PROPAGANDA

Nadia Urbinati, sulla propaganda, da Repubblica di oggi. E’ su Letizia Moratti e su quanto affermato a proposito di Pisapia. Ma vale anche per altro.
La strategia della mezza verità, dell´informazione non completa, ha il compito di mettere l´avversario sotto una luce opaca. Inoltre, poiché è basata sull´effetto-immediatezza del percepito, è una strategia che punta sull´efficacia della prima notizia: la precisazione verrà comunque dopo e non sarà altrettanto efficace negli effetti emotivi. Non avrà probabilmente la stessa attenzione d´ascolto e può non essere ascoltata o essere rubricata sotto la categoria umiliante dell´auto-giustificazione.
Una mezza verità è terribilmente dannosa, peggio di una maldicenza, proprio perché non può essere accusata di falsità, ma deve essere completata con l´altro pezzo di verità mancante; e spesso questa aggiunta di informazione ha un posto secondario.
(…)
Il killeraggio dell´avversario è un capitolo della propaganda. La propaganda come strategia di persuasione (la prima forma fu istituita ufficialmente dalla Chiesa nel 1622 con la Sacra Congregatio de Propaganda Fide, appunto per “propagare” nel mondo la fede cattolica) è un sistema di organizzazione della persuasione che si propone di neutralizzare la ragione per far presa sulle emozioni e sull´immaginazione. La propaganda non è un´azione isolata o eccentrica. Richiede un centro motore, un cervello organizzativo che si avvalga di varie competenze allo scopo di: escogitare tattiche, raccogliere le informazioni che servono a metterle in pratica, diffondere dicerie e “voci” su obiettivi nemici, infine e se possibile fare affidamento sul monopolio dell´attenzione mediatica. Lo scopo è di spostare l´attenzione dell´opinione da un obiettivo a un altro; di cambiare completamente il tema del discorso e dell´attenzione se necessario.
(…)
Non è del resto la menzogna il mezzo usato dalla propaganda, ma il far credere che ciò che si dice “potrebbe essere vero”. Ecco quindi l´obiettivo del killeraggio del carattere: generare un senso indefinito di diffidenza che erode la fiducia e fa pensare che, in fondo, anche le certezze certificate siano un artefatto e come tale una potenziale non-verità. Non c´è scampo per chi è stato fatto oggetto di attacco diretto. Anche perché l´attacco è perpetrato perché si presume che ci sia molta gente pronta a credere, e a ignorare le “prove”.
La demolizione dell´avversario presuppone un´opinione politica polarizzata; presuppone due paesi, l´uno disposto a dubitare sistematicamente dell´altro, e quindi pronto a credere ciò che dell´altro si dice, anche qualora a diffondere le notizie sia un centro di propaganda. Le democrazie mediatiche, personalistiche e spettacolari nel carattere, sono particolarmente esposte alla proliferazione di questi mezzi indecenti.
(…)
La demolizione del carattere consiste nel gettare discredito sulla persona proprio quando le proprie ragioni non sono efficaci. Lo scopo è far sì che chi ascolta smetta di prestare attenzione a quel che l´interlocutore dice e si concentri su quel che si dice di lui. Non c´è moderazione nell´uso di questa strategia proprio come non c´è nella propaganda di guerra, quando l´avversario diventa un nemico totale da demolire.

10 pensieri su “PROPAGANDA

  1. “La calunnia è un venticello
    Un’auretta assai gentile
    Che insensibile sottile
    Leggermente dolcemente
    Incomincia a sussurrar…”
    Nihil sub sole novum …certo, i mezzi son diversi, ma l’ uomo non è cambiato … 🙁

  2. Mi ricorda e conferma ciò che ho letto in Drew Westen, “La mente politica”. Spiega molto bene quel che vediamo tutti i giorni. La premeditazione e la freddezza con cui la Moratti ha recitato la sua calunnia, però, spero davvero che stavolta le si ritorcano contro. Faccio fatica a immaginare chiunque tranquillo nello scegliersi una sindaca così spudorata ed evidente nel suo mentire. Le manca la “sprezzatura” del Castiglione, usa la tecnica come un ballerino che conta i passi.
    Forse, come tutte le tecniche, quando le si usa male e troppo, c’è speranza che comincino a diventare controproducenti, ma chiaramente forse mi illudo.

  3. secondo me la fonte del fango mediatico è da ricercare nella tecnica usata dal protagonista di colpo di spugna di Jim Thompson,da leggere e rileggere,in cui lo stesso sotto copertura propagava calunnie nell’aria e pubblicamente si dichiarava assolutamente convinto che l’avversario non potesse essersi reso capace di compiere atti come quelli di cui si dice in giro.Ma fuori dalle pagine di un libro manca perfino la voglia di concepire uno stile per cui si punta solo sulle palate di merda sperando che gli impauribili scompensati(in finale,imperturbabilmente anali) continuino ad aboccare.Sono sempre più convinto che per comprendere la scena politica odierna non si possa prescindere dal collegare la classe dirigente con la destrudo freudiana che la pervade

  4. Ho la stessa speranza di Ilaria. Perché se è vero che certi colpi bassi hanno lo scopo di mettere in moto più la pancia che la testa, be’ tra le emozioni basse c’è pure lo schifo.
    Tutta di pancia, proprio come la sindachessa conta che io reagisca: ieri Letizia Moratti nata Brichetto Arnaboldi mi ha fatto veramente schifo.

  5. Io non ce la faccio più, Loredana. Due giorni senza mezzi d’informazione e, appena apro un giornale o accedo ad internet, leggo tutto ciò. La tentazione di chiudersi in un bozzolo, di gettare la spugna c’è. I mostri hanno fatto strame di tutto, ormai.
    Ma prima vado a votare. Pisapia, ovviamente.
    😉

  6. Il senso va preso in positivo.
    La propaganda ha sempre nutrito questa repubblica, un paese nato nel dolore è cresciuto a suon di slogan per spingere greggi di elettori alle urne con la paura dell’inferno o con l’esaltazione filo sovietica.
    Nessun paese al mondo ha avuto cinquant’anni di democrazia cristiana al governo, un’evoluzione laica dello stato della chiesa. Se non era per elementi dal grande carisma come Pannella, Spadolini, Berlinguer, la società civile sarebbe ancora più indietro…
    Con il berlusconismo, la lega nord eccetera si sono estremizzate le istanze populiste della nostra cultura ed è emerso il sottobosco fascista che c’è sempre stato.
    Questi tempi possono essere una grande occasione per la crescita di una società civile veramente moderna, attiva, informata che non si identifica in un movimento ma nel contrasto del populismo e del pregiudizio.
    Informati e incazzati, ognuno deve essere all’altezza di contrastare la superficialità in cui attecchisce la gramigna dell’ignoranza e dell’infamia.
    Questa casta infame è comunque espressione di una parte del paese…
    D.

  7. Grazie, Daniele. Avevo uno spirito più vicino a quello di Gianni, ma le tue parole davvero mi hanno tirata su.
    Sono giorni pesanti, questi pre-elettorali. Di anno in anno divento più emotiva, e li vivo sempre peggio, anche perché sembra che la situazione peggiori sempre più.
    “Informati e incazzati, ognuno deve essere all’altezza di contrastare la superficialità in cui attecchisce la gramigna dell’ignoranza e dell’infamia.
    Questa casta infame è comunque espressione di una parte del paese…”
    Queste parole me le stampo e me le incollo a portata di sguardo.
    Valeria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto