ADESSO BASTA

Qualcuno faccia qualcosa. Ora. Riporto il post di Lorella Zanardo.
La serata è stata bella, c’era nell’aria la possibilità di togliere i muri di incomprensioni che spesso si erigono tra donne. Ho parlato con Carla, ho parlato con Pinuccia, Marina mi ha introdotta, Luisa mi ha consigliata. E’ la Libreria delle Donne, stasera 10 maggio. Io ero stanca per due anni passati sul territorio, ma lì mi sono sentita bene.
Poi esco, tolgo la catena alla bici, sono le 11 di sera, in giro non c’è nessuno.
Le porte dell’auto parcheggiata davanti a me si spalancano di colpo, alzo la testa e 3 persone e una luce fortissima mi vengono incontro.
E’ la troupe di Strisica la Notizia.
Chiedo alla ragazza che mi investe con una serie di domande come si chiama, lei esita, poi veloce  mi risponde “Elena”,  ha 26 anni, dice che è contenta di avere fatto la velina, che nessuno l’ha obbigata e che io la offendo con il nostro documentario, dice così o qualcosa di simile.
Io sono sulla bici, e mi invade una tristezza infinita: Striscia usa quella violenza che io condanno: prima il plagio del documentario, ora questo agguato notturno, da ore mi aspettavano fuori dalla porta della Libreria.
Dico ad Elena ciò  che chi mi segue sa bene, e che sa anche lei presumibilmente, e gli autori: il nostro documentario è una critica all’uso del corpo delle donne nelle immagini tv, non alle donne che fanno tv. Di Striscia passano poche immagini nel nostro video. La reazione di Striscia è spropositata: noi con un doc fatto in casa e loro con i milioni di euro a disposizione e 7 milioni di persone tutte le sere.
Elena non mi lascia parlare, so che si usa così in tv. La guardo, voglio entrare in relazione ma lei non può, si vede che usa il metodo televisivo, parla veloce, accusa e non da tempo per la replica.
Nemmeno per un attimo provo fastidio verso di lei, per i mandanti sì, per la loro codardia. perchè non sono venuti loro? Uomini senza coraggio, così come si usa ora.
Io non mi occuperò di questa diatriba miserabile, ho altro da fare.
Però credo che chi mi legge potrebbe reagire. Se 3 milioni e mezzo hanno visto il documentario Il Corpo delle Donne e se continuate a chiederci di proiettarlo e se a migliaia dite che vi è servito, ora è il momento di dire voi cosa pensate. Anche quelle giornalista, quei gruppi di donne che il video lo hanno visto, che lo hanno lodato, appprezzato ma che spesso tacciono.
La protervia di questi autori corrisponde al clima di prevaricazione e di impunità che si respira oggi.
E comunque sì, ha ragione mio figlio tredicenne. siamo stati veramente efficaci, con zero euro investiti, a dare così fastidio a quei milionari di Striscia,Mediaset.
Aggiornamento. Gli interventi in rete:
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INOLTRE:
In risposta all’Ufficio stampa di Striscia la Notizia, che nei commenti chiede immagini a supporto di quanto affermato da Lorella Zanardo, Barbie Nadeau e le altre donne che ritengono che nel programma si faccia un uso offensivo del corpo femminile, gli screenshot cercati e salvati da un gruppo di utenti di Facebook. Qui.

314 pensieri su “ADESSO BASTA

  1. Nel senso che ho messo giù le frasi di fretta? Scusa, ma è istantaneo, quindi è anacolutico almeno quanto il parlato. Potrei dargli una forma più decorosa. O intendi che non si debba usare il termine “tutt*”, che io stesso non uso?

  2. Solo una cosuccia interessante a proposito delle inquadrature che frugano tra le mutande, come si è visto dalle video-collezioni di Striscia, e più o meno riprendono le ragazze da tutte le angolature possibili. In Svezia un nuovo gioco della Nintendo non verrà distribuito perché la possibilità di inquadrare da qualunque angolatura alcuni avatar femminili minorenni è ritenuta una incitazione alla pedopornografia.
    Qui il link all’articolo, http://vitadigitale.corriere.it/2011/05/dead-or-alive-pedopornografia-svezia.html e qui una breve citazione: “Non è tanto il gameplay a creare problemi, quanto la modalità Figure Mode, nella quale i personaggi possono essere “fotografati” da ogni angolazione.”
    A me ricordano, chissà perché, una certa tecnica che in quersto post mi sono decisamente ripassata più del dovuto.

  3. @ufficio stampa di SLN: ma cioè…voi credete veramente che la gente sia così scema da non accorgersi della differenza che corre tra una donna seminuda che scuote le tette e fa la spaccata e un uomo completamente vestito che balla in modo buffo? guardate che i vostri spettatori non sono scemi come credete.

  4. appunto perché il pubblico non è scemo capisce che il velino è una provocazione, una presa in giro ironica come lo sono le veline, anche Bonolis e Scotti due conduttori tradizionalmente seri accetano di salire sul bacone per ballare uno stacchetto, sdrammatizziamo la polemica.

  5. a parte la sproporzione numerica per cui non a caso dei “velini” nessuno si ricordava: ma ciò che rende questo insieme di immagini assolutamente inutile come argomentazione è il tipo di uomo scelto a fare il velino – perlopiù comici che non si pongono certo come sessualmente provocanti. Solo pochissimi casi compaiono dei veri ballerini, dove comunque l’elemento di caricatura resta predominante su quello del richiamo sessuale. Insomma sono figure tranquillizzanti per gli uomini, e tuttalpiù divertenti per le donne. Niente a che vedere con caratterizzazione e finalità (più o meno dichiarate) delle veline.

  6. io mi ricordo bene del velino Edo. La differenza però era chiara: le veline non hanno mai fatto le pagliacce, mentre il velino era una specie di clown, il cui corpo esagerato era usato esplicitamente per far sorridere, ad esempio con quelle mosse grottesche dei pettorali. Immagino facesse anche un po’ il verso all’edonismo palestrofilo dell’epoca. E infatti, dopo un po’, è sparito, ha fatto il suo tempo. Al contrario delle sempiterne veline, divenute loro stesse l’archetipo di quanto all’inizio, pare, satierggiavano: la sexy-gnocca esibita gratuitamente nei media.
    (dal Corriere, 2004
    http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/17/Adesso_moda_anche_velino__co_0_0302173229.shtml
    :”Mentre invece l’ irriverente Antonio Ricci, lanciò a «Striscia» il velino, tale Edo, come contraltare alla mora e alla bionda. Per la verità Edo suonò subito come una parodia visto che non era esattamente un bello-muto. Greggio ancora oggi ricorda: «Più che un uomo velino, Edo era un gran rompiballe, con il fisico più brutto di Beruschi». )

  7. partendo dalla definizione di parodia come imitazione caricaturale di qualcosa – dunque con effetti di ilarità, quegli esempi di velini erano effettivamente parodia. Le veline no – visto che non fanno ridere ma hanno caratteristiche ed effetti uguali a ciò che si sostiene volessero parodiare.
    Dunque quel video dell’Ufficio stampa di Striscia è un’argomentazione inutile ai fini della nostra discussione.

  8. comunque vedendo il filmato mi sembra che quando ci sono state donne alla conduzione i ruoli si sono invertiti, è quello che si vede con sconsy che cerca il suo velino. è chiaro che non può esserci una par condicio perché striscia è nata con la parodia delle copertine di espresso e panorama ma quando c’è stato da giocare con l’uomo ha giocato. io penso che piuttosto il discorso debba diventare generale della televisione (in realtà è stato ampiamente ribadito) senza accanimenti su striscia. lasciamo perdere le veline e concetramoci sui ruoli che la donna ha in televisione cercando di ampliare sempre di più i modelli

  9. Scusa, Lucia, e noi cosa stiamo dicendo da centinaia di commenti e da qualche anno a questa parte? Che Striscia non è l’unica trasmissione che ha contribuito a diffondere una certa immagine della donna. L’unico che non ha ancora capito il discorso é Ricci, ma ormai non ci contiamo più.

  10. Salve, so che la discussione a riguardo è terminata da tempo ma sto avendo l’occasione di leggerla proprio ora. Mi è capitato circa un mese fa di rispondere ad un commento su ilcorpodelledonne.net arrivato dall’ufficio stampa di striscia, questo è il link con i commenti:
    http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=8911#comments
    Le risposte mi hanno lasciata un po’ perplessa, poiché mi sembrava alquanto strano che su un sito che difende il ruolo delle donne in tv rispondessero soltanto lettrici che difendevano le veline e striscia. Inoltre una di queste esordisce con “in ogni caso”, espressione fuori luogo per una persona che risponde per la prima volta. Ho tralasciato la cosa perché non potevo essere certa delle mie supposizioni, ma leggendo i vostri commenti ho visto che vi siete accorti della questione dell’indirizzo IP e ciò mi ha fatto subito ritornare su quelle risposte innaturali che allora sono passate abbastanza di soppiatto. Questa discussione mi ha dato modo di capire e valutare. Spero che qualcuno abbia interesse a leggere e commentare.

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