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Oggi su La Stampa c’è un mio articolo su Papa Francesco, dove ricordo la sua esortazione apostolica. In particolare:

“In quello stesso 2023, il 4 ottobre, viene data alle stampe l’esortazione apostolica Laudate Deum, dedicata all’emergenza climatica di cui i grandi della terra, a vario titolo, dedicavano e dedicano ben poca della loro attenzione. In quel testo, Papa Francesco citò addirittura When species meet di Donna Haraway, la filosofa ecologista e femminista, e  sposò le sue tesi: “il paradigma tecnocratico può isolarci da ciò che ci circonda e ci inganna facendoci dimenticare che il mondo intero è una zona di contatto”, scrisse.
In quello stesso scritto, inoltre, stigmatizzò la mancanza di autorevolezza dell’Onu, si spese  in favore di Ultima Generazione e dei “gruppi radicalizzati” (“essi occupano un vuoto della società”) e, infine, sferrò un duro colpo al capitalismo e al culto della Meritocrazia: “Si incrementano idee sbagliate sulla cosiddetta “meritocrazia”, che è diventata un “meritato” potere umano a cui tutto deve essere sottoposto, un dominio di coloro che sono nati con migliori condizioni di sviluppo. Un conto è un sano approccio al valore dell’impegno, alla crescita delle proprie capacità e a un lodevole spirito di iniziativa, ma se non si cerca una reale uguaglianza di opportunità, la meritocrazia diventa facilmente un paravento che consolida ulteriormente i privilegi di pochi con maggior potere”.

Non sono stati molti, coloro che si sono spesi a favore di Ultima Generazione. In proposito, ripubblico qui un altro articolo, che ho scritto proprio in quel 2023, a maggio. Per rinfrescarsi la memoria. E ricordare tutti i nodi che sono stati raccontati dai giovani ambientalisti fino allo sfinimento, nell’assoluta indifferenza. Anzi. Nello scherno. Nei primi giorni della catastrofe in Emilia Romagna, sia Ignazio La Russa che Enrico Mentana li hanno invitati ad andare a spalare come gli Angeli del fango. Così Mentana: “Dai ragazzi che siete ancora in tempo, meno tangenziali occupate, meno comparsate tv e più sana, ma faticosa, militanza”.
  Peccato che c’erano tutti, i ragazzi e le ragazze di quei movimenti, a spalare, a raccogliere beni di prima necessità, a contribuire con le loro mani (a differenza dei twittatori). Ci sono decine di fotografie, a testimonianza. E resta la pessima figura di chi vilipende (e da anni) chi ha ragione, anche quando la realtà stessa glielo sta dimostrando

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