113. STORIE DAI BORGHI. LE TARIFFE ESTIVE PER GLI SFOLLATI E IL RITORNO DELLE MAGLIETTE GIALLE

Non è successo niente. Di ritorno da cinque giorni di tour, non è successo niente. Anzi no. Oggi scade il contratto per l’ospitalità degli “sfollati” del cratere e il Nuovo Natural Village di Porto Potenza Picena manda una letterina ai 200 ospiti, chiedendo, in sostanza, di pagare a partire dal 1 giugno. Normale tariffa estiva, si dice. Trovate la letterina qui.
Cronache Mesopotamiche commenta così:
“Dopo il 26 ottobre tutto sembrava incanalarsi nel tranquillo tran tran post tragedia: fratello sfollato, parenti spaventati, ma tutti salvi. Sani no, eravamo scossi, terrorizzati, dormienti sul divano in tuta con borsone con mutande coperte maglioni e qualche soldo pronto in macchina. Andarsene per qualche giorno, sfruttare il ponte dei morti per andare a trovare l’amica a Palermo (una fuga progettata mesi prima) poteva sembrare irrispettoso, ma di fatto significava salvarsi dalla psicosi delle scosse.
Il 30 l’ho passato fra Palermo e Monreale, che in questo caso fa rima con surreale. Come il giornalista della 7, che alle 7:40 comincia a ballare con tutto lo studio. E capisco che casa potrebbe non esserci più. Niente telefono, le prime immagini sono quelle di San Benedetto di Norcia sventrata, ma è chiaro che il centro di tutto sono le Marche, il maceratese, la Mesopotamia. Il telefono non prende, i figli non rispondono se non dopo qualche mezz’ora. Intanto vago per la città con un occhio allo schermo del cellulare e un altro alle macchine che non rispettano il rosso. Poi, finalmente, le rassicurazioni da casa, anzi dal giardino, dove le olive, dice mio figlio, si sono bacchiate da sole.
Monreale non basta a curare la pena derivata da quello che il telefonino rimanda. Appare curiosamente in sintonia quel Dio rappresentato come l’universo, o come un immenso buco nero che fora l’oro delle pareti e sembra inghiottire tutto, un dio vendicativo distruttore al quale davvero, da qua, non rimane che implorare pietà, sa mai ascoltasse.
Ieri ho chiesto un preventivo al Natural Village per un bungalow per tre persone nella penultima settimana di giugno. Nessun problema, c’è posto, a seconda delle dimensioni dai 550 ai 700 euro circa. Ma come, dico, ho sentito che il campeggio è ancora occupato dagli sfollati…No, tranquilla, signora, se ne vanno nel giro di una settimana, hanno trovato un’altra sistemazione.
Oggi si è tenuta l’assemblea del Consiglio regionale delle Marche.
Sono state presentate interrogazioni anche su questo. La gente deve andarsene, arrivano i turisti a Porto Recanati, Porto Sant’Elpidio, ovunque, anche al Natural Village. Questa la risposta dell’assessore Moreno Pieroni, che copio dal sito istituzionale: “Nessun cittadino è rimasto nelle tende o in situazioni drammatiche – ha sostenuto Pieroni – Due giorni dopo il sisma 12400 persone erano tutte alloggiate nelle strutture alberghiere. Oggi ci sono ancora 4100 persone ospitate nelle strutture turistiche. Siamo disponibili a prolungare i contratti fino a quando ci sarà bisogno, nessuno sarà spostato contro la sua volontà”.
Mica vero. Ci sono anziani sballottati qua e là e, soprattutto, una situazione di diffuso disagio psicologico che nessuno ancora racconta. “Nessuno sarà spostato”: potresti rimanere in campeggio, volendo, ma ai prezzi di mercato (vedi sopra). Oppure te ne torni al paesello, dove però le case provvisorie ancora non sono pronte, sperando che te le consegnino prima dell’autunno, e intanto ti arrangi (dove arrangiarsi potrebbe anche significare fare un abuso, e mettere da qualche parte una casa di legno, confidando sul fatto che vivi sperduto). Oppure cerchi una casa in affitto, una qualunque, e scopri (non facciamo gli ingenui, questa cosa la sappiamo da novembre) che ovunque, da Fabriano fin giù, al confine col Lazio, gli affitti sono triplicati, per non parlare dei costi delle case nuove.
Nessuno ne parla. Di questo, in particolare, ha taciuto anche il TG Marche di oggi. Un banale trasloco non fa notizia. Intanto la gente si sta organizzando, più o meno in silenzio, perché del mare non ne può più e sa bene che sui monti, d’estate, per quanto sistemati alla meno peggio, si sta molto meglio che al mare”.
Non è successo niente. Per chi volesse, qui si può rispondere in forma anonima su come si vive da terremotato. E’ utile, è importante.
Non è successo niente. Ah, sì. Il segretario del Pd dice che le magliette gialle torneranno nel cratere, fischi o no.
Ben ritrovato, commentarium.

Un pensiero su “113. STORIE DAI BORGHI. LE TARIFFE ESTIVE PER GLI SFOLLATI E IL RITORNO DELLE MAGLIETTE GIALLE

  1. Qui a Fiastra non si sono viste magliette gialle. Ma nell’amato borgo in cui vado imperterrito a rifugiarmi, scosse o no (l’ultima domenica pomeriggio, mentre col mio compagno ci godevamo il silenzio e la frescura del laghetto di Boccafornace), le pietre abbondano.

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