SCRITTURE

Giornate di scrittura.  Intensa quella di ieri, su Twitter, a proposito di Matteo Renzi. Trovo singolare che non ci si eserciti maggiormente sul lavoro di archivio: perchè in proposito molto ci sarebbe da dire sul neo-post-liberismo del suddetto. Dall’abbraccio a Marchionne “senza se e senza ma” del gennaio scorso, a quello ricevuto da Paola Binetti nel 2009 (“Trovo che Matteo Renzi sia una splendida espressione del Pd che io vorrei”), alle parole da lui dedicate mesi fa al presidio di rifugiati eritrei e somali (“Sgomberare anche con la violenza se necessario”), fino alla considerazione in cui il nuovo che avanza ha tenuto la questione di genere (si veda femminismo a sud).
Giornate di scrittura. Sul Manifesto e Nazione Indiana un intervento su self-publishing, editoria a pagamento e altro di Andrea Libero Carbone, Alessandro Raveggi, Vanni Santoni, Giorgio Vasta.
Giornate di scrittura. Ricevo e pubblico la mail di uno scrittore, Luca Centi Pizzutilli, dove – per una volta, e per fortuna – non si parla di libri, bensì de L’Aquila. Con il suo permesso, la pubblico:
“La primavera scorsa i miei genitori, dopo aver effettuato dei lavori alla loro abitazione, sono rientrati in casa con mia nonna. Sono stati fortunati perché il loro era uno dei pochi edifici agibili nel centro storico. Tutt’attorno una desolazione totale. I guai cominciano quando spuntano i primi locali. Vengono infatti distribuite dal comune le cosiddette “agibilità parziali”. Si tratta in breve di licenze che coinvolgono solo il piano terra dei palazzi, che possono quindi essere riaperti al pubblico. Pericoloso certo, considerato che i piani superiori sono decisamente in condizioni pietose e pericolanti, ma importante per quanto riguarda la viabilità del centro storico. Se non fosse che non riaprono attività come parrucchieri o negozi di abbigliamento ma solo ed esclusivamente locali. La casa dei miei genitori (che prima era circondata da un’edicola, un piccolo bar, un negozio di articoli sportivi, una panetteria, un gioielliere, due negozi di abbigliamento, un tabaccaio e un negozio di generi alimentari) viene presto circondata da più di sette locali. Sette, di cui due proprio sotto casa, a un muro di distanza. Ci sono delle leggi però, leggi che dicono che non bisogna servire alcolici ai minori e che all’1:30 la musica deve cessare per poter poi continuare alle 2:00 con la chiusura del locale. Leggi che non vengono rispettate. Il vicolo di casa mia diventa una latrina a cielo aperto, con vomito, urina e altri rifiuti che non voglio neppure nominare. E non è tutto. Nessun netturbino passa per il centro, perché in teoria è zona rossa, quindi i miei genitori devono sollecitare i servizi competenti con decine e decine di telefonate oppure ridursi loro stessi a scendere in strada, armati di detersivi e disinfettante, per pulire il suolo pubblico. La situazione è insostenibile. Accompagno personalmente mia madre dal sindaco e lui dimostra di essere al corrente della situazione. Dice di voler fare qualcosa al più presto, perché le transenne che delimitano il centro storico vengono puntualmente divelte o scavalcate e si sono verificati anche dei furti nelle case attorno a quella dei miei genitori (Questo un mese fa, da allora il nulla). Per intenderci: se una famiglia supera la transenna per andare a casa sua a prendere delle cose viene multata, se dei ragazzini la superano per vomitare, urinare o rubare, non vengono presi provvedimenti. Ma ieri la situazione, da insostenibile, diventa paradossale. Sono quasi le 2:30 del mattino quando mi telefona mio padre, esausto. Dice che la musica non è stata spenta ma è aumentata di volume, che sotto casa sua c’è una grandissima folla (che io ho stesso ho visto un’ora prima) e che la polizia non vuole intervenire. Telefono allora alla polizia e loro mi passano i carabinieri. La risposta dei carabinieri è meravigliosa nella sua assurdità: “Abbiamo paura ad intervenire perché abbiamo poco personale e potremmo venire aggrediti”. Faccio notare al carabiniere che è una risposta senza senso, ma lui continua così: “solamente se accade qualcosa di grave possiamo intervenire”. Che cosa significa? A me sembra un incitamento alla violenza, come se io, per ottenere dei risultati, dovessi scendere in strada armato di pistola. Nel 2011. In un capoluogo di regione, non in un paesino di 100 abitanti. In breve nel centro storico può accadere di tutto, tanto è senza supervisione. Le licenze vengono date a caso, o sotto passaggio di bustarelle come alcuni hanno ipotizzato, e a chi è stato costretto a rientrare in casa (perché è quello che è accaduto ai miei genitori), viene consigliato di sopportare o di andarsene se non ce la fanno più. Questa è la situazione, una situazione che non viene riportata nei giornali o nei telegiornali, una situazione su cui tutti tacciono. E a me viene da chiedermi il perché.”

34 pensieri su “SCRITTURE

  1. Renzi è uno che ha vinto primarie e elezioni perché ha avuto l’appoggio dei palazzinari fiorentini: e infatti ha in mente di realizzare una gigantesca opera edilizia, non importa quale (rifare San Lorenzo? Costruire un nuovo stadio?). Dovrebbe bastare per capire da che parte sta. O no?

  2. Sempre meglio Renzi dei vecchi sepolcri imbiancati del Pd. A Firenze ha applicato la formula (sconosciuta a tutti gli altri sindaci d’Italia) “Consumo Zero del Territorio”. Avercene!

  3. Lipperini o chiunque tu sia. E’ giunta l’ora di passare la mano ai giovani. Diamo loro una chance. Magari al peggio c’è fine.

  4. Ragionare per categorie anagrafiche è una fesseria: a un cretino, o a un furbetto, di trent’anni preferisco un retto ottantenne. Astutissimo Renzi a far leva su uno stereotipo malpancista. Impressionante la mancanza di memoria e di lucidità di chi lo sta celebrando. E questo, tengo a sottolineare, non significa affatto difendere l’attuale Pd. Nè col Nazareno nè con la Leopolda.

  5. Non mi risulta che a Firenze Renzi sia considerato un cretino o un furbetto di trent’anni. Mi risulta invece che sia abbastanza amato e stimato dalla popolazione.

  6. Parlaci, con i fiorentini. Secondo: ho citato alcuni episodi che sembri non prendere in considerazione alcuna. Girolamo ne ha citati altri. Contano meno rispetto alla carta d’identità? Se è così, auguri.

  7. @lalipperini: ho trovato molto interessante la serie di tweet che ha fatto girare ieri, il ritratto di Renzi creato a partire dalle sue stesse dichiarazioni e prese di posizione.
    Ho letto il .pdf con le 100 proposte che sta girando in questo momento e non posso che concordare con i suoi timori.
    Chi vuole ringiovanire il paese abolendo le pensioni di anzianità, introducendo le assicurazioni private per l’infortunio sul lavoro e l’essere “liberi di lavorare” il primo maggio non avrà mai il mio voto.
    @Dall’esilio non mi pare che sia in corso una sottoscrizione per sottrarre ai fiorentini il loro amato sindaco 🙂

  8. Difficile per me pronunciarmi su Renzi anche se, a ben vedere, anch’io a volte mi chiedo quale alternativa ho al “minore dei mali”. Oggi come oggi non saprei a chi dare il mio voto (saprei solo a chi NON darlo).
    Sulla lettera.
    Terribile situazione per chi, oltre al danno, deve sopportare la beffa.
    Purtroppo questo genere di situazioni sono incancrenite dato che il problema si pone ovunque e non solo a L’Aquila (dove chiaramente la situazione è aggravata da una già insostenibile condizione).
    In generale accade di frequente che per ottenere l’intervento delle forze dell’ordine sia necessario che il reato o l’atto di violenza sia già stato perpetrato…pare che prevenire sia cosa non presa in considerazione.
    Credo che chiunque si ritrovi, come la sottoscritta, dei vicini di casa molesti, violenti e magari pure criminali, capisca fin troppo bene il senso di rabbia e ingiustizia che rischia poi di trasformarsi in razzismo o raptus di violenza.

  9. Quello che io trovo pericoloso di Renzi è la sua strombazzata lontananza da qualsiasi riferimento ideologico. Di questi tempi l’esibizione del solo pragmatismo quale stella polare dell’attività politica riscuote grande successo a fronte dell’inconcludenza ormai cronica della politica tradizionale, e altrettanto successo riscuotono il nuovismo, lo sbandieramento dell’età anagrafica come fosse un trofeo, il rifiuto aprioristico del “vecchio”. Ma qualcuno ha detto che asfaltar no es gubernar. Senza una sana bussola ideologica (e sottolineo ideologica, non dogmatica) la politica è acefala. Poniamo che la città amministrata da Renzi funzioni alla perfezione: tram puntuali, nettezza urbana impeccabile, vigili efficienti, ecc. ecc. Resta uno spazio enorme che solo i riferimenti ideologici (ripeto: non dogmatici) possono indicare come occupare: quali politiche per la solidaqrietà sociale, ad esempio? In soldoni: cosa facciamo con le persone emarginate, i clandestini, quelli che vivono in strada? Li supportiamo o li manganelliamo? E ancora: quali priorità si deve dare l’amministrazione? Impieghiamo le risorse scarse per la cultura o per l’ordine pubblico? Privilegiamo le questioni di genere o appoggiamo sempre e comunque l’imprenditore-produttore, anche quando è socialmente poco sensibile? Renzi elude queste e altre domande, va ad Arcore facendo mostra di spregio della differenza tra un incontro conviviale e uno istituzionale, e tutto questo piace. Vale davvero la pena di ricordare, come invita a fare Loredana Lipperini, che sono le stesse cose che piacquero a tanti italiani, tante volte nel passato, generando le conseguenze che sappiamo. Per rimanere ai tempi recenti, piacquero nel ’94, quando in tanti votarono per quel signore concreto e post ideologico, tanto bravo a gestire imprese che non avrebbe potuto fallilre nella gestione di un paese. Anche allora molti dissero “sempre meglio che…”, “facciamolo almeno provare…” e cose così. Ora l’abbiamo provato e oggi io continuo a pensarla come allora, per quanto riguarda sia lui che Renzi: per sapere che un calcio negli stinchi fa male non ho bisogno di sperimentarlo. E questo non vuol dire che il PD sia difendibile. Solo che non si può continuare ad invocare il peggio per curare il male.

  10. Ehm… direi che proprio la figura di Renzi dimostra quanto il PD sia indifendibile. Non vedo contrapposizione. Quando non hai più una linea, una visione del mondo, e non riesci nemmeno più a prendere una posizione unitaria tra Marchionne e il sindacato, ti resta soltanto uno pseudo-conflitto generazionale tra vecchie cariatidi che non mollano la cadrega e giovani rampanti liberal-arrivisti. Un partito che a pochi anni dalla propria nascita è già ridotto così andrebbe rottamato in blocco, altroché.

  11. Non riesco a capire l’entusiasmo che suscita il personaggio, a me sembra alquanto vacuo rispetto ai contenuti, quando non equivoco e, come immagine che da’ di sé, del tutto insopportabile. E’ un personaggio che non mi piace, al di là della condivisibilità o meno delle sue generiche professioni di generici intenti, non mi piace l’atteggiamento saccente e autoreferenziale, non mi piacciono i metodi, che qui vedo confermati, non mi piacciono i ricevimenti ad Arcore, che è una dimora privata e non un luogo istituzionale, non mi piace niente. Non sono punto entusiasta del PD né delle persone che lo rappresentano nelle dirigenze a tutti i livelli, o quasi, ma Renzi non mi sembra meglio. Per rimanere al solo atteggiamento, al di là dei contenuti e metodi, meglio Bersani: non saranno capaci di redigere un programma, di presentarlo e poi di realizzarlo, ma almeno non ti viene voglia di prenderli a ceffoni.

  12. In un paese dove i cittadini pagano i debiti della casa editrice del premier e dove uno che si definisce di sinistra che va d’accordo con Marchionne, non c’è più da chiedersi il perché di niente.
    Che Renzi sia un cavallo di Troia?

  13. Ho visitato uno dei blog segnalati dalla signora Lipperini, “Femminismo al Sud”. Nei commenti ho letto: “Ciao Fikasicula, ma perchè manifesti tutta questa cattiveria nei confronti del presidente della Provincia di Firenze ? In fondo…..è una persona che si prende molto a cuore i problemi dell’ambiente e della salute dei propri concittadini. Guarda questi filmati: [seguono i link]”.
    Devo dire che, in generale, non c’è persona contro cui non ci si possa coalizzare, se si vuole. A filmato si può contrapporre filmato. In questo blog, per esempio, a “fare quadrato” contro l’obiettivo di turno sono sempre i soliti e le solite. Perché fidarsi di loro, dunque? Esprimono una verità assoluta? A me non dispiacerebbe avere per sindaco l’energetico Renzi. Non sarà il paradiso in terra, ma almeno si da da fare.Se non se la sente di atteggiarsi a marxista prima maniera, pazienza.

  14. Tutto si può discutere, ma non con chi continua a usare nick diversi e IP identico per dire le stesse cose 🙂
    (e a togliersi i soliti, noiosissimi, sassolini personali dalle personali suole: crescere, gente, orsù)

  15. Un esempio di quanto sia “nuovo” e “innovativo” Renzi lo ha fornito lui stesso ieri sera da Fazio: alla (finta) domanda decisiva sul far pagare la crisi alle grandi banche, Renzi ha risposto magnificando una norma comunale sul tetto massimo dei compensi per le consulenze (derivata, a suo dire, da Adriano Olivetti). Come dire che alla domanda sul formaggio con le pere ha risposto (con il silenzio-assenso del coniglio mannaro che lo intervistava) parlando del prosciutto col melone. Roba nuova, roba giovane, non c’è che dire: si sente l’aria del cambiamento, più finestre aperte per tutti!
    Dopo di che, date un’occhiata alle sue 100 proposte, stralciate le liberalizzazioni, le cessioni delle aziende pubbliche, la riforma delle pensioni (la terza in 15 anni: altro bel segno di novità e cambiamento) – stralciate, cioè, l’innovativa e rivoluzionaria esecuzione della lettera della BCE (ma col sorriso della giovinezza e della primavera di bellezza: ecco la novità), e verificate cosa vi resta: tanta aria fritta, belle dichiarazioni di principio senza uno straccio di indicazione su come realizzarle (meglio: con il fine spacciato per il mezzo), e nessuna, dico NESSUNA abolizione chiara e netta delle riforme del governo Berlusconi (riordino dei cicli scolastici, riforma dell’università, collegato lavoro, decreto Brunetta sul pubblico impiego, articolo 8 della finanziaria di agosto, tanto per citare le prime 5 che vengono in mente a chi ha passato questi 3 anni a lottare) contro le quali l’attuale centrosinistra avrebbe fatto opposizione. Né alcun serio provvedimento che vada a colpire le grandi banche (se non il diritto all’insolvenza, almeno il default selettivo: quello che ha fatto Marchionne per risanare i conti FIAT). Con alcune chicche, prima tra tutte l’abolizione del valore legale del titolo di studio presa pari pari dal programma della Loggia P2 (“Piano di rinascita democratica”, punto B1, giusto per verificare), un po’ di sana demagogia – vedi la riforma della giustizia che non nomina MAI gli organici ridotti all’osso; vedi l’idea che si possa far tutto con Internet e l’informatizzazione; e tanta, tanta precarizzazione: dal contratto unico “a tutele progressive”, ai contratti in deroga al Contratto nazionale di lavoro. Insomma, nulla che non possa essere condiviso da Marchionne, Montezemolo, Monti & Draghi… Se l’alternativa a Montezemolo è l’avatar giovanile di Montezemolo, allora che si tengano Montezemolo (e se non gli piace la faccia gli paghino in lifting), che almeno stupido non è.

  16. La sinistra ha trascorso 17 anni a spiegare agli italiani chi fosse Berlusconi, sebbene anche i meno reattivi avessero inquadrato il personaggio già dopo i primi tre mesi del governo del 1994.
    Infervorati e impegnati in questa iniziativa, i “sinistri” hanno dimenticato un trascurabile particolare, ossia spiegare agli italiani chi fossero loro. Dati i ritmi, è possibile che ci impieghino i prossimi 17 anni. Dopo di che, ammesso che lo si capisca e che piaccia, li si potrebbe anche mandare al governo. Oddio, a quel punto Renzi avrebbe l’età che oggi ha Bersani. Per cui, magari, salterebbe fuori un sindaco pd da un posto qualsiasi (per esempio Saracinesco) e ingaggiare una battaglia anagrafica con Renzi. E quindi altro giro, come le penalità del Monopoli. E senza passare dal via.

  17. @ lippa:
    ti ringrazio per la segnalazione del post su Nazione Indiana. E’ interessante e propositivo. Naturalmente molti di quelli che intervengono trascurano l’argomento e parlano esclusivamente dei cavoli propri. E, se ciò accade su argomenti editoriali, perché dovrebbe andare diversamente su argomenti politici?

  18. Dal Libretto viola dei pensieri di Renzi:
    95. Immigrazione intelligente.
    Occorre stabilire una politica attiva e molto dettagliata nei confronti dell’immigrazione legale. Si stabilisca un piano nel quale siano definite le competenze professionali che è più urgente per il Paese acquisire e si aprano le porte a queste competenze, da valutare nelle ambasciate e nei consolati italiani nel mondo.

    Ecco un esempio ad hoc. Renzi non dice di abrogare la Bossi-Fini, né i decreti di Maroni. Non nomina neanche il diritto di asilo (letteralmente: l’espressione “diritto d’asilo” nei 100 punti programmatici non c’è). Passa un po’ di smalto (“immigrazione intelligente”, “politica attiva e molto dettagliata”) per dire che se dipendesse da lui, farebbe meglio quello che le attuali norme sanciscono, ma non fanno bene: ci teniamo solo i migranti di cui abbiamo bisogno (=”si aprano le porte a queste competenze”), regolarizziamo in fretta chi è già in condizione di essere regolarizzato secondo le attuali norme (punto 96) e i nati in Italia (punto 94: Jus soli), prima che arrivi una sentenza della Corte Costituzionale a farlo (è solo questione di tempo), e per non inimicarsi né l’elettore leghista deluso che “aspetta il nuovo”, né la CEI e l’elettorato cattolico, e nemmeno quella fascia di elettorato razzista “di sinistra” che (in Toscana, cioè a casa sua) vota PD, non dice una sola parola sugli altri migranti. Che in attesa di sapere con chi si allea Renzi restano come e dove sono: schiavizzati dal lavoro nero nelle campagne e nei cantieri, annegati nello stretto di Sicilia, ostaggi nei Centri di accoglienza, condannati a morte nei rimpatri forzati.

  19. Perchè molte persone comprano il libro di Fabio Volo?
    Perchè molte persone hanno votato e voteranno Renzi?
    Queste sono le domande su cui sto riflettendo, e più ci penso più mi convinco che ci sia un’unica risposta.

  20. Riguardo poi alla lettera dell’ amico Luca non posso che esprimere la mia solidarietà. Sono stato nel centro della sua città e già alle cinque del pomeriggio c’erano giovani che bevevano e musica ad alto volume. Io credo che queste situazioni di degrado e di resa delle istituzioni possano essere la porta attraverso la quale marceranno uomini in divisa scura e lucidi stivali. Spero che così non sia, ma se continueremo a far finta di nulla, perchè tanto la cosa non ci tocca di persona, temo che così sarà

  21. Non penso che dietro Renzi non ci sia nessuna ideologia. Anzi, penso che la prassi politica di Renzi sia ideologica in senso stretto (intendendo per ideologia “falsa coscienza”). è ideologico nella misura in cui questa ideologia è volutamente dissimulata. Ma non ci vuole molto a capire che siamo di fronte ad un neoliberista in salsa cattolica e populista: c’è qualcosa di peggio?
    Il fatto che faccia presa sul’elettorato di sinistra è terribilmente sconfortante.
    E per la cronaca: io ho 25 anni e odio il giovanilismo! Quando si difende un “giovane” per il solo dato anagrafico vuol dire o che non c’è altro da difendere, o che non si ha il coraggio di dire apertamente che se ne condividono le idee

  22. Già che ci siamo, facciamo del lavoro di archivio anche su Matteo Renzi quando era presidente della provincia (e così scopriamo che la grande opera edilizia cui giustamente fa riferimento girolamo era già in cantiere), e cerchiamo di ricordarci della piana di Castello (che era uno scandalo appena appena nazionale). Così, tanto per dire. Matteo Renzi è stato strappato a viva forza (dal PD) da palazzo Medici Riccardi per coprire in tutta fretta e in maniera gattopardesca lo scandalo Domenici. Poi il delfino incoronato (dal suo partito) ha ucciso babbo e mamma (sai che novità) ed è mangiato dai suoi stessi genitori che non si capacitano del fatto che abbia sdirazzato.
    Una persona pericolosa. Ma non stupida, purtroppo. Ed è per questo che il lavoro di archivio serve, perché giocare al tiro a segno significa, paradossalmente, fare comunque il suo gioco.

  23. @Alice: dissento su cosa voglia dire ideologia, ma concordo pienamente sulle qualifiche che attribuisci al ceffo. Io le riassumerei però in una sola: opportunista. Gente così è marxista a Cuba e mercatista in America, prete con i preti e comunque sempre a cavallo. Sono gli zelig intramontabili che da sempre tengono in mano questo paese, sono i conformisti trasformisti di cui non siamo mai riusciti a liberarci.

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