140. STORIE DAI BORGHI. QUESTA NON E' UNA PIPA, E NEPPURE UNA DECISIONE.

E così la Regione Marche sostiene che non c’è nulla di ufficiale e che nulla è stato deciso. Non è vero, risponde ieri Paolo Coppari, presidente dell’istituto storico di Macerata in un commento su Facebook: “Il documento in questione è un atto ufficiale della Regione Marche inviato ufficialmente ai componenti del Comitato di Sorveglianza, organo previsto dal regolamento comunitario. Sará oggetto di discussione e di voto il giorno 27 luglio.”
A che gioco giochiamo, nel giorno in cui si scoprono altri imprenditori che ridono sul terremoto, e nel classico post-sisma dove c’è chi si dispera, chi ghigna, chi ne approfitta per un poco di visibilità, e dove molti auspicano la dimenticanza?
Intanto, Beatrice Brignone di Possibile ha presentato ieri questa interrogazione parlamentare. Si aspettano risposte. Si aspetta sempre, qui.
“Dopo aver appreso che la Regione Marche insiste nella realizzazione della pista ciclabile da l’Abbadia di Fiastra a Sarnano anziché destinare ogni tipo di finanziamento per la ricostruzione post sisma, questa mattina è stata presentata una ulteriore interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri per sapere se il Governo sia a conoscenza delle ulteriori decisioni della Regione Marche al fine di comprendere le motivazioni delle scelte operate da parte del Presidente Ceriscioli per l’utilizzo di parte Fondi europei, quali risorse per riduzione del rischio sismico, destinati invece a finanziare il progetto della contestata pista ciclabile
Pochi giorni fa abbiamo presentato un interrogazione al Governo sull’utilizzo dei 17,5 milioni di euro destinanti alla Regione Marche – soldi raccolti con gli sms solidali dopo il sisma che ha colpito il centro Italia – poiché la stessa, intendeva usare parte dei fondi, per un importo pari a 5 milioni e 450.000 euro, per la realizzazione di una pista ciclabile.
Grazie alle numerose proteste di cittadini e interventi di Sindacato ispettivo presso la Camera dei Deputati, la Regione abbandonava il progetto per la realizzazione della pista ciclabile e dichiarava che i Fondi solidali sarebbero stati destinati per la ricostruzione di scuole e il municipio di Arquata del Tronto, mentre la pista ciclabile si sarebbe realizzata attraverso i Fondi europei.
Tuttavia, dalla pubblicazione e diffusione del Piano Operativo Regionale della Regione, si scopre che a distanza di poche ore vengono elaborate due singolari e distinte azioni molto simili tra loro: una azione che intende promuovere lo sviluppo della mobilità ciclo-pedonale e l’altra mirata agli interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici, ubicati nelle aree maggiormente a rischio.
Guarda caso, nella versione ultima del POR, i fondi riferiti all’azione di sicurezza sismica si riducono da 65 a 55 milioni di euro, cioè di 10 milioni di euro, che però vanno a confluire nell’azione che promuove lo sviluppo della pista ciclabile.
Si ritiene che la scelta individuata dalla regione Marche, sia gravissima e in conflitto con le necessità reali del territorio a fronte dell’emergenza ricostruzione post sisma e dei conclamati ritardi nell’operazione di rimozione delle macerie e ricostruzione”.

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