104. STORIE DAI BORGHI: DA PIEVE TORINA A SANT'ELPIDIO, LO STESSO ABBANDONO

Ricordate Silvia Fronzi? E’ la proprietaria, con la sorella Serena, del ristorante Il vecchio Molino, una delizia di posto in località Casavecchia, Pieve Torina. Fu nostra ospite a Fahrenheit, a novembre. Hanno sempre tenuto aperto il ristorante, ma non avevano la possibilità di gestirlo e preparare i pasti per i vigili del fuoco. Vennero aiutate (anche dai nostri ascoltatori). E adesso? Adesso, leggete:
“Siamo le proprietarie del ristorante il Vecchio Molino di Casavecchia di Pieve Torina, unica attività che fin dalle scosse del 26 ottobre è rimasta aperta all’interno del cratere colpito dal Sisma. Siamo state contattate dai Vigili del Fuoco per fare la convenzione con i pasti. All’inizio facevamo avanti e indietro da Porto Potenza. Procurarsi le materie prime non è stato mai semplice. 200 pasti giornalieri erano tanti e i soldi pian piano finivano. Per fortuna le donazioni della gente … stupende persone se non fosse stato per loro i primi mesi non ce l’avremmo fatta perché lo stato come sempre era assente. Ma finalmente a novembre un pagamento lo abbiamo ricevuto..quello delle prime fatture e abbiamo respirato un po’ e siamo riuscite a pagare il personale e i fornitori. Ma ora è da novembre che non riceviamo nulla . Siamo sommerse dai debiti con fornitori e anche con i nostri dipendenti che in  maggior parte sono gente senza una casa che ha perso la propria attività. Abbiamo fatto anche un esposto in prefettura ma non abbiamo ricevuto risposte. Lo stato dice che vuole aiutare le nostre zone ma così ci sta buttando in mezzo alla strada… come dobbiamo fare ? Richiedere l’ennesimo prestito ? I vigili del fuoco sono persone stupende. Noi siamo sempre state in prima linea per loro Natale Pasqua capodanno… con la neve … a mezzanotte sempre insomma …è dal 26 ottobre che siamo sempre aperte per garantire loro un pasto ma qualcuno ci deve pur aiutare sennò siamo costrette solo ad abbassare le serrande. Aiutateci.”
Poi c’è Daniele Gatti. Che è il direttore del Centro Turistico Holiday di Porto Sant’Elpidio. Ovvero colui che è finito nel mirino mediatico perché le strutture servono ai turisti, e i terremotati dove li mettiamo? Come se la responsabilità fosse sua. Dall’Ansa:
“”Adesso basta: siamo stati fin troppo in silenzio, sopportando questa situazione che ci ha fatto passare da persone insensibili e da speculatori per colpa di alcuni che parlano a nome delle loro comunità ospitate presso la nostra struttura”. E’ lo sfogo che Daniele Gatti, il titolare dell’Hotel Holiday di Porto Sant’Elpidio che ospita gli sfollati del terremoto, ha postato su Facebook nel pieno delle polemiche sul previsto trasloco (volontario) di un centinaio di terremotati in strutture vicine, per far posto ai turisti. Un gruppo di sfollati si oppone, la Regione ha invitato i titolari dell’Holiday e di altri due camping a prorogare l’accoglienza, ma il vice presidente dell’Unioncamping Toni Montevidoni annuncia che ”ogni ulteriore disponibilità è ‘congelata’: la Regione non può fare da ‘scaricabarile’ con noi”.”
Si chiama “tutti contro tutti”, mi fa giustamente notare un amico attento. E nel tutti contro tutti, poveri contro poveri, chi ha le reali responsabilità dove sta, cosa fa, che dice, come si muove?
Buon week end, commentarium.

Un pensiero su “104. STORIE DAI BORGHI: DA PIEVE TORINA A SANT'ELPIDIO, LO STESSO ABBANDONO

  1. Mi dispiace Loredana, e mi dispiace ancora di più pensando che sono dinamiche emerse già con il terremoto dell’Aquila e che invece di insegnare come lavorare in maniera più efficiente, spendere meno soldi e far star meglio la gente, avere una comunicazione più trasparente e meno pilotata, rimane sempre una lotta partigiana quella di far almeno sapere le cose. Allora e ora rimane la lotta privata di chi è abbastanza vicino da saperle bene e di prima mano le cose, e abbastanza lontano da avere dove dormire e cosa mangiare e quindi gli avanzano quel po’ di energie per dare voce a chi ha problemi più urgenti di pura sopravvivenza. Continua tu che ce n’è un grandissimo bisogno, ma sii anche gentile con le tue forse, perché è una guerra ad esaurimento, e i singoli hanno il fiato più corto delle istituzioni.

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