METAVERSI

Marsilio Black (con cui sono in debito di almeno un post su Pessimi segnali di Enzo Fileno Carabba e Ragazze di Frederick Busch: arriva, giuro) e Carmilla parlano del Metaverso

versione Web. E soprattutto riparlano di Snow Crash di Neal Stephenson (Shake), ovvero l’atto finale del cyberpunk. Vale la pena leggere e rileggere.

26 pensieri su “METAVERSI

  1. Il cyberpunk ha dato tutto quello che ha potuto. Ma non credo possa dare di più: godiamo il bello che è stato senza rimpianti.
    Buona serata.
    Iannox

  2. Beh, io sono invece d’accordo con Iannox: il cyberpunk ha descritto il presente possibile ridando linfa alla fantascienza (e influenzando gloriosamente moltissima cinematografia). Non credo che adesso abbia davvero molto da dire. Già diversi anni fa William Gibson diceva: “Sono molto in dubbio davanti alle etichette. Non sono mai stato interamente soddisfatto né con “fantascienza”, né con “cyberpunk”. Ammiro gli scrittori come Thomas Pynchon e William Burroughs il cui lavoro mi ha suggerito che elementi di fantascienza sono ora strumenti necessari per ogni profonda ricerca della realtà contemporanea. Il nostro mondo è diventato fantascienza”.
    Speraben, vado sul classico: Gibson e Sterling. Più, appunto, Snowcrash.

  3. C’è forse ancora un nome da aggiungere, che merita, se non altro, una lettura: Paul Di Filippo, anche se già entriamo nel territorio dello steampunk. Merita attenzione anche Bruce Sterling, che insieme a Gibson ha dato vita al cyberpunk.
    Gibson diceva bene e “American Acropolis”, di W.G., è l’ultimo romanzo che merita d’esser letto per comprendere il cyberpunk.
    Essenziale per capire il cyberpunk è l’antologia Mirrorshades a cura di Bruce Sterling, che tra l’altro è uscita qualche tempo fa nella collana Urania Collezione (se non vado errato era il numero 9 della collezione mondadoriana).
    Cari saluti.
    Iannox

  4. Di Stephenson non ho ancora avuto il modo e il tempo di affrontare la Trilogia barocca, ma anche Cryptonomicon per me è un gran libro, anche se mi par di ricordare che il Miserabile non è tanto d’accordo.

  5. e io che credevo che il cyberpunk si fosse estinto, a causa della caduta di un meteorite sulla Terra 65 milioni di anni fa!

  6. Gibson e Sterlin già coperti. Di Filippo pure, mi rimarrebbe quindi Snowcrah, ma Snowcrash è fuori catalogo, devo sperare in qualche ritrovamento fortunoso nelle bancarelle, quindi.
    Grazie a tutti comunque.

  7. Purtroppo sì, devi sperare di trovarlo in una bancarella, oppure farti arrivare una copia in inglese.
    Il fatto incredibile è che questo romanzo, in Italia, non è mai apparso in edizione economica, quindi si può auspicare che prima o poi succeda.

  8. Leggo solo ora… e leggo solo ora anche il pezzo su Carmilla.
    Snow Crash è l’opera cyperpunk più completa apparsa sugli scaffali italiani.
    Detto questo stiamo parlando di un romanzo fuori catalogo, i diritto che aveva Shake sono scaduti e non sono stati rinnovati.
    Neal Stephenson dal “Cryptonomicon” è passato a Rizzoli, ma questa casa editrice non ha ristampato i suoi lavori precedenti. Risultato “Snow Crash” è introvabile.
    Sarebbe carino che Rizzoli lo ristampasse magari in economica, considerando oltretutto che questo romanzo, rispetto ad altre opere cyberpunk come ad esempio “Neuromante”, gode dell’ottima traduzione di Paola Bertante.

  9. Ciao Alessandra C., sai mica da che parte è andata Angela B.?, sono ore che la cerco.
    Va a finire che è scappata con quella mignotta di Christiane F.
    Scusate ora vado a leggere Dovlatov, che è proprio bravo e poi lo hanno consigliato Nori, Scarpa e Voltolini.
    Che bello l’articolo di Voltolini sull’ultimo TTL.

  10. Uhm sono sicuro che Wu Ming 1 mi direbbe che Angela B. è con Malcolm X. ma secondo me invece sta leggendo un fumetto di David B. che le ha consigliato BHL, comunque Alessandra C. se sai qualcosa fammi sapere.

  11. La storia si complica: pare che Adèle H. abbia rapito Angela B. portandola a casa del Signor G. Qui sta il colpo di scena: Angela B. è sparita perché era il personaggio di una storia alla quale il signor G. ha messo un punto. Col punto si sa le storie finiscono, le vite dei personaggi si interrompono. Ah, io mi ero rivolto ad Alessandra C. per saperne di più e invece è stato Umberto D. a mostrarmi l’intreccio dei fatti, cioè della storia.

  12. Se a qualcuno fosse sfuggito il senso del raccontino ironico dico che ieri c’erano due tizi su MTV. Si parlava degli anni novanta, uno dei tizi fa Eh negli anni novanta si finisce di capire se un cantante col piercing al naso è lui o è il marketing (in realtà questo era vero anche prima degli anni novanta, ma effettivamente a un certo punto le cose sono sfuggite di mano ai musicisti). Allo stesso modo oggi non si capisce bene in letteratura se uno davvero si vuole chiamare col cognome contratto/modificato-storpiato oppure qualcun altro lo ha suggerito perché suona (si vende) meglio. La cosa suona per il lettore molto molto buffa (eccetto che per le B tra nome e cognome).
    Poi bisognerebbe aprire un topic apposta, collegato a queste riflessioni, sull’argomento “costruzione commerciale dell’autore nell’arte figurativa contemporanea”…
    Prossimamente parlerò di s-recensioni a Radiotré, facendovi un esempio che vi farà crollare sul tappeto ikea per le risate, ma ora devo andare a produrre.
    ciao

  13. Come ho potuto dimenticare Melissa P. e dire che pensavo di aver raschiato il fondo del barile, persino Bernard-Henry Levi detto “beascel” ci ho messo, e mi vado a dimenticare pivellescamente Melissa P.! Questa la dice lunga sulla mia incapacità di introiettare l’ultratrash: è inutile per quanti sforzi faccia mi rimane quell’alone di snobberia cumulata ai miei buchi culturali e grammaticali. Una specie di anarco-pistolero che dopo avere sparato, nel momento più auratico per lui, tira fuori un sorriso sdentato. Vabe’, c’è di peggio.
    La prossima puntata sarà intitolata “Titonco lo snob-brut Vs il mostro Marino”, e farà ridere.

  14. Perché non organizzare un party? Mi farei accompagnare da Hiro Protagonist, melissa P potrebbe farsi accompagnare dalla gemella trans Melissa Q, mentre Franco B si svenerebbe per la gioia dei convenuti mentre tu conversi amabilmente con i musicisti M T V.

  15. Mi dimentico Franko B. perché fondamentalmente è una cazzata che non ha nemmeno il fascino spazzaturale di Melissa P.. Franko B. fa le cose che facevano Gina Pane e l’azionismo viennese parecchi anni dopo. In un certo senso non l’ho dimenticato, l’ho inserito nella frase “Costruzione commerciale dell’autore nell’arte figurativa contemporanea”.
    Ma ora dimmi tu, perché ti firmi Alessandra C.?

  16. Io invece mi domando, quando il tema di questo post è un bel romanzo purtroppo fuori catalogo, perché uno scrive per domandare a qualcun altro perché si firma in un determinato modo.
    Il contenitore non è più importante del contenuto, quindi in questa sede non ti rispondo.
    La mia mail è pubblica, se hai curiosità personali che esulano dalla discussione in corso, ti prego di usare altri canali. Nel caso avrai risposte specifiche ai tuoi quesiti personali. In ogni caso ti consiglio di leggere “Sonow Crash”, se hai la fortuna di trovarlo.

  17. Eh secondo me invece il tema dell’off topic è interessante per tutti, ma comunque Alessandra C. va bene così, la tua è già una risposta.
    Se qualcuno, orfano del libro introvabile in questione, vuole leggere un libro importante, bello, facilmente reperibile, italiano, in edizione economica, fuori dal solito mainstream di consigli può chiedere in libreria “Il quinto evangelio”di Mario Pomilio. Non ha il sex-appel del cyberpunk ma mi gioco gli ultimi tre cd comprati (Morphine, Fugazi, Husker Du) che non è da meno, anzi…
    Qualcuno si chiederà come faccio ad avere tanti colpi in canna, la risposta è che non sono colpi miei, quello sopra è un consiglio di Mozzi e Casadei.
    Cordiali saluti a tutti in particolare ad Alessandra C.elatiriamoassai.

  18. Scusa sono estremamente lenta e non capisco, cosa vuol dire anzi, puntini, puntini, puntini? È una contrapposizione? Un’assegnazione di valore? O un mero consiglio?
    Non è essere orfani di un romanzo introvabile, è non capire le dinamiche editoriali che hanno reso questa opera introvabile.
    Non è il pianto di un ristretto gruppo di lettori su un libro per “adepti”, sarebbe difficile visto che è arrivato alla nona ristampa in edizioni Shake.
    Comunque mi devi i tuoi ultimi tre CD, visto che qui stiamo postando solo io e te. Considerazione ovvia, non essendoci orde ansiose di conoscere arcane motivazioni: a nessuno importa.
    Non ti preoccupare ho visto che telatirisai, ma hai gusti musicali molto buoni, attendo i dischi, grazie.

  19. Ma no, la scommessa era che Pomilio può essere meglio del tuo amato autore introvabile, “se non di più” era il senso dei puntini.
    Alessandra non mi considerare troppo per i gusti musicali, sono una persona che sa pochissimo e molto confusa, delle volte carico su un lettore una di quelle robe che ho scritto sopra, e sul secondo lettore Mahler. Ma se dovessi scegliere un autore da isola deserta porterei Dylan (credo di avere più di 50 cd di Dylan, che sono comunque pochi per un vero dylaniano).

  20. Loredana sei gentile, e hai ragione, sono sicuro che mi piacerebbe, però mi piacciono anche altre cose che non sono sotto la tutela del mercato, quindi che non fanno guadagnare autori e case editrici, non vengono recensiti, non sono letti, non si trovano in libreria perché ormai le librerie sono supermercati con la roba fresca e appetibile venduta da personale esperto di non so cosa ma non di libri (Feltrinelli di Bologna, sotto le due torri: chiedo “I demoni e la pasta sfoglia” di M. Mari e mi dicono di andare nel reparto manuali di cucina: ti rendi conto Loredana, Mari è uno dei più bravi scrittori italiani e due responsabili di reparto di una delle Feltrinelli col giro più colto pensabile non lo conoscono, alla fine me l’ha spedito Marina Warners dall’Olanda http://www.bonardi.nl). Oltre a questo, il mercato mainstream si risucchia gli autori bravi, gli detta le regole, li impacchetta e depotenzia, li trasforma in sceneggiatori e alla fine sono una confezione di insalata pretagliata e prelavata. Guarda, io sono il primo a pensare che i libri bisogna venderli, ma quello che mi chiedo è veramente certi autori nessuno vuole leggerli, oppure è colpa dei mediatori? E’ impossibile un mercato di qualità che non siano libri di genere?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto