LI DISEGNANO COSI'

Luca Dini, direttore di Vanity Fair, prende una posizione molto dura nei confronti dei critici (su social) di Ice Bucket Challenge. La potete leggere qui.
Ora, non ho nulla da dire sul tormentone delle ultime settimane “secchiata sì/no/con misura”, davvero. Però ho qualcosa di breve da dire sulla frase conclusiva di Dini:
“Dedicato a tutti quelli che mi hanno fatto notare, in questi giorni, quanta differenza c’è tra il nostro milione di euro (voglio essere audace: ci arriveremo, credo e spero, per la Giornata della Sla) e i cento milioni di dollari a cui arriveranno in America. C’è una differenza fondamentale, tra noi e l’America. Quella differenza siete voi, patetiche teste di cazzo”.
Il qualcosa da dire è una banale domanda: ma cosa ci si aspettava, esattamente, dai social network? I quali non sono un semplice sfogatoio, una cloaca che raccoglie malpancismo, malessere e financo patologie. Neanche per sogno. Sono la messa in campo e in scena dei rapporti umani, anche di quelli che desideriamo non vedere, anche di quelli che si svolgono – ma è un’illusione – lontano dal nostro cortiletto.
Il vero problema è che questa rappresentazione è stata pensata a fini macro-economici, semmai, non quello che c’è dentro. In poche parole: le “patetiche teste di cazzo” sono, altresì, le stesse cui ci si rivolge, spesso solleticandone quelli che vengono ritenuti i bassi istinti, per un click in più. E allora?

5 pensieri su “LI DISEGNANO COSI'

  1. Secondo me fare paragoni con i soldi raccolti in America è inutile. Guardiamo intanto cosa è stato realizzato qui. In America hanno un senso del gioco molto più spiccato di noi, e anche un senso della religione più spiccato (a modo loro, perché poi va bene a tutti se l’America bombarda di qua e di là, e detiene buona parte del capitale mondiale, fregandosene dei poveri e anzi causando essa stessa povertà). Per cui, personalmente mi rifaccio alle parole di madre Teresa,”Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.”

  2. Magari, tenendo conto che in italia siamo ancora 12 milioni di fumatori che spendono una media di 3 euro al giorno( statistiche casereccie), le case produtrici potrebbero finanziare la ricerca tout court da qui all`eternita`, evitando per esempio di limitarsi a fare gli splendidi rinverdendo i fasti di vecchi film in bianco e nero( peraltro spesso grandiosi a prescindere dalla grana della pellicola)

  3. Magari ci si potrebbe anche ricordare del fatto che l’ice bucket challenge è nato negli USA e aveva fin dall’inizio contatti e riferimenti americani? Secondo me molti soldi italiani sono finiti lì finché non sono circolati i nomi di enti italiani.

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