UN'ALTRA VECCHIAIA

Ottobre 2009. Intervista di José Saramago a Parla con me. Frase da ricordare.
“Forse non vale per tutte le persone. Ma per me, più si diventa vecchi, più si diventa liberi. E più si diventa liberi, più si diventa radicali”.

11 pensieri su “UN'ALTRA VECCHIAIA

  1. Io l’ho amato alla follia, mi ha regalato tante cose come solo i grandi scrittori fanno. Rientra per me in quelli che fra due secoli vorrei che i bisnipoti trovassero nelle antologie, nelle storie della letteratura.
    Detto questo non condividoPPP
    Cioè condivido fino a più si invecchia e più si è liberi, ma più si è liberi e più si è radicali è caruccio. Ma per me spesso radicale fa rima con viscerale e unilaterale, gli atteggiamenti nevrotici del pensiero unico.

  2. Condivido tutto quello che dice Zaub, ma fino a un certo punto 😉
    L’atteggiamento radicale può anche indicare una forma di patologia del pensiero, una perniciosa inclinazione a uno stile mentale ‘on/off’, d’accordo. Può anche indicare, però, una forte passione intellettuale, una volontà di pensare i pensieri fino in fondo, come suggeriva di fare ai suoi studenti un mio professore di filosofia.
    Probabilmente è un po’ eccentrico salutare Saramago con un verso dell’Apocalisse, ma la sua lucida e intransigente passione mi ricorda, per contrasto, queste parole di Cristo: “Perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo io ti vomiterò dalla mia bocca”.
    Ecco, essere radicali per me è il contrario di essere tiepidi.

  3. Io interpreterei radicale come disposto a mettere tutto in discussione, privo di pregiudizi anche perchè privo di ambizioni (il che porta a schierarsi per convenienza, piacere a tutti i costi a tutti o anche solo a qualcuno, o anche solo difendere a spada tratta la propria immagine e il proprio passato). In questo senso non solo sono daccordo, ma farei di tutto per sentirmi così.

  4. Ma sì, è una frase vera. Immagino però che non si parli del carattere ma delle idee. Con l’età avanzata si perdono molte ‘dipendenze’ e condizionamenti e uno spirito libero può diventare più radicale… mettiamola così: chi può, si prepara a tramandare quanto di più lucido e inequivocabile ha afferrato della vita.
    Certo, se si radicalizza anche un caratteraccio, bè, è tutt’altro.

  5. “È interessante come spendiamo tutti i giorni della vita a congedarci, dicendo e sentendoci dire a domani, e, fatalmente, uno di quei giorni, che per qualcuno sarà stato l’ultimo, o non ci sarà più colui a cui lo abbiamo detto, o non ci saremo più noi che lo abbiamo detto”. José Saramago, passo nel “Saggio sulla lucidità”.
    Il senso del passaggio e della leggerezza in vita, più della frase detta in un programma televisivo, non così bella. Odiare la vecchiaia non è per niente un’altra forma di vecchiaia, selon moi. Il suo essere libero diventò tristezza, dopo tanti libri, si incupì con noi italiani che accettavamo passivamente il berlusconismo.

  6. …è frase di un comunista e di uno scrittore, in tempi di restaurazione è facile che passi per un atteggiamento nevrotico.

  7. Saramago e la Rinascenza della Vecchiaia.
    gli uomini rubano la disarmonia a Dio
    quando pensa le felicità orchestrali del
    l’infinito che traborda il dubbio vero
    inconscio sul banco notturno di birra
    – la morte con le dita sulla vecchiaia
    i rami spezzati della giovinezza non
    sono libero dei sogni libero dei volti
    sgorbiati del giorno – rivoluzioni rodono
    il cuore di ragioni cedui come il legno
    spacca pietre di mattini ebbri o a rovescio.

  8. ESTATE
    L’avvicendarsi del giorno e della notte
    é contraddistinto ormai
    dal ronzio delle mosche e delle zanzare,
    dal mormorio a mezza voce delle beghine
    nella chiesina dell’ospedale
    e del vociferare delle infermiere severe.
    Il fetore della morte e dell’amuchina
    copre l’odore dei fiori
    del succedersi dei funerali fuori.
    Di me, distesa su questa bollente brandina,
    non è rimasto che la sagoma di una vecchina.
    Unico brivido lo scorrere della mia orina
    dal sacro alle cervicali
    quando mi scappa il catetere dalla vagina.
    Con un’occhiata lenta guardo la porta della stanza
    ma vedo tutti gli altri parenti dei pazienti arrivare.
    Non ci sarà nessuno al mio funerale
    non ci sarà neanche un cero o un fiore.
    Oggi l’aria che entra con i sospiri rimane tutta dentro.
    La pancia é così gonfia che sto per scoppiare.
    Ma ecco che dalla fontanella della testa
    la putredine del pensiero nero
    parte come un naviglio
    sgonfia tutto quel groviglio
    va giù fino al perineo
    e con i giri del ventilatore
    che ha ripreso a funzionare
    si sparge come neve nera
    su tutti i miei parenti al mare
    come un sinistro temporale.
    le cose ogni tanto bisogna saperle dire,
    potevo mai pensare
    che la mente é legata agli sfinteri?

  9. IL GIORNO DI NATALE
    Le fiamme di questo camino,
    quando muovo i carboni,
    scattano,
    come facevi tu cara Maria,
    quando ti toccavo il sedere
    per farti arrabbiare
    e tu ti scioglievi
    come fa la neve ora
    ai vetri di questa finestra,
    come i miei lucciconi
    di fronte agli altri
    mentre mangiano felici i marroni.
    Oggi é Natale,
    tutti i parenti mi sono venuti a trovare
    e stanno parlando del mio testamento
    da ore come se fossi già morto
    perché faccio finta di essere tonto e assorto:
    “Che gli venisse un accidente,
    Ho bisogno della sua poltrona!”
    Ha persino detto mia nuora,
    quella sboldrona,
    che da quando non fa più l’amore
    pesa un quintale
    e non le si può più guardare
    neanche il sedere.
    Questa, cara Maria,
    é la qualità della mia vita
    in prossimità della morte
    che non temo
    perché sono vecchio e stanco,
    ma voglio morire dove
    e quando mi pare
    non certo qui per il nervoso
    che mi fanno venire.
    Per questo ho lasciato tutto a te.
    Adesso faccio finta di stare male
    e mi faccio ricoverare
    con te all’ospedale
    perché prima di tirare la cuoia
    voglio toccarti ancora il sedere
    a più non posso
    ma prima voglio farmi tutto addosso

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