QUATTRO LIBRI

Cunicio1 Gemma_1                 Avoledo               Duffy            

        Intanto, sono ovviamente usciti un bel po’ di libri. Segnalazioni parzialissime, totalmente eterogenee,  ma appassionate:
Guide pratiche per adolescenti introversi   di Margherita F. Le quali, ovviamente, non sono guide nel senso tecnico della parola, ma immersioni visionarie, e ironiche, nella popolazione minorenne della provincia veneta. Se vi ha incuriosito Zoe Trope, lei è meglio.
Colazione al fiorucci store (milano) di Gemma Gaetani. Ho abbastanza paura nel parlare del libro: che è bello, e molto, ma talmente intimo che si ha l’impressione di essere indiscreti nel dire qualunque cosa. Comunque: come se Baz Luhrmann si fosse messo a scrivere in endecasillabi.
Tre sono le cose misteriose di Tullio Avoledo. L’ho appena cominciato, ad essere sincera, e come spesso avviene con Avoledo è difficile staccarsi dai suoi libri: atmosfere diverse, più dichiaratamente amare, qui. La storia è quella di un sostituto procuratore che lavora al processo contro un capo di Stato imputato di genocidio. E soprattutto della sua famiglia. E soprattutto di suo figlio. Vi saprò dire.
Beneath the blonde di Stella Duffy.   Ovvero, a mio umilissimo parere, una delle migliori autrici di noir degli ultimi tempi.

(Non è finita qui, ovvio: avrei due o tre cose da dire sull’abilità geometrica di McEwan e su quanto trovo giusto l’innesto Ellis-King in Lunar Park, e di come L’anno luce sia un libro di svolta, eccetera. Un po’ alla volta, sono appena tornata, in fondo).

20 pensieri su “QUATTRO LIBRI

  1. Mi auguro solo che Margherita F. non sia Margherita Forestan di Mondadori Ragazzi. E’ appena andata in pensione, la malefica, dopo avermi sbarrato l’accesso lì a mo’ di Cerbero per una quindicina d’anni:-/

  2. Non ho letto (ancora) i quattro libri che citi. Né so se lo farò, per altro. Ma sono in lettura di Lunar Park e di Eleanor Rigby di Coupland e, soprattutto nel primo caso, la sensazione è di essere di fronte a qualcosa di epocale (un po’ come nel caso di Il velo nero di Rick Moody). A me sembra addirittura superiore a King, del quale, per altro, sono estimatore dalla prima ora (almeno dalla mia prima ora, cioé da quando leggo). Il rapporto tra padre figlio, messo in scena da Ellis, lascia il segno. Eccome. Su Anno luce, invece, non sono obiettivo, visto che si tratta di Giuseppe. Ma ho la sensazione che si tratti di libro maturo, in cui si cerca di raccontare uno scontro generazionale (quello nostro e della generazione precedente) con fare chirurgico. Ma, lo ripeto, si tratta di Giuseppe, quindi sono di parte…

  3. Non ho letto (ancora) i quattro libri che citi. Né so se lo farò, per altro. Ma sono in lettura di Lunar Park e di Eleanor Rigby di Coupland e, soprattutto nel primo caso, la sensazione è di essere di fronte a qualcosa di epocale (un po’ come nel caso di Il velo nero di Rick Moody). A me sembra addirittura superiore a King, del quale, per altro, sono estimatore dalla prima ora (almeno dalla mia prima ora, cioé da quando leggo). Il rapporto tra padre figlio, messo in scena da Ellis, lascia il segno. Eccome. Su Anno luce, invece, non sono obiettivo, visto che si tratta di Giuseppe. Ma ho la sensazione che si tratti di libro maturo, in cui si cerca di raccontare uno scontro generazionale (quello nostro e della generazione precedente) con fare chirurgico. Ma, lo ripeto, si tratta di Giuseppe, quindi sono di parte…

  4. Qualcuno sa se dietro l’editore
    Alberto Gaffi c’è la consulenza Massimiliano Parente? Quiritta, attaccata da Parente, fallisce, DeriveApprodi è stata prima lanciata e poi abbandonata fino a sparire dai giornali, Castelvecchi idem. Uno strano giallo e una strana eminenza grigia nell’editoria romana…

  5. Qualcuno sa se dietro l’editore
    Alberto Gaffi c’è la consulenza Massimiliano Parente? Quiritta, attaccata da Parente, fallisce, DeriveApprodi è stata prima lanciata e poi abbandonata fino a sparire dai giornali, Castelvecchi idem. Uno strano giallo e una strana eminenza grigia nell’editoria romana…

  6. Qualcuno sa se dietro l’editore
    Alberto Gaffi c’è la consulenza Massimiliano Parente? Quiritta, attaccata da Parente, fallisce, DeriveApprodi è stata prima lanciata e poi abbandonata fino a sparire dai giornali, Castelvecchi idem. Uno strano giallo e una strana eminenza grigia nell’editoria romana…

  7. Qualcuno sa se dietro l’editore
    Alberto Gaffi c’è la consulenza Massimiliano Parente? Quiritta, attaccata da Parente, fallisce, DeriveApprodi è stata prima lanciata e poi abbandonata fino a sparire dai giornali, Castelvecchi idem. Uno strano giallo e una strana eminenza grigia nell’editoria romana…

  8. Giunto a metà dell’Anno Luce, devo dire che non è male. Solo, trovo un po’ improbabile questa sublimazione dei capitani d’azienda (vista anche altrove). A me sembrano tutto tranne che grandi venerabili e officianti di un culto 🙂 (ricucci docet).

  9. @ Monina: La prima metà di Lunar Park è folgorante, non riuscivo a staccarmi. Poi, a mio avviso, tiene meno, ma mi dirai, e soprattutto mi ha convinto poco, a livello di costruzione della narrazione, ciò che è stato reso in corsivo, cioè la voce dello Scrittore, che si amalgama male, secondo me, con quella del narratore, o meglio è stata poco trattata a livello di editing.

  10. Pur avendo più o meno l’età di Margherita F. sono un pò scettica riguardo a questo genere di libri. Poco tempo fa, per curiosità, ho letto quello di Giulia Carcasi e l’ho trovato incredibilmente banale. Mi piacerebbe sapere se “Guide pratiche per adolescenti introversi” si distingue dagli altri.

  11. la ragazzina di vicenza ha avuto un bel lancio: una pagina intera di Repubblica – in teoria dedicata ai blog-diari al femmininile, ma in realtà parlava solo di Underbreath.
    hai così tanto potere, Lipperini? 😉

  12. Stella Duffy. Ovvero, a mio umilissimo parere, una delle migliori autrici di noir degli ultimi tempi.
    ahahahahahahahaah!
    ma lo sai cos’è un noir, vero?

  13. Squirt, non ho ancora finito il libro, quindi ti saprò dire più in qua. La questione della tenuta, anche in Glamorama, poteva essere un problema di Ellis. Anche se, anche se tale è la sua bravura nel delineare certi personaggi (Mr Ellis, in questo caso), che poco influirebbe la tenuta della trama sul mio giudizio finale. Ma, ripeto, ti saprò dire quando sarò arrivato alla fine. Riguardo Anno luce, credo che, lo ripeto, il nucleo sia lo scontro di generazioni, più che il mondo aziendale. A presto, M

  14. @hugus: immagino di sì. Immagino anche che la Duffy non ti piaccia. Peccato. Per te. 🙂
    @Beneforti: non è affatto una questione di potere. E’ una questione di talento: nel caso, quello di Margherita.
    @Maura: vedi sopra. Carcasi e Ferrari appartengono a mondi narrativi diversissimi.

  15. Lippa, sul potere scherzavo. Ma sul talento non se la beve nessuno: una pagina intera di costume dedicata in teoria ai “diari al femminile sul web”, e praticamente si parla solo di Margherita: con tutto il talento che si vuole (che poi non è che c’entrasse molto con l’argomento dell'”inchiesta”), quello è uno spot.

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