UN PROBLEMA DI INTERPRETAZIONE

E’ quasi impossibile usare il nuovo blog, causa invasione di spam che non si capisce  come arginare. Pazientate finchè non viene trovata una soluzione.
Nel frattempo, mantengo le promesse e torno su vari argomenti: anche perchè da domani gli aggiornamenti saranno giocoforza discontinui, dal momento che mi trasferisco di nuovo a Torino per registrare la seconda serie del Gran Concerto.
Dai giornali di oggi, apprendo una sorprendente esultanza per il fatto che sarà una donna (Milly Carlucci) a condurre Miss Italia.
Attenzione, perchè l’equivoco è comune, e lo sottolineava già anni fa Virginie Despentes in King Kong girl. La questione non è quantitativa, ma qualitativa. Non sono i numeri (quante donne appaiono in televisione o scrivono libri) ma i contenuti. Specie i contenuti simbolici.
Me ne sono resa conto anche nella bella esperienza fatta a  Mare di libri. Soprattutto nella chiacchierata su Ancora dalla parte delle bambine in una biblioteca di Sant’Arcangelo insieme al Dream Team. E ha perfettamente ragione Giovanna quando dice che bisogna occuparsi, subito, anche dell’immaginario che riguarda gli stereotipi maschili per cercare di far passare il discorso e toglierlo dai vincoli del puntiglio o, peggio, del bigottismo (il signor Ghedini non è l’unico a usare questo argomento, è bene ricordarlo).
La conclusione è molto semplice, ed ecco che entra in campo Stieg Larsson.  La Repubblica di ieri riporta il suo carteggio con l’editor. Dove insiste su un punto:
«Le copertine sessiste sono bandite. E cosa sia il sessismo è un problema di interpretazione». Lo scrive alla fine di agosto del 2004 al suo editor Eva Gedin di Norsteds, la casa svedese a cui aveva proposto la trilogia Millennium, e questo e altri dettagli sono stati rilanciati ieri dal Paìs, a dimostrazione che l´effetto Millennium – secondo calcoli aggiornati 12 milioni e 600 mila copie vendute in 40 paesi – continua. Mentre il film tratto dal Uomini che odiano le donne va a gonfie vele e il secondo da La ragazza che giocava con il fuoco uscirà a settembre in Svezia.
Dettaglio trascurabile? Può darsi. “Letteratura da anticamera”, come sosteneva giorni fa una commentatrice  che accusava questo blog di occuparsi solo di robaccia? Parafrasandro Larsson, è un problema di interpretazione.
Ma, tanto per riprendere un ulteriore argomento, preoccuparsi anche delle copertine non è una questione di marketing: è coerente con l’attenzione dimostrata dallo scrittore nel creare un personaggio come Lisbeth.
Per me, i personaggi sono importanti. Come lettrice, credo che debbano avere una propria esistenza che prescinde da quella del narratore. A meno di non entrare in un altro tipo di esperienza letteraria. Più che legittima: anzi, indispensabile. Ma dove, per tirar fuori il meglio, occorre un talento immenso: altrimenti il rischio è quello di dar vita a libri “per scrittori”, o per quei lettori che restano ammirati dalla possanza atletica del linguaggio. “Guarda mamma senza mani”, diceva qualcuno.
State bene, mi farò viva dalle terre piemontesi.

2 pensieri su “UN PROBLEMA DI INTERPRETAZIONE

  1. ho visto la prima puntata di Gran Concerto e l’ho trovata molto divertente, complimenti Loredana…per quanto riguarda le copertine, leggendo il post mi è venuta in mente quella della riedizione de “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza da parte di Einaudi che sembra contenere più che sprigionare la forza del libro…una copertina interessante è invece quella di un libro in spagnolo che sto leggendo, è di Eugenia Rico, “Aunque seamos malditas” (storia di streghe moderne e antiche, storia di donne maledette), qui un link per avere un’idea:
    http://www.sumadeletras.com/ld.php?id=101

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