FORME DI RESISTENZA: RASSEGNA STAMPA

«La mattina del 27 giugno era limpida e assolata, con un bel caldo da piena estate; i fiori sbocciavano a profusione e l’erba era di un verde smagliante. La gente del paese cominciò a radunarsi in piazza, tra l’ufficio postale e la banca, verso le dieci. In certe città, dato il gran numero di abitanti, la lotteria durava due giorni e bisognava iniziarla il 26 giugno; ma in questo paese, di sole trecento anime all’incirca, bastavano meno di due ore, sicché si poteva cominciare alle dieci del mattino e finire in tempo perché i paesani fossero a casa per il pranzo di mezzogiorno.
I primi ad arrivare furono naturalmente i bambini».
Shirley Jackson, La lotteria, 1948
“Dopo lo «sciopero dei banchi» dei giorni scorsi, sono tornati quasi tutti a scuola i circa 130 bambini extracomunitari che a Lodi erano rimasti a casa per la protesta dei genitori contro le modifiche del regolamento per l’accesso alle tariffe agevolate per mense e scuolabus. Le nuove regole chiedono alle famiglie di produrre, anche in caso di assenza di redditi o beni immobili o mobili registrati all’estero, una certificazione fornita dalle competenti autorità dei Paesi di origine poi tradotta in italiano”.
Corriere della Sera, 14 settembre 2018
“Dipendiamo dall’avvenire in quanto siamo riusciti a recuperare dal passato, con il balzo della tigre di cui parla Walter Benjamin, qualcosa che dovrà essere divorato nel futuro. I drogati dell’avvenire, soprattutto i giovani, io li esorto non alla storia degli storici, di cui ho già detto quel che penso, ma alla storia dei politici. Questa esortazione è una forma di resistenza a ciò che accade oggi nel nostro paese soprattutto nella scuola”.
Franco Fortini intervistato da Enzo Golino, 1974 (Il dialogo ininterrotto)

3 pensieri su “FORME DI RESISTENZA: RASSEGNA STAMPA

  1. Bene Immobile era seduto a gambe incrociate, come al solito, e guardava il cielo che cambiava di colore nel crepuscolo. Nessuno ricordava il suo vero nome e qualcuno tra i più vecchi paesani diceva che fosse Beniamino, ma cosa c’è in un nome ?
    La mattina del 19 settembre era limpida e assolata, con un bel caldo da piena estate ed i i circa 130 bambini delle colonie extra mondo erano in fila sotto la roccia da cui Bene Immobile avrebbe parlato, come al solito, nel crepuscolo.
    – Chi non ricorda il futuro è condannato a riviverlo – disse Bene, senza muovere altri muscoli oltre a quelli del viso – ed i primi ad arrivarci sono naturalmente i bambini –
    I genitori , come al solito, si produssero in uno sciopero del pensiero, drogati di passato. I figli entrarono nel portale con un balzo da tigrotti.
    Shirley Jackson- Inedito

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