125. STORIE DAI BORGHI. CASTELLUCCIO E LA CRISI DEI PARTITI: UN'INTERPRETAZIONE.

Altri, meglio di me, esibiscono in queste ore raffinatissime analisi sulle elezioni di domenica. Altri, con più forza di me, strillano sui social, o twittano arguzie sulla sinistra in dissolvimento e sulla destra che cresce e sull’enigma cinquestelle. Io provo a dire la mia partendo dalle storie che racconto qui dalla fine di ottobre. E dunque l’autunno è passato, e l’inverno si è ritirato con l’arrivo della primavera, ed è ormai estate e già si intravede, visto che il tempo accelera, l’orlo di un nuovo autunno.
Un anno a fine agosto, un altro anno alle soglie di novembre. Nulla è accaduto, e ormai lo sappiamo, lo sapete bene se seguite questo blog e se avete avuto la costanza di non annoiarvi, e di cercare altrove quello che un blog culturale dovrebbe dare: notizie sui libri, consigli di lettura, riflessioni sui femminismi e sul nostro tempo. Ma questo è pure il nostro tempo, quello che si è fermato nel Lazio e nelle Marche e in Umbria e in Abruzzo. E qui, per me, è la ferita. Perché si può anche far notizia con i concerti di RisorgiMarche e con tutte le belle e buone iniziative in favore dei “poveri terremotati”, quelle belle e buone iniziative che belli e buoni ci fanno sentire. Si può anche cercare la cosmesi e ignorare i fatti (le vite delle persone sono i fatti, la volontà delle persone sono i fatti, i luoghi che le persone hanno scelto sono i fatti). Ma alla lunga o alla corta tutto questo si paga. Ed è un doppio delitto quello che si compie: abbandonare cittadini, e consegnarli ai nuovi e vecchi fascismi. Se ancora non fosse chiaro, lo diventerà drammaticamente fra non molto. Quindi, invece di decantare la poesia della fioritura di Castelluccio, fate qualcosa. Quindi, più dei concerti montanari, sarebbe meraviglioso vedere quegli stessi artisti ad Ancona, sotto il palazzo della Regione Marche. A chiedere quel che già doveva essere fatto da mesi.

Un pensiero su “125. STORIE DAI BORGHI. CASTELLUCCIO E LA CRISI DEI PARTITI: UN'INTERPRETAZIONE.

  1. Ci si domanda perché sia così difficile da capire (soprattutto per i nostri abili amministratori) che determinate “scelte” conducono a disastri (del territorio, umani, politici). Manca la coscienza, o le singole coscienze – quando si aggregano in partiti – si slabbrano, collassano, si disgregano?

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