quella volontà.
    poi, suppongo che i grossi editori si siano guardati bene, dalla morte di Cèline nel ’61 ad oggi, dal fare un’offerta convincente agli eredi.

  5. caro luca,
    spero non mi metterai al rogo!!!
    Comunque, purtroppo, il mio amico Lapo non sta troppo bene.
    Se no la lista dei nomi poteva fartela avere lui…
    Dato che ami Google, se non sai chi è, puoi sempre cercare le opere pie di Fazio e dei suoi amici. Che come saprai hanno diverse connessione con quanto stiamo scrivendo.
    Quanto ai miei “dati di fatto” dovrei postare LA STORIA DEL MONDO e non credo che qui ci sia spazio.

  6. moebius, l’inferiorità mentale della donna, einaudi 1978.
    stava in casa mia, da piccolo. roba di angelo. angelo era un drogato. quando gli chiesi perché, rispose che era giusto informarsi sui percorsi battuti dall’ideologia per soggiogare il nostro quotidiano.
    certo, erano gli anni settanta. era quel modo di intendere la pubblicazione delle opere umane.
    il politically correct è un virus a singhiozzo. è un agente patogeno all’interno del corpo del discorso, e non colpisce tutto e tutti in maniera democratica. certe opere hanno sviluppato anticorpi formidabili.
    ad esempio quel misogino di san paolo, la cui opera trasuda un odio viscerale verso le donne (francamente imbarazzante anche 2000 anni dopo) – quelli come lui vengono venerati e gli intestano gli stadi.

  7. Serino,
    rileggiti.
    Esistono indubbiamente forti lobby per indirizzare la politica USA in favore di Israele. La strada è tutta in discesa visti i ‘servizietti’ che l’esercito israeliano restituisce di buon grado nell’area. In cambio viene permessa la violazione di tutte le risoluzioni internazionali. E’ il loro Padrone che permette questo e, come dicevo prima, non so quanto ciò, nel lungo periodo, converrà agli ebrei (non è propriamente simpatico avere contro qualche miliardo d’individui e la rabbia, appena smorzata dalla buona educazione, di una larga fetta di popolazione mondiale). Non basteranno tutti i sensi di colpa e le campagne di protesta contro l’antisemitismo a bloccare un colossale pogrom in caso di collasso degli uessei…ma è…. fantapolitica. Per ora di sicuro c’è il fatto che a pagare sono (saranno) i palestinesi.
    Però invitavo a rileggerti perchè credo che l’esempio da te citato dei banchieri ebrei che se la facevano coi nazi sia significativo del fatto che le elites e le lobby in generale non necessariamente fanno gli interessi dei loro correligionari o conterranei o consanguinei, spesso (nelle contrade, i villagi e le famiglie) fanno i loro e non badano poi tanto alle misere pelli di quelli sotto (correligionari, conterranei o consanguinei che siano). Quelli, in fondo, sono pedine, monete di scambio, carne da cannone, mai ‘esseri umani’. Lobby italiane, ebree, mafiose, cinesi, francesi, australiane, ecc… non si differienziano: io, tu, l’intera Lipperatura possiamo tranquillamente essere destinati alla miniera siberiana. In condizioni di gulag. Da domani. Basta che questo sia conveniente per loro 🙂
    Serino, preparati a partire. Non dimentire le galosce 🙂

  8. spettatrice, non so, forse non conoscerò il linguaggio dei “bloggers”, ma quanto hai scritto è esattamente quello che volevo dire io.
    il problema è che i miei, come mi sembra di aver sottolineato, erano esEMPI.
    A questo proposito, se ti capita, Ti consiglio la lettura di Zinn, Storia del Popolo americano (edito da Il Saggiatore) e L’Italia vista dalla Cia 1948-1992 di Mastrolilli (Laterza).

  9. Bene, gian paolo serino, prendo atto che, pur non riuscendo a portare uno straccio di argomento, per te tutta la storia del mondo converge in questa menzogna antisemita: «Che poi il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche non è un giudizio razzistico, ma semplicemente un dato di fatto».
    Quanto al rogo, ti ricordo che il più recente e il più terribile nella storia dell’umanità è stato progettato e messo in atto da uno che sulle “lobby ebraiche” la pensava esattamente come te.

  10. Caro Luca, mi dispiace interrompere la piacevole conversazione, ma con te il dialogo è impossibile.
    Mi sembra che “la spettatrice” abbia compreso perfettamente ciò che intendevo.
    Comunque, ti ripeto:
    IO
    TU
    EGLI
    NOI
    VOI
    ESSI
    il razzismo per me inizia da qui.
    E non mi sembra proprio una logica nazista.

  11. Nell’interrompere la tutt’altro che piacevole conversazione, gian paolo serino, ti ricordo questa frase: «Che poi il sistema bancario mondiale sia in mano alle lobby ebraiche non è un giudizio razzistico, ma semplicemente un dato di fatto».
    Frase pronunciata da te; frase che non riesci ad argomentare in alcun modo; frase che potrai ritrovare praticamente identica nei protocolli dei savi di sion, nel mein kampf, o nella propaganda nazista e fascista alle leggi razziali (vai pure a leggerti le belle cosine che scriveva Giuseppe Bottai, a proposito di “lobby ebraiche”, su riviste come Il primato o Critica fascista, dal 1938 al 1943).
    Il fatto che tu ti trovi perfettamente a tuo agio con questi compagni di viaggio non è naturalmente un mio problema.

  12. Serino, buono. Tu non hai esattamente detto quello che dico io. Tassinari ha ragione nel voler ribadire il fatto che la frase relativa al ‘sistema bancario mondiale in mano alle lobby ebraiche’ non è vera o, almeno, non è piu’ vera del fatto che è in mano pure a persone non ebree e che tra loro non esistono differenze d’agire, ma solo convergenze d’interessi. I soliti interessi, quelli delle elites, dei padroni del mondo. Dire che i soli ebrei (intesi come gruppo etnico) muovono questi fili è falso ed falso anche che questi fili siano mossi solo in funzione pro israele. Quello che volevo precisare è che esiste una lobby israeliana così come esiste una lobby guerrafondaia o dell’industria petrolifera o dell’industria pesante. Quella israeliana viene presa in considerazione solo perchè lo stato d’israele si trova in posizione strategica ed è il solo ricattabile e reso odioso dall’eccessiva protezione USA tanto che ormai è una bestia feroce facilmente manovrabile, nonchè un fedele seguace vista la totale dipendenza economica e di ‘protezione iuessei’ a livello internazionale.
    Se lo stato israeliano si trovasse in ‘esquimia’, in una zona priva di petrolio e interesse strategico la lobby israeliana potrebbe tranquillamente vendere i gelati negli angoli delle strade.
    Come vedi ho fatto un ragionamento che può anche essere un delirio, ma non passa attraverso il ‘sistema bancario mondiale in mano alle lobby ebraiche’. Se ebrei sono presenti all’interno delle banche e degli istituti finanziari immagino che siano molto affini a quelli che se la facevano coi Nazi e ad altri che attualmente se la fanno con la merda mondiale: indifferenti a qualsiasi correligiosità e a qualsiasi valore morale che non sia monetizzabile.
    Spero che la distinzione sia chiara: non detesto i banchieri perchè ebrei, detesto i banchieri perchè banchieri. Punto.

  13. E il blog di Angelini non fa passare me. Bella questa trama di veti incrociati. Che sia un complotto pippoplutoblogghico?
    Comunque, Lucio, volevo dirti: quando vengo a Venezia ricordami che devo passare da te per picchiarti.

  14. A ragà, avete già finito col linciaggio “dialettico” di questo povero Serino ?
    No, perchè volendo si può continuare.
    Sia chiaro, è divertente, siete bravi, colti e arguti e avete qualche ragione, però lo spettacolo comincio a trovarlo un tantino ripugnante.
    Il linciaggio poi da parte di antirazzisti è un po’ buffo.

  15. Per quanto mi riguarda, io non sono razzista, né verso i razzisti, né verso gli antirazzisti:-)
    P.S. Luca, anche Bart segnala delle difficoltà. Mandami il tuo commento in pvt e provvederò a pbblicarlo io.
    (lucioangelini AT infinito.it )

  16. Nautilus, guarda che io non ho niente contro Serino. Conosco troppa gente che ripete a pappardella e senza senso critico quella frase che lui scrive. Spesso si tratta semplicemente di persone che confondono la reale condizione di nazione ‘protetta’ di cui gode Israele con il complotto plutogiudaico ecc…. Come ho già scritto lo status di nazione ‘preferita’ può essere spiegato come semplice utilità di un cane da guardia (odiato e odioso) da parte di una superpotenza. Probabilmente sbaglio, ma vorrei sentire le ragioni contrarie. Se si accetta il mio ragionamento diventa indifferente sapere se la finanza è più o meno in mano a ‘ebrei’. La politica pro israele può benissimo avere ragioni che non necessitano del complotto pluto ecc…. Quando Serino concorda con quello che dico non si rende conto di ciò e mi spiace che non dica semplicemente che si è espresso male e ciccia.
    En passant, altra cosa che consiglierei agli ebrei e agli israeliani è di non fare troppo affidamento sui ‘cristiani sionisti’ che tanto propugnano la ‘Grande Israele’.
    http://www.informationguerrilla.org/aspettando_la_giovenca_rossa.htm
    La mia personale opinione è che una volta raggiunta la meta e realizzata la profezia o gli ebrei la smettono con l’indifferenza verso il (loro) Cristo o, beh, l’incenerimento Divino (magari con qualche aiutino umano e cristiano fondamentalista) è più che assicurato.
    Credo che a qualche ‘ebreo’ potente (vedi Soros) sia venuto un dubbio visto che alle ultime presidenziali non ha lesinato miliardi ai sostenitori di Kerry (la cui unica differenza rispetto al cespuglio ‘rinato’ è, credo, solo di corrente religiosa :-).
    Sono sempre mie opinioni e deliri. Attendo repliche, sono ampiamente contestabili.
    Besos

  17. Ah, il mio intervento era atteso, mi fa piacere, ci si era resi conto di aver esagerato.
    Anche nel dir male del male un po’ di tolleranza per me è auspicabile, ma è un mio tratto personale, ognuno ha la sua sensibilità, per esempio sono contro la fucilazione, anche col processo. Ma capisco i duri e puri.
    Però, il sig.Serino, il MALE !

  18. Sono pienamente d’accordo con serino anche se -concordando con quel tale- anche io gli riconosco una certa frustrazione nel non essere..Céline. Ma -in definitiva- chi lo è davvero?
    Per quanto riguarda invece la seguente affermazione
    “Lo sai che questo pattume si trova tal quale nei protocolli dei savi di sion? Lo sai che su queste menzogne infami i nazisti e i fascisti negli anni trenta hanno costruito la propaganda antiebraica a sostegno delle leggi razziali? Lo sai cos’è successo agli ebrei dopo la promulgazione delle leggi razziali?”
    Trovo che certe frasi siano inutile retorica alla luce di elementi lampanti, anzidetti.. ‘fatti’. E questo non ci obbliga ne ad essere di destra, ne nazisti, ne razzisti. Ne tantomeno ci obbliga a fornire ‘prove’ a rafforzare certe affermazioni. I ‘fatti’ non si spiegano, si valutano…

  19. Nicole,
    aridaje
    Per favore non limitarti a dire che certe cose sono fatti: circostanzia, quantifica, spiega. Io posso dire: mio zio è un perfetto idiota: è un dato di fatto. Certe persone potrebbero anche crederci. La mia stima va a quelle che chiedono: perchè affermi ciò?
    se non bastasse restano ancora valide le richieste (legittime) di Tassinari a Serino:
    ………..Attendo inoltre che tu produca un elenco completo dei consigli di amministrazione di tutte le banche del mondo, segnando a fianco di ciascuno la percentuale di componenti ebrei. Fatto questo, potrai spiegare con parole tue cosa distingue un banchiere americano ebreo, o italiano ebreo, o francese ebreo da un banchiere americano non ebreo, o italiano non ebreo, o francese non ebreo, e potrai altresì spiegare come mai i banchieri ebrei sarebbero più temibili e pericolosi di quelli arabi o comunisti o cattolici………
    Se non ti senti di approfondire puoi sempre dire che si tratta di tua personale opinione (o pregiudizio: si possono avere e pure rivendicare, ma badando a chiamarli per nome) o sentire.
    Le motivazioni che tu affermi essere ovvie realtà evidentementemente non lo sono per tutti e infatti sono state ampiamente contestate.
    besos

  20. Io, ad uno che scrive ‘besos’… non ritengo di dover spiegare nulla. Comunque -uffa- l’unica cosa giusta è che tra i banchieri americani e quelli ebrei non c’è alcuna differenza. Forse c’è tra il non esserlo ed esserlo.. banchieri intendo (e, in questo caso -usando parole mie- meno male che sono una ‘massagiatrice’!)

  21. Nicole, neanch’io dovrei spiegare perchè scrivo besos e non ciao o vaff***** 🙂
    è successo qualche puntata di lipperatura fa a seguito di un divertito dialogo tra me e Iannox: lui scriveva saludos e visto che non voleva che io rispondessi con la medesima parola ho optato per besos. L’abitudine è rimasta.
    Non mi sento sminuita dal fatto di avertelo spiegato e vorrei fosse chiaro che stanotte dormirò benessimo anche senza le tue precisazioni.
    Nessuno mi deve delle spiegazioni, la mia nei tuoi confronti era una ‘critica’ non offensiva e la ritengo valida anche per me in caso scrivessi cose simili alle tue.
    Purtroppo, credo avere un super io imparziale e mi spiace se la cosa ti ha irritato.
    Buona giornata (spero che anche questo saluto non motivi prese di posizione drastiche 🙂

  22. Cara spettatrice
    scusa il ritardo ma so’ stato al mare.
    Mi riferisco al fatto che attendi repliche e contestazioni, eccole qua. Volevo dirti che personalmente non approvo l’uso frequente che fai delle parole “delirio, delirante”, a me sembra che quello che tu dici non siano affatto deliri. E così anche della Fallaci, che pure qualche cenno di fanatismo lo dimostra. Ma perchè è una tipa passionale, da sempre.
    Ma anche te in quanto a passione non scherzi, mi pare. Il delirio è ben altro, via.
    Su Israele poi: non contesto quel che dici, mi pare però una semplificazione troppo spinta, Israele secondo me è molte altre cose, oltre il mastino degli USA. E’ un popolo perseguitato che cercava una patria. E’ una democrazia in un mare di assolutismo. Sono milioni di persone terrorizzate di finire scannate dagli arabi. E’ un pezzo d’Europa piantato nel cuore del medio oriente, ecc.
    Soprattutto però mi sembrano, loro e i palestinesi, l’uno un popolo impazzito di paura, l’altro di rabbia e ormai coinvolti in un abbraccio mortale.
    Una volta riconosciuto che l’idea di trapiantare un pezzo d’Europa in mezzo a trecento milioni di arabi è stata pessima, razionalmente non mi sento di poter parteggiare per nessuno, tranne che per la pace. (Sentimentalmente per i palestinesi, come per tutti gli oppressi) Perfino quel riprovevole muro che tu prima deprechi e poi giustifichi vaticinando un “colossale pogrom” (mi fa rabbrividire quest’immagine), ad un esame razionale ha fatto diminuire del 90% gli attacchi suicidi, cosa che ne giustifica ampiamente la costruzione.
    Insomma, ho affastellato un po’di osservazioni per dire che Israele, come tutte le cose umane, è una realtà un po’ più complessa dello schema che proponi tu. O chi parla di lobby e banche.

  23. Questa storia degli ebrei come responsabili del male del mondo è davvero interessante. A suo modo, è un segnale di un male che afflige noi occidentali: noi ci odiamo in quanto inventori del capitalismo moderno, che avrebbe affossato il buon tempo antico.
    Questo odio verso se stessi non è facilmente sopportabile. Coerentemente, se ci consideriamo responsabili del male dovremmo suicidarci, ma non è da tutti. Dato che non è facile infilarsi da soli in una camera a gas, alcuni di noi, gli antisemiti, pensarono bene di infilarci dentro solo uno tra i vari responsabili del misfattoi capitalista: gli ebrei.
    Prendiamo il classico libro di Werner Sombart: “The Jews and modern capitalism”. Libro davvero incredibile. Da una parte, è la splendida descrizione della formazione del capitalismo moderno. E’ un libro di Sombart, un grande del pensiero economico. Dall’altra, essendo l’autore costretto a dimostrare la tesi del titolo, che la colpa è tutta degli ebrei, apprendiamo che, chi più chi meno, siamo tutti “cripto-ebrei”. Nel momento stesso in cui faccio un atto capitalistico (per esempio accendere un mutuo) dimostro che ho un antenato ebreo. E così per molte pagine Sombart si affana a dimostrare che tutti, i banchieri fiorentini e tedeschi del rinascimento, i mercanti veneziani, i marinai olandesi e poi inglesi fino agli attuali capitalisti europei e anglo-sassoni, abbiano sempre un po’ di sangue ebreo. Mah!
    Il caso di noi italiani è indicativo. Diciamoci la verità: per buona parte il capitalismo lo hanno inventato gli italiani. Quando? Ma quando inventarono la cambiale e la partita doppia, nonché a Venezia la partecipazione azionistica di impresa. Li inizia tutto il meccanismo di accumulazione capitalistica. Ben altro che il povero usuraio ebreo del ghetto! Di fronte a tale spaventoso dato di fatto (sono stati gli italiani!), Sombart rimane imperturbabile, e ci dimostra che, in realtà, i Medici, gli Strozzi e tutti gli altri banchieri fiorentini avevano sangue ebraico, i patrizi veneziani avevano sangue ebraico, i papi capitalisti del rinascimento anche loro erano dei rabbini, e così via. Insomma, è stato tutto un equivoco. Hitler nei forni doveva mandarci noi italiani. E magari siamo ancora noi che teniamo i fili. Bush? Sharon? Tutti schiavi dell’eterno padrone capitalista italiano.

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