100. STORIE DAI BORGHI: I TERREMOTATI DUE VOLTE SFOLLATI E L'ANTIPOLITICA

Cosa è successo in questi due giorni? Una cosa semplice: molti sfollati dopo il terremoto verranno spostati dagli alberghi in altre strutture, in molti casi le famiglie verranno divise, in altri saranno ancora più lontani dal posto di lavoro.
Qui trovate il racconto di Marina, per fare un esempio. Qui ne trovate altri.
E che vogliamo farci, diranno alcuni fra i miei piccoli lettori?
Tanto, si sarebbe dovuto fare, e si può fare ancora.
Questo è il post numero cento. Grossomodo dal primo post il blog si è fatto portavoce di un’istanza persino banale: container subito, visto che le piazzole attrezzate in molti paesi ci sono già, eredità del 1997 e poi dei lavori per la Quadrilatero, in modo da non disperdere le comunità.
Le comunità sono invece state disperse. Per ora negli alberghi, è stato detto, vi daremo le casette di legno a Natale. Ops, Natale è passato. D’accordo, ve le daremo in primavera (Bandini). Accidenti, sta passando anche la primavera. E le casette?
Certo, i sindaci protestano. Lo fa, per citarne uno, Marco Rinaldi, sindaco di Ussita, che ha scritto alla Regione Marche e al prefetto di Macerata spiegando che “i cittadini del Comune di Ussita il cui territorio e’ stato in zona epicentrale, alla luce dello stress fisico e psicologico a cui sono esposti a far data dal 24 agosto 2016 non possono essere spostati dalla strutture ricettive che li ospitano alla data odierna“. Speriamo che gli rispondano.
Non è mica il solo. I sindaci continuano a scrivere, denunciano ritardi nell’avvio della ricostruzione, nello smaltimento delle macerie, per non parlare delle casette, appunto (e per non parlare del niet a collocare la casetta privata nel privato terreno, come in altre regioni è possibile), per non parlare dei fondi che non possono essere toccati. Il sindaco di Gagliole, Mauro Riccioni, lo spiega bene:
“La motivazione? Se il comune supera la capacità di spesa DELL’ANNO PRECEDENTE ( sfido qualunque Comune a non superarla con la situazione tragica degli interventi post-sisma), le donazioni in danaro stanno dormienti in banca e non possono essere utilizzate….poi il prossimo anno si vedrà!”
Questo è il post numero cento.
Sono rimasta sorpresa quando, dopo aver scritto uno status dove dicevo quello che dico da mesi, ho scoperto che su Facebook è stato condiviso da quasi duemila persone. Ma nei commenti le posizioni erano diverse: antipolitica, in non pochi casi, i vergogna e i giustiziamoli e gli immigrati a casa loro. Cose così.
Credo che le parole da usare siano quelle di Franco Arminio, in questo caso. Eccole, e andiamo avanti, finché le cose non inizieranno a cambiare. Non è antipolitica. E’, invece, una riflessione su come si muovono gli attuali partiti (e pure movimenti). Buon 1 maggio.
“C’è qualche partito che si occupa seriamente dell’Appennino? La risposta è semplicemente no.
Ma forse la domanda è sbagliata. Non esiste più alcun partito che contenga al suo interno una cultura, un’idea della vita. Ci sono delle persone che si organizzano per partecipare alle elezioni. Tutto qui. Bisogna ripensare a questo punto la stessa idea di società. Non esiste più la società, esistono dei momenti in cui ci ritroviamo con alcune persone. Esistono delle comunità provvisorie, ma non si può dire che esista una società. La Rete ha messo in liquidazione il mondo sociale, non quello naturale, ovviamente. La Rete può dare inconsistenza alla nostra vita ma non a quella delle montagne. Da molti anni chiamo questa situazione autismo corale. Ora pare che la situazione si sia ulteriormente aggravata e per questo ci sembrano più preziosi i momenti di gentilezza in cui ancora ci imbattiamo. Bisogna essere grati a chi è ancora attento, a chi ancora ama. La salvezza è in singole esperienze, sparse e isolate. Il resto, a cominciare dai presunti partiti politici, è il vuoto che partorisce il vuoto.”
(Franco Arminio)

4 pensieri su “100. STORIE DAI BORGHI: I TERREMOTATI DUE VOLTE SFOLLATI E L'ANTIPOLITICA

  1. Non c’è bisogno di chiedersi “chi” si sta dando da fare. Basta guardare le mozioni presentate in Regione, guardare i voti. Sono tutte pubbliche, ci sono le riprese. Le casette non si mettono per un solo motivo: perché il PD è maggioranza, e il PD non vuole. Naturalmente non si può dire che qualsiasi altro partito a parte il PD faccia qualcosa di decente, perché ci stanno sul cazzo Grillo e Salvini e tutti gli altri. Ma basta guardare le votazioni.

  2. Non vedo dove sia l’antipolitica. Anzi. Questa è vera politica: la ricerca di una soluzione ai problemi di una comunità e del suo territorio -specie nell’emergenza che segue a una sciagura. Purtroppo la “politicuzza” si complica e ci complica le cose, perché nelle pastoie dei meccanismi farraginosi proliferano interessi e convenienze

  3. ” Non esiste più alcun partito che contenga al suo interno una cultura, un’idea della vita. Ci sono delle persone che si organizzano per partecipare alle elezioni. Tutto qui.” Non c’e’ davvero altro da dire. Purtroppo.

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