Cinquant’anni fa, il 5 aprile 1974, Stephen King pubblicava il suo primo romanzo: anomalo, anche stilisticamente, rispetto ai molti altri che sarebbero seguiti. Con Carrie infranse parecchi tabù, incluso quello, ancora non del tutto superato, di iniziare una storia di bullismo e di paranormale (o quasi) con il sangue mestruale. Chi ha letto Carrie sa che è per intero un libro scarlatto, in effetti: perché più avanti nella storia un secchio di sangue di maiale verrà piazzato sulla sommità di un palco per inzaccherare la ragazza che è appena stata nominata reginetta della festa. Moriranno, per questo, tutti i partecipanti al ballo della scuola, o quasi.