Qualche giorno fa si è confutata qui l’idea che la narrativa per ragazze e ragazzi sia solo ed esclusivamente fantastica. Da qualche anno a questa parte (lo affermò Aidan Chambers nel 2015), si volge invece al realismo. Ed è, credo, un rischio. Mi colpisce, infatti e non da oggi, la progressiva somiglianza con le tematiche della narrativa adulta. Romanzi storici. Romanzi con al centro la famiglia, che raccontano crisi esistenziali, e così via. È ovvio che non ho nulla contro il realismo, e che la narrativa per under 18 è di ottimo livello comunque: però è strano che il canone dominante predomini anche in un territorio che da sempre ha lasciato spazio al fantastico, addirittura finendo per farlo coincidere con le storie per giovanissimi (grave errore). Ora, come diceva Ursula LeGuin, dominante non significa sempre e comunque qualitativamente superiore: anzi. 
Dunque, lascio la parola a un’autrice per ragazze e ragazzi, Luisa Mattia, sempre dagli Stati generali dell’immaginazione di Bologna.