I RAVENNATI

Com’è andata a Ravenna? Bene, direi: Roberto Barbolini ha fatto un assai dotto intervento sulla figura del vampiro, sia come metafora letteraria (inclusa la non evitabile opposizione fra grandi del passato e generazione successiva) sia come immagine della barbarie e della seduzione che ha attraversato i secoli fino ad oggi. Giulio Mozzi ha, con pari dottrina, evocato Sant’Agostino e Rousseau a proposito di rappresentazione dell’io per giungere ai giorni nostri ("nella società dello spettacolo l’io prende consistenza nel momento in cui si mostra") e ai diari in rete. La vostra umile narratrice ha raccontato, non dottamente, cosa hanno combinato i lit-blog in America e in Italia, auspicando il momento in cui si comincerà a riconoscere le singolarità e le diversità di ognuno di essi, dopo l’euforia. A seguire, lettura pubblica e a sorpresa di un articolo di Daniele Brolli  su Pulp (che non avevo ancora letto) dove si tirano le orecchie ai commentatori di codesto blog, più lettura privata di un articolone del Domenicale dove si recensisce Best off (e la vostra umile eccetera viene un poco ritratta come la vispa Teresa), più tagliatelle e Sangiovese, più piacevolissime chiacchiere.
Finale, e arrivo a Roma, con attacco fulminante di influenza che ha portato la vostra eccetera a rantolare alla stazione Termini pensando quanto era poco dignitoso trapassare in via Marsala un giorno prima del voto. Però, ecco, sono ancora qui.

21 pensieri su “I RAVENNATI

  1. Ciao Lippa!
    L’articolo di Parente – condito da grevi insulti machisti ad Angela Scarparo – è un bell’esempio della cultura (fascista) che dilagherebbe nel paese se costoro vincessero alcunché. Alle urne, alle urne!!!
    lello

  2. Grazie Lello, d’accordo con te. Sono fascisti.
    Ma più che fascisti sono inspienti. Si alleano con chiunque abbia un seggiolino (e quelli e quelli col seggiolino che gli danno corda poi, peggio di loro, pur di dire la loro) una cadrega, uno trespolo da cui parlare. Per nascondere la vuotezza, la sterilità, la delusione, di non essere cercati (loro e le signore e i signori che gli danno ospitalità) consultati: sui massimi autori, sui massimi sistemi letterari. Soffrono. nessuno se li caga. Soffrono e insultano.
    Domanda: ma le signore che li appoggiano e che lavorano con loro? Non si vergognano? Buon per loro.

  3. “Soffrono. nessuno se li caga.”
    A parte la Benedetti, Iannozzi e Bregola. Coraggio, i collaborazionisti sono un’infima minoranza, passerà pure questa :-))))

  4. …soffrono. sognavano che dalle altre nazioni qualcuno urlasse, “Voi, collaboratori del Domenicale!”. Oppure, “Ecco! meraviglioso in Italia si è imposto un nuovo autore! Quante copie? 100000000000? No! 5000000000000.” Invece niente. E allora, hanno cercato pure lo scandalo. Hanno cercato la polemica urlata, la rissa. Hanno provato a diventare i nuovi sgarbi (non i nuovi genet, badate bene!) ma niente. nessuno se li caga. allora, si buttano sull’insulso: sono il Bagaglino della cultura: il vibratore, il barboncino. poveretti.

  5. “www.vibrissebollettino.net (che se non incorporasse casalinghe della scrittura mancata come Angela Scarparo, alla quale più che un computer per farla scrivere avrebbero dovuto dare un barboncino o un vibratore per farla tacere […] sarebbe un sito con giovani intellettuali laboriosi” Il riassunto delle puntate precedenti è qui in due parole, e dire che c’è chi a sinistra si è pure sperticato di lodi, per un tale fine autore…
    LV

  6. Angela, te lo dico adesso prima che altre notizie (per ora buone) facciano passare in secondo piano l’insigne elzevirista e la sua odorosa penna d’oca: cerca di capire il nervosismo e lo stato d’animo di chi lavora in una redazione nella quale può capitare, arrivando al lavoro, di trovare una testa di cavallo sulla scrivania.

  7. Io leggo Parente sia sul Domenicale che su altri giornali e mi sembra tutto fuorché fascista (anche xché sabato c’era un bel pezzo sul Riformista, che ho letto in rete, in cui diceva di votare a sinistra). Fossi stato la Scaparo mi sarei fatta due risate. Insulti? Meno male che Berlusconi o scrittori proprio come Parente non sono permalosi come Angela Scaparo.

  8. perdonate l’OT, ma come faccio a tenermela?
    Fini, alla domanda: “è un vento di primavera?” (riferito ai risultati degli exit pool) risponde: “più che vento di primavera mi sembra SCIROCCO”
    :-))))))))))))

  9. E a pag.32 di Dies Iron anche perché Berlusconi ha perso le elezioni! Milano 2, Alfredino, Forlani, Gelli, l’Ufo Solar…. Vi dice qualcosa?

  10. La tipa che scrive sul Giornale difende il tipo che scrive sul Domenicale. Tombola! Guardate che non è più aria.

  11. E’ che il Parente cerca sempre di apparentarsi con l’italico vezzo di far parte di una ‘Famiglia’. Che poi , poeretto, a questo unisca una bassa fantasia di carattere sessuale (e non solo) lo possiamo ascrivere sempre alle eccessive influenze subite come ‘famiglio’. Purtroppo non restano speranze in una consapevolezza a breve o lungo termine. Il ragazzo è infognato e da quell’ambiente non riesce a venire fuori, manco nuotando. Ripensandci: è bene che resti nella sua tiepida cloaca.
    besos
    Angela non te la prendere, il famiglio ha bisogno di quel tipo di immaginario per le sue attività solitarie. Non riesce a fare di meglio, con cose meno imbecilli non si apparenta.

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