LIBRI E LETTURE

BookstackUn po’ di segnalazioni.
Intanto, è in uscita Parente di nessuno, dove Massimiliano Parente unifica in forma libro un bel po’ dei suoi strali precedenti (dal 12 aprile 2003 al 22 luglio 2005). L’editore è Alberto Gaffi, noto e apprezzato fiancheggiatore del copyleft: infatti, anche la raccolta di Parente è liberamente consultabile on line, qui. Riporto le parole introduttive:

Questo libro raccoglie due anni di miei articoli scritti per il Domenicale,  perché, essendo uno scrittore e non un giornalista, credendo nel romanzo e non nelle opinioni, ho trovato utile raccogliere questi scritti  polemici facendone, come Musil, delle pagine postume pubblicate in vita; perché disprezzo le opinioni, persino le mie, e l’unico modo per  neutralizzarle è dargli la forma solida di un libro; e perché le parole di  uno scrittore sono sempre eterne, nel bene e nel male, e perché lavorare  per un giornale ti obbliga a pensare giornalisticamente, mentre alla fine, nella ragione e nel torto, condivido un pensiero di Walter Siti, tratto da un suo bellissimo libro, secondo cui, appunto, "è inutile perdere tempo a discutere con gente che, cent’anni al massimo, sarà morta. Discutere è un’ossessione necrofila".

Altro libro, di genere e intenti diversissimi. Lo scrive una giovane studiosa, Laura Minestroni, per Franco Angeli, si chiama Comprendere il consumo (società e cultura dai classici al postmoderno).Riporto le parole conclusive dalla prefazione di Giampaolo Fabris:

Forse è opportuno concludere con una nota apocalittica : noi che siamo stati iscritti di diritto nella famiglia degli integrati perché abbiamo sovente sottolineato gli aspetti liberatori del consumo e criticato le facili demonizzazioni. La presenza pervasiva delle videocamere, la continua tracciabilità dei nostri comportamenti con le carte di credito e i telefonini, la possibilità di trekking delle nostre navigazioni su Internet, l’inventario dei nostri acquisti mediante lo scanner e le carte di fedeltà, l’assillante richiesta di documenti, la continua richiesta del codice fiscale, il marketing relazionale con i data base e i data mining stanno erigendo una Panottica ben più efficace di quella teorizzata da Bentham. Un’accozzaglia di dati senza senso che fanno da sfondo al consumo o le premesse per un controllo sociale che nemmeno Orwell avrebbe mai immaginato?

Infine.

Ieri a Venezia si è parlato di questo libro: da Lucio la cronaca.

Quindici2 Ps.

Domani sera al Linux club di Roma si conclude la terza edizione della Settimana delle Libertà digitali. Dalle 19 un convegno, Riflessioni sull’innovazione tecnologica in una prospettiva evoluta con Franco Berardi “Bifo”,  Franco Gallerano, Gennaro Francione, e altri. A seguire, i Quindici e letture dai libri quindicini: "Tre uomini paradossali" e "Scirocco" (di Girolamo De Michele), "Ferita di guerra" (di Giulia Fazzi) "Città perfetta" (di Guglielmo Pispisa). A leggere, indegnamente e raffreddore permettendo, la sottoscritta e Giorgio Valente (che fa l’attore, quindi il confronto è impari).

19 pensieri su “LIBRI E LETTURE

  1. carina la locandina dei quindici con le eroiche guardie rosse. quasi come lo spot di giovanni rana sulla piazza rossa con giuseppe stalin. davvero cool.

  2. Se proprio Parente volesse evitare di discutere, l’unico modo sarebbe di evitare di scrivere recensioni. Pubblicarle in un libro mi sembra proprio il modo di continuare a discutere, di allevare con cura e amore le proprie opinioni. Di fronte alla presunzione dei suoi scritti, al continuo uso della prima persona, si direbbe che Parente, alla fine, non disprezzi cosi’ tanto le sue opinioni.

  3. Piccola errata corrige: tratto in inganno dalla prima recensione, ho scritto di “continuo uso della prima persona”. Le altre recensioni non confermano. Tuttavia, ciò non ha effetto sulla mia argomentazione.

  4. Ricambi originali: guarda che la premessa di Parente (“Questo libro raccoglie due anni di miei articoli scritti per il Domenicale, perché, essendo uno scrittore e non un giornalista, credendo nel romanzo e non nelle opinioni,”)
    è un triviale non senso, da un punto di vista critico, filosofico, letterario (capisco che in matematica vi sono le dimostrazioni per assurdo, ma le giustificazioni per assurdo il letteratura ancora non le avevo viste)

  5. Spero che Parente sappia che: “è inutile perdere tempo a discutere con gente che, cent’anni al massimo, sarà morta”
    Prima di Siti fu una battuta di Wittgenstein, secondo le cronache:)
    (pare che la sua commissione di laurea, che comprendeva Moore e Russell, se non ricordo male, non avesse capito molto della tesi di quello svitato 40enne: la tesi era il tractatus)

  6. Oltre alle tante considerazioni del Parente, pronunciando le quali i bambini farebbero il gesto di allungarsi il naso (a sottolineare che le stanno sparando come un noto burattino), mi piace l’ultima frase che lui cita con orgoglio:
    ‘è inutile perdere tempo a discutere con gente che, cent’anni al massimo, sarà morta. Discutere è un’ossessione necrofila’
    Ecco, ho la vaga sensazione che dopo il presidente B**** (vecchio giovvvane con riporto), che con l’intercessione dello spirito santo mira all’eternita, ci sia in giro un dilagare di pari narcisisti con la mania della gloria in vita e della trascendenza del proprio vomito. Mi scanso.
    Comunque sono sicura che il solito Parente saprà spiegare a quelli che non moriranno mai (come lui, of course) il senso esatto della citazione che ho sicuamente equivocato (non me ne voglia sono tra quelli che tra meno di cent’anni si libereranno volentieri delle vesti e dei Parenti terreni).
    besos

  7. Per Vincenzo: beh, diciamo che ho tratto la citazione da un’anticipazione che mi è stata mandata. Nell’anticipazione medesima è scritto proprio così: vediamo nel libro.

  8. “Ecco, ho la vaga sensazione che dopo il presidente B**** (vecchio giovvvane con riporto), che con l’intercessione dello spirito santo mira all’eternita”
    No, sbagli. Lui, Egli, mira a tramandarsi con la sua pozione magica: ci sono disgrazie che non finiscono oggi: nel ricordo (magari nella bestemmia) la sua eternità è già garantita; nei monumenti avrà i capelli, insisto, devi saperlo guardare anche adesso, con l’occhio dei posteri:)
    “Comunque sono sicura che il solito Parente saprà spiegare a quelli che non moriranno mai (come lui, of course) il senso esatto della citazione che ho sicuamente equivocato”
    Io sono sicuro che non sappia spiegarlo, perché chi sostiene di “non credere nelle opinioni” mentre ne esprime un paio parte già con il piede sbagliato; e se anche te lo spiegasse? Io sarei dispostissimo a spiegarti perché i piccioni, in determinate condizioni, possano oltrepassare la velocità della luce; e anche perché Godzilla, nonostante la stazza – insisto – si trovi estremamente a suo agio nella mia camera da letto.
    Giacché credere o non credere presuppone l’avere un’opinione, “non credere alle opinioni” è un assurdo in piena regola.
    Perché, poi, uno scrittore debba credere nel romanzo e non nelle opinioni (fingendo che i romanzi non ne contengano), visto che Parente cita Musil, lo chiederei a Camus, uno dei tanti che aveva delle opinioni, che esordì con un saggio (almeno presso il grande pubblico) e che pare, si dice, fosse un romanziere…
    In attesa che le opinioni diventino il delitto degli scrittori, io seguito a leggere i miei amamti criminali.

  9. Lippa, sei indietro con le uscite! Tutti gli editoriali scritti su “La Domenica di Voldemort” sono in corso di pubblicazione presso Malfoy & Son!!!

  10. Ivan wrote
    ..Godzilla, nonostante la stazza – insisto – si trovi estremamente a suo agio nella mia camera da letto….
    Ivan, come fai a dormire tranquillo? non è ora, visto che è cresciuto ed è puro fenomeno, che tu lo spedisca dal Parente.
    Sì, quello che si crede un fenomeno….da circo.
    besos

  11. @ivan: al parente di Dell’Utri non sfugge di certo che le mani si baciano ai vivi e non ai morti… (la stessa frase, detta da Wittgenstein, assume un valore di verità difficilmente trasmissibile con una semplice citazione).
    io Siti lo ricordo perché in una celebre stroncatura sull’Unità, Benedetti gli rispediva al mittente le accuse di pressapochismo e cialtroneria che il filologo aveva rivolto al Pasolini di cui aveva appena finito di curare l’opera omnia.

  12. Scusa se ne approfitto, ma avrei il piacere di invitare tutti gli amici di questo blog che abitano a Roma e dintorni, o che avranno l’occasione di essere nella capitale il 15 giugno, all’evento «Fantasy D.O.C.» in occasione della presentazione del mio primo romanzo, «La Lama Nera», edito da Armenia. L’evento vedrà anche un’esposizione di alcune tavole di fantasy dell’illustratrice Michela Cacciatore e un dibattito organizzato da FantasyItalia sul tema: «La Fantasy in Italia: leggerla, scriverla, disegnarla».
    L’evento si terrà giovedì 15 giugno 2006 alle ore 21:00 a Roma, presso la libreria ARION VIAVENETO, in via Vittorio Veneto 42, a 50 metri dalla fermata della metropolitana «Barberini» (linea A).
    L’evento è aperto a tutti, ovviamente. So che la fantasy non è un genere molto popolare in Italia, ma è comunque narrativa e a me piacerebbe farla uscire dalla nicchia degli appassionati per farla conoscere a tutti quelli che amano leggere. Anche per questo ho deciso di pubblicare col mio vero nome e non con uno pseudonimo anglosassone: credo sia arrivato il momento per gli scrittori italiani di farsi conoscere e apprezzare anche in questo genere letterario. So che è rischioso, commercialmente parlando, ma ne ho fatta una questione di principio.

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