101. STORIE DAI BORGHI. PER MONTEGALLO.

Avvennero antiche battaglie a Montegallo, nell’ascolano, e molto vide il Monte Vettore nei secoli, e chiese e castelli furono costruiti e crollarono. Con le scosse del 2016, crollò anche Montegallo, e i suoi abitanti furono inviati nelle coste. Marco Pietrzela, però, racconta, e scrive, e fa. Ecco la sua storia.
Quando arrivai ad Abetito, una piccola frazione nel Comune di Montegallo, tra i Monti Sibillini, subito è nato in me un sentimento d’amore per quei luoghi. In tutti questi anni vi ho vissuto momenti bellissimi, giornate da fiaba. Il silenzio, la bellezza della natura mi hanno avvicinato ad una dimensione più essenziale e reale che, a volte, stando nel caos delle grandi città, può sfuggire.
Gli imponenti castagni secolari, le stelle cadenti sopra il Monte Vettore, una chiesetta nel bosco, il lento cadere dei fiocchi di neve … sono cose che la frenesia della vita moderna non può concepire. Ogni stagione dell’anno, ciascuna con le sue peculiarità, ha una tale bellezza che non è possibile descriverla a parole.
Poi, un giorno, è accaduto l’irreparabile. La terra ha tremato con una violenza tale che neanche i più anziani ricordavano. Le case sventrate, i piccoli paesini simili a presepi ridotti a cumuli di macerie. Gente costretta a fuggire dai luoghi della propria infanzia, famiglie divise, attività commerciali abbandonate. Il bestiame sperduto o morto sotto le macerie delle stalle.
E poi i soccorritori, i volontari, tutti, con un cuore grande così. A scavare a mani nude tra le macerie. A consolare i bambini in lacrime e a donargli tutto il loro amore. Li vedo cucinare, correre, lavorare e impegnarsi fino all’ultima goccia di sudore.
Ma vedo anche uno Stato latitante che in tanti mesi non ha ancora portato via le macerie, non ha riaperto le strade, non ha portato le casette per i terremotati. I nostri monti ora rischiano di spopolarsi del tutto. E’ un rischio concreto e non una fantasia di un turpe disfattista.
Quando le scuole riapriranno a settembre i nostri bambini verranno iscritti lontano, i nostri genitori troveranno lavoro al mare o in vallata e non torneranno più.
Noi vogliamo continuare a vivere le nostre montagne, i nostri paesi. Ed è con questo spirito che la Pro Loco di Montegallo presieduta da Rita Serafini e l’Arci Marche per conto dello scrittore Tullio Bugari hanno organizzato per domenica 7 Maggio, dalle ore 15 in poi, una Festa di Primavera nella piazza di Uscerno di Montegallo.
Durante la giornata lo scrittore Tullio Bugari con il musicista Silvano Staffolani presenteranno “L’erba dagli zoccoli”, un reading concerto dedicato alle lotte contadine; successivamente si esibirà il gruppo popolare Sibylla Moris: un gruppo di giovani che ripropongono i canti della tradizione orale popolare del Piceno. I componenti del gruppo sono: Valentina Manni (voce), Manlio Agostini (voce e chitarra), Marco Pietrzela (flauti e percussioni), Sante Quaglia (fisarmonica), Riccardo Monti (tamburi a cornice) e Alessio Giuliani (violino).
La musica popolare è lo specchio dell’anima di una cultura. Per questo deve essere custodita gelosamente. Ripartendo da noi stessi e dalla nostra tradizione possiamo aspirare ad un futuro migliore e più consapevole. Platone affermava: “ La musica è una luce morale. Essa dona un’anima ai nostri cuori, delle ali ai pensieri, uno sviluppo all’immaginazione; essa è un carme alla tristezza, alla gaiezza, alla vita, a tutte le cose. Essa è un’essenza del tempo e si eleva a tutte quelle forme invisibili… abbagliante e appassionatamente eterna”.
Ci auguriamo che a questa giornata parteciperanno tante persone perché vogliamo veramente tornare a ripopolare i nostri paesi e sicuramente questa iniziativa non sarà l’ultima.
Forza Montegallo!
Marco Pietrzela – 30 Aprile 2017

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