Ero terribilmente inconsapevole dell’uso improprio dei dati neurali (fasce da meditazione, per giocare, per trovare un partner on line), e chiedo scusa a chi invece di queste cose si occupa per la mia ignoranza. Stamattina, però, ho letto che in Colorado è stata approvata una legge per impedire che le aziende utilizzino i dati sensibili dei nostri cervelli e sono ripiombata in pieno Philip K. Dick.
Il mondo è andato avanti, direbbe un pistolero di mia conoscenza: non mi spaventa tanto il mio fisiologico rimanere indietro ma la forza di volontà, il tempo e la curiosità necessari per capire almeno una parte di quel cambiamento. 
Questa è una parte delle riflessioni che intendo fare da domani a domenica a Torino in “Ho perso il Novecento”, che è una bellissima idea di Nicola Attadio e che coinvolge la sottoscritta e Paolo Di Paolo in tre incontri (più uno al Salone del Libro), in dialogo con un ospite: a Torino saranno Guido Catalano, Filippo Solibello e Mario Calabresi, rispettivamente domani alle 21 al Circolo dei Lettori, sabato e domenica alle 16.30 al Politecnico di Torino nell’ambito di Biennale Tecnologia.