Ho scritto di Alice Munro su La Stampa di oggi e rimando all’edicola per l’articolo.
In compenso, sul New York Times esce un pezzo di Alexandra Alter, Elizabeth A. Harris e Vjosa Isai dal titolo A Silence Is Shattered, and So Are Many Fans of Alice Munro.
Riporto qui alcune reazioni di scrittrici e scrittori. “Perché è rimasta?”, ha scritto Atwood sulla decisione di Munro. “Penso che appartenesse a una generazione e a un luogo che nascondevano le cose sotto il tappeto”. E ha aggiunto: “Mi sono resa conto di non sapere nulla di chi pensavo di conoscere”.
C’è altro, come leggerete, ma non ho molto da aggiungere. Chi desidera continuerà a leggerla, chi non se la sente non lo farà. Il resto fa parte degli abissi in cui ci specchiamo, tutte e tutti, anche i puri.
Tag: Alice Munro
“All’ improvviso, apre uno spazio bianco in un racconto. In quel bianco trascorrono anni, decenni: un abisso allontana il presente e il passato: il tempo passa senza che nessuno se ne accorga; e noi avvertiamo, al tempo stesso, il senso della continuità e quello della lacerazione che formano il tessuto diseguale della nostra vita”.
Un vecchio e bellissimo articolo di Pietro Citati per Alice Munro, la più grande, la più umile anche.
Si festeggia, eccome, il Nobel a Alice Munro? “Perché è una donna?”, diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. Perché è una grande scrittrice, in primo luogo, fuori da ogni canone di vendibilità e da ogni filone…