Tag: Patrick Fogli

Domenica scorsa, a Bologna, c’è stato il secondo appuntamento degli Stati Generali: prima, a ottobre, dell’Immaginazione, stavolta del Genere.
Non sono riuscita ad andare (prometto che per il terzo incontro ci sarò) ma ho seguito per quanto ho potuto. So che si è parlato molto di noir, e un po’ meno di fantascienza (credo pochissimo di horror e gotico e weird, ma attendo i testi), e si è parlato soprattutto del curvarsi del noir medesimo verso una confezione rassicurante, diciamo così.
Quel che continua a interessare me è il senso di utilizzare ancora l’incasellamento del genere, mentre nel resto del mondo, quasi sempre, si parla di romanzo e basta, e non importa se in quel romanzo entra un crimine o si spalanca una porta che dovrebbe restare chiusa su altri mondi o se proprio gli altri mondi sono il contesto.
Intanto, pubblico qui l’intervento di Patrick Fogli, che con Massimo Carlotto ha avuto l’idea e ha invitato a partecipare (ricordo ancora che non c’erano chiamate ma un appello a iscriversi e partecipare). Buona lettura.

Ieri sera, nel bellissimo “Multi” ideato da Lucy sulla cultura con Slow food, ho parlato di storie e di immaginazione e di mito. Contemporaneamente, a Bologna, si svolgevano gli Stati generali dell’immaginazione, sullo stesso tema. Dunque, grazie a Patrick Fogli, comincio a pubblicare gli interventi bolognesi,  alla fine pubblicherò il mio.
Comincio proprio con quello di Patrick Fogli.
“Io voglio continuare ad andare a Macondo. Voglio sbirciare nelle fogne di Derry e scappare a gambe levate quando brillano nell’oscurità gli occhi di un pagliaccio che mi invita a galleggiare. Voglio imbarcarmi su una baleniera e imparare l’elfico e guardare un assassino cannibale che disegna a memoria i monumenti di Firenze e accompagnare un padre e un figlio sulla loro strada in un mondo devastato e ostile e affogare i pensieri e i sentimenti nel passaparola innominabile che porta un cuore da un ragazzo che muore a una donna che sta morendo. Ascoltare il silenzio della Fortezza Bastiani. Viaggiare con un frate che si chiama come un investigatore o un bardo alla caccia di un assassino che assomiglia a uno scrittore mentre la Santa Inquisizione caccia le sue streghe e incarna i suoi demoni.”

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