Succede che sulla bacheca facebook della rivista Focus il social media manager faccia una domanda (fessa): “Qual è la puzza più puzzolente al mondo?”. Posso lasciarvi immaginare il tenore dei commenti: razzismo a valanghe, un po’ di goliardia di bassa caratura. Poi però c’è questa signora che si chiama Sara Ferrero (sì, certo, nomi e cognomi), di Torino. Una signora elegante, da quanto si intravede dall’acconciatura dotata di un bel fiocco nero sulla nuca, e non giovane, immagino della mia età. La signora posta direttamente una mia foto, ingrandita sul sorriso. Insomma, io puzzo, solo perché in quella foto si vede la mia imperfetta dentatura. Non racconto questa storiella per lamentarmi, ma per l’ennesima considerazione sui social a cui facevo già riferimento un paio di giorni fa. Non solo abbiamo un problema di parole, come detto: ma di autoinganno. Pensiamo, cioé, di poter scrivere qualsiasi cosa contando sulla nostra invisibilità.
Quanto alla signora Sara, posso dirle che dopodomani, sabato 15 aprile, sarò alla Rocca di Arignano (non lontano da Torino) per Castelli in giallo, e che alle 18.30 leggerò La lotteria di Shirley Jackson. Sarà l’occasione per conoscerci, parlarci, e magari pure per mostrarle la mia dentatura nuova, a cui finalmente sto lavorando. La aspetto.