Sabato sera, dopo anni di desiderio frustrato, sono riuscita a vedere L’uomo calamita spettacolo di letteratura, musica e circo, ideato da Giacomo Costantini e Wu Ming 2 per il Circo El Grito, le musiche di Fabrizio “Cirro” Baioni, la consulenza alla drammaturgia di Luca Pakarov. Cercatelo dove potete. Perché per la prima volta ho visto riunite tutte le componenti dell’immaginario e della narrazione. Letteratura, storia, musica, arte circense, illusionismo. E dunque corpo, memoria, magia.
Dura un’ora e si vorrebbe durasse il più a lungo possibile: perché c’è un equilibrio così raro fra la musica di Cirro, le parole di Wu Ming 2 (e il flauto, anche) e il corpo incredibile di Giacomo Costantini che ci si ripete che finalmente si trova quel che si è a lungo cercato: la bellezza delle storie, senza enfasi, senza egoismi, con una fratellanza di scena che si trasforma in una fratellanza col pubblico.
Le strade ci sono, e si possono anche percorrere.